Agricoltura e sostenibilità, verso nuove tecnologie

FertiGlobal presenta il biostimolante EnNuVi per migliorare in modo naturale la difesa delle piante

Agricoltura e sostenibilità, verso nuove tecnologie
La sostenibilità è una delle vie da cui passerà obbligatoriamente il futuro del settore agricolo. Oggi sono sempre più numerosi i progetti in fase di sperimentazione, utili a facilitare questa evoluzione.
Tra questi anche il progetto EnVision dell’azienda FertiGlobaldivisione agricoltura del gruppo italiano Larderello che offre soluzioni innovative per la nutrizione delle colture. EnVision ha ottenuto il supporto europeo grazie a Lifel'iniziativa di finanziamento che sostiene le azioni più promettenti che affrontano le questioni ambientali e climatiche.
Le opportunità di EnVision sono state indagate martedì 24 novembre nell’ambito del convegno online “Ricerca e innovazione per un’agricoltura sostenibile” organizzato da FertiGlobal.


Claus Brakemeier

A spiegare la filosofia del progetto è stato Claus Brakemeier, business devolopment manager di FertiGlobal: “Negli ultimi anni abbiamo svolto un’intensa attività di ricerca e sviluppo per trovare nuove soluzioni innovative e creare programmi agricoli sostenibili, nell’ottica di sostenere le sfide dell’agricoltura moderna e costruire un futuro sostenibile per il nostro pianeta”.

E ha aggiunto: “La nostra è una visione agricola di lungo periodo delle piante, che parte dalla germinazione fino ad arrivare al raccolto. Ci siamo accorti come anni di uso intensivo dei pesticidi hanno inquinato il pianeta, mentre fungicidi e battericidi hanno reso le colture meno intolleranti ad avversità e ai cambiamenti climatici. Abbiamo quindi sviluppato la tecnologia innovativa EnNuVi che migliora in modo naturale le difese delle piante, mitigando i livelli di stress e migliorando produttività e qualità delle coltivazioni”.

Questa tecnologia brevettata e all’avanguardia, è l’acronimo di tre verbi: enhances, nurtures, vitalizes (migliorare, nutrire e rivitalizzare ndr). EnNuVi promette infatti di migliorare le performance dei meso e micro elementi delle piante, oltre a nutrire la pianta con nutrienti essenziali per il loro sviluppo e per ottimizzare le rese, in modo tale che le singole piante riescano a crearsi le proprie riserve nutritive per affrontare lo stress in maniera adeguata. Infine la tecnologia rivitalizza la pianta per una crescita vigorosa e uno sviluppo sano tramite i polifenoli, composti attivi in grado di “attivare la Sar (Systemic Acquired Resistance), lo schermo uv per proteggere contro le radiazioni ionizzanti – ha spiegato Brakemeier – oltre ad aumentare la colorazione, fungere da repellente e da deterrente per gli erbivori”.

La sperimentazione di EnNuVi sulle piante di pomodoro

Al momento la tecnologia è in fase di sperimentazione sia sui Paesi esteri che in Italia, dove si stanno facendo test in serra sulle piante di pomodoro. “Stiamo verificando la produzione e la resa totale delle piante quando la fornitura idrica viene ridotta del 30% rispetto a quella standard – specifica il manager – e ci stiamo accorgendo di come EnNuVi renda le piante resistenti anche alla siccità”.

E ha concluso: “Finora le prove sul campo ci stanno restituendo risultati positivi e noi siamo fiduciosi per il futuro. Sarà fondamentale collaborare con altre realtà del settore per costruire un sistema agricolo basato su innovazione e sostenibilità”.


Giuliano Donati

Alla sperimentazione di EnNuVi partecipa anche l’azienda Granfrutta Zani, Op ravennate specializzata in frutta estiva, drupacee, fragole e frutta invernale per una produzione totale annua di 110mila tonnellate. L’azienda è stata rappresentata al convegno dal presidente Giuliano Donati, che è intervenuto dicendo: “Non abbiamo una sperimentazione interna all’azienda ma partecipiamo tramite il Centro ricerche produzioni vegetali (Crpv) di Cesena. Abbiamo deciso di partecipare a questa sperimentazione perché siamo interessati alle nuove tecnologie e pensiamo che possano rappresentare una novità per nostre produzioni. Il  2021 rappresenterà un’ annata importante per il gruppo Larderello e fare sperimentazione sulla frutticoltura”.
E ha continuato: “Da anni siamo impegnati nel versante dell’innovazione e della ricerca. Riteniamo fondamentale dover colmare in tempo le mancanze del settore verso la robotica, i sistemi di accumulo e traduzione dati, progetti di studio per compost e digestato, oltre a sensoristica in campo e una generale uso integrato delle risorse. L’agricoltura deve adattarsi ad un nuovo sistema ambiente sostenibile per poter affrontare i cambiamenti climatici: per il futuro abbiamo bisogno di piante resilienti e resistenti. Allo stesso tempo, le nuove soluzioni sostenibili devono poter garantire il reddito dei produttori perché la sostenibilità: dev’esserci soddisfazione sia dal punto di vista del consumatore che del produttore altrimenti il sistema non si reggerà in piedi”.

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