L'Ue dà via libera alle nuove tecniche genomiche: è svolta sulle Tea

Le Ngt-1 equiparate alle varietà convenzionali, restano regole Ogm per le Ngt-2

L'Ue dà via libera alle nuove tecniche genomiche: è svolta sulle Tea

Dopo un complesso negoziato tra le istituzioni europee, l’Unione Europea ha approvato il nuovo quadro normativo che regolamenta le cosiddette tecniche di evoluzione assistita (Tea), note anche come Nuove tecniche genomiche (Ngt). Come anticipa Eunews, gran parte delle piante ottenute con queste tecniche sarà equiparata a piante “convenzionali”, senza essere soggetta agli obblighi riservati agli organismi geneticamente modificati (Ogm). Le NGT verranno da ora in poi suddivise in due categorie:
NGT-1: piante che “potrebbero anche verificarsi in natura o mediante allevamento convenzionale”. Per queste varietà non si applicheranno vincoli di etichettatura né obblighi di valutazione del rischio e monitoraggio. Solo semi e materiale riproduttivo vegetale manterranno l’obbligo di dichiarazione. 
NGT-2: tutte le altre piante NGT, che non rientrano nella definizione precedente. Queste rimangono soggette alle regole vigenti per gli Ogm: autorizzazioni, tracciabilità, etichettatura obbligatoria con indicazione di tutti i tratti modificati, e controlli ambientali. 
Secondo il regolamento, la distinzione si basa sul numero e tipo di modifiche genetiche: una pianta viene considerata NGT-1 solo se non presenta “modifiche genetiche proibite”: per esempio, non può presentare tratti come tolleranza a erbicidi o effetti insetticidi. 
Ma cosa cambia per gli agricoltori e i consumatori? Per le autorità comunitarie, il nuovo quadro rappresenta «un passo avanti importante»: consentirà di valorizzare le “straordinarie opportunità” offerte dalle NGT, mettendo a disposizione degli agricoltori europei varietà più resilienti, potenzialmente più adatte a resistere a stress come siccità, inondazioni, e che richiedono un uso minore di fertilizzanti e pesticidi. 
Tuttavia, non mancano le preoccupazioni. Come sottolineato da EuNews, alcune organizzazioni, tra cui Slow Food, avvertono che le nuove norme eliminerebbero garanzie fondamentali su sicurezza, tracciabilità e responsabilità: in caso di effetti negativi sull’ambiente o sulla salute, le imprese che immettono questi prodotti sul mercato potrebbero risultare difficili da controllare o ritenere responsabili.

Si è espresso sul tema il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida: "L’accordo raggiunto oggi in sede europea sulle Nuove tecniche genomiche rappresenta un passo avanti decisivo per il futuro dell’agricoltura. Rivendichiamo con orgoglio un risultato che permetterà di avere colture più resilienti, più produttive, con meno utilizzo di pesticidi e di acqua. Non si tratta di Ogm, ma di tecniche innovative che consentono miglioramenti mirati e naturali". Continua sottolineando che: "l’Italia è all’avanguardia in questo settore, con i nostri scienziati e ricercatori del Crea in prima fila nello sviluppo di soluzioni che rafforzano la sostenibilità e la competitività del nostro sistema agroalimentare". (lg)