Conad rilancia i pronti a negozio, sarà il futuro della IV Gamma?

Nel nuovo superstore di Forlì un’ampia offerta di prodotti «on the go»

Conad rilancia i pronti a negozio, sarà il futuro della IV Gamma?

Inaugurato a fine novembre 2022, il nuovo negozio ad insegna Conad Superstore è il primo per la cooperativa Commercianti Indipendenti Associati a raggiungere una superficie di vendita pari a 2.500 mq a Forlì. Oltre alle dimensioni, di tutto riguardo per la città, all’interno del reparto ortofrutta spiccano assortimenti ampi e profondi e la forte spinta verso i prodotti convenience, in particolare quelli freschi preparati a negozio. È un ritorno interessante di questa tipologia di offerta, che sia la chiave per convertire nuovi clienti alla IV Gamma? 

Il punto vendita è unico nel suo genere in città, con un’area dedicata al reparto ortofrutta di quasi 300 mq, quindi con un’incidenza al di sopra del parametro medio del 10% tipico della Gdo italiana.
A livello di layout, il reparto propone in prima battuta un’area di prodotti in offerta, refrigerati e non. Sulla sinistra si sviluppa, dopo un’area dedicata a piante e fiori, il murale refrigerato con i prodotti di IV-V Gamma industriale. Centralmente si trovano i supporti espositivi contenenti la frutta, che comprende anche la macchina per tagliare gli ananas, mentre il perimetro sinistro del reparto è dedicato alle verdure. L’isola e gli scaffali di frutta e vegetali secchi occupano la prima parte destra del reparto. In chiusura di reparto, e con passaggio obbligato dei clienti, fa bella mostra di sé un’isola di prodotti di IV e V Gamma preparati a negozio.

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A livello di assortimenti, il reparto nel complesso conta oltre 670 referenze, con un 15% di frutta (102), un 25% di verdure (168), un 24% di prodotti di IV-V Gamma (161) e un 36% di frutta e vegetali secchi (241). La profondità assortimentale di “frutta&vegetali secchi” e dei “prodotti conveniece” incide sensibilmente sulla quota di prodotti confezionati, che sono oltre i due terzi del reparto (68%). 
I prodotti biologici hanno un assortimento basico (9 referenze) e sono venduti in affiancamento al corrispettivo prodotto non bio. Tra le categorie chiave del periodo, si rilevano numeriche profonde, ad esempio: 19 pomodori, 24 mele, 21 agrumi e 23 prodotti di frutta esotica.

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Come detto, la categoria di “frutta&vegetali secchi” offre un assortimento molto profondo, proposto in un ampio scaffale a otto ripiani. Le numeriche si espandono soprattutto nella frutta secca, con un’esposizione ordinata e ben manutenuta. 

Il murale refrigerato non è da meno. Posto all’entrata del negozio, sulla sinistra, propone fin da subito una profonda offerta di prodotti “on the go”, in linea con le esigenze di un cliente che vuole fare una spesa rapida e di prodotti pronti per l’uso, come i piatti pronti che sono posizionati proprio in prima battuta.

L’offerta convenience si, però, non è tutta qui perché si completa con tanti altre referenze fatte a negozio. Frutta pronta, verdure cotte di V Gamma, insalate pronte. In totale abbiamo contato 60 referenze, una proposta veramente interessante e che può essere una valida alternativa ai prodotti industriali, sia per la varietà e dinamicità dell’offerta, sia per la garanzia della produzione interna, un forte driver che punta alla fiducia e alla sicurezza alimentare, utile per fidelizzare e attrarre certi target di clienti.
In merito a questo segmento di prodotti rilevato nel nuovo negozio, abbiamo chiesto un riscontro sui risultati ad Augusto Cattani, responsabile Freschi Conad Cia: “Si tratta di un progetto pilota, legato alle produzioni del reparto gastronomia che stiamo sviluppando in questo Superstore e nel nuovo di Morciano, aperto da poco. La partenza è stata soddisfacente ed in linea con le aspettative, ma è troppo presto per tirare le somme”.

È necessario fare una riflessione su questo tipo di prodotti, che si vedono e non si vedono nella Gdo, ma che in alcune realtà sono diventate un’offerta consolidata.
Per quanto interessanti e attrattivi, la continuativa presenza di questo tipo di offerta passa inevitabilmente dalla sostenibilità economica per il negozio: la loro preparazione ha, ovviamente, un impatto sulla mano d’opera del reparto. Oltretutto, gli addetti devono essere specializzati nelle ricettazioni, soggette a specifiche e precise modalità di esecuzione. Quindi anche l’investimento nella formazione, e nella manutenzione di questa, non è da sottovalutare.
Se il segmento crea un volano positivo e costante, individuando una quota di clienti che acquistano con regolarità questa linea “fatta in casa”, l’impatto dei costi è certamente compensato dalle vendite, che spesso – per prodotti come questi – sono incrementali, intercettando quei clienti avvezzi al servizio, ma restii ai prodotti industriali. Diversamente, con vendite al di sotto di un certo livello, è difficile sostenere nel tempo questo tipo di offerta.