Export in bilico per l’ortofrutta sudafricana: tra G20 e dazi, serve una svolta

Il governo moltiplica i contatti diplomatici ma i risultati tardano ad arrivare

Export in bilico per l’ortofrutta sudafricana: tra G20 e dazi, serve una svolta

A poche settimane dal G20 in Sudafrica, il settore ortofrutticolo nazionale si interroga sulle opportunità che questo appuntamento internazionale potrà realmente generare. Come riporta Eurofruit, resta da capire se il governo stia riuscendo a tradurre in fatti gli accordi commerciali discussi negli ultimi mesi o se la finestra di opportunità si stia lentamente richiudendo.
Negli ultimi tempi il presidente sudafricano ha moltiplicato gli incontri con i capi di Stato asiatici ed europei, con l’obiettivo di trasformare le relazioni diplomatiche in potenziali aperture per l’export. 
L’amministratore delegato della CGA (Citrus Growers Association) Boitshoko Ntshabele, ha spiegato come nell’ultimo anno siano stati “effettuati diversi viaggi con i ministri e il presidente, poiché il governo ha cercato di migliorare l'accesso al mercato e diversificare i paesi verso cui il Sudafrica può esportare”. Tuttavia, i risultati tardano ad arrivare: “In qualità di CGA, monitoriamo i progressi compiuti su questo fronte, ma purtroppo non si sono ancora concretizzati risultati tangibili. Sappiamo che questo tipo di discussioni commerciali non sono mai un'azione singola che porta a un risultato unico, e quindi alcuni dei colloqui avviati possono protrarsi per un certo periodo di tempo. Come abbiamo già osservato in precedenza, le interruzioni comportano molte difficoltà e drammi, ma anche opportunità. I dazi di Trump hanno avuto davvero una grande forza distruttiva.”

Secondo quanto riferisce ancora Eurofruit, Ntshabele sottolinea come il Paese debba agire con urgenza per trasformare le trattative in accordi concreti, in un contesto economico che richiede crescita e occupazione. 
“La scorsa settimana abbiamo letto delle discussioni del governo con gli Stati Uniti su un accordo commerciale quadro. Sappiamo anche che questa settimana sono stati conclusi alcuni accordi a margine delle riunioni dell'Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (Aean)”.

Le tensioni commerciali degli ultimi mesi – in particolare quelle legate ai dazi statunitensi – hanno spinto il Sudafrica a ripensare la propria strategia, cercando nuovi mercati senza rinunciare ai consolidati rapporti con l’Europa.
I dubbi sul fronte americano, nonostante ciò, permangono. “In un certo senso, l'industria degli agrumi è stata fortunata in quanto l'imposizione dei dazi è stata mitigata dall'anticipo delle spedizioni prima di metà agosto. La semplice verità è che un dazio del 30% ci rende non competitivi negli Stati Uniti, dato che i nostri concorrenti hanno un dazio del 10%”, ha evidenziato Natshebele.

Per altri comparti, dalla frutta con nocciolo all’uva da tavola, passando per avocado, mele e pere, le prospettive restano più incerte. Dopo una campagna record, però, gli agrumicoltori guardano con fiducia ai mesi a venire. “È già quasi estate. Si spera che il potenziale della stagione 2026 venga realizzato”, ha concluso Ntshabele. (lg)