Decreto Infrastrutture, stretta sui carichi: l’ortofrutta teme il contraccolpo

Delpozzo (Nord Ovest): “Con i 90 minuti rischio caos per le spedizioni di ortofrutta”

Decreto Infrastrutture, stretta sui carichi: l’ortofrutta teme il contraccolpo

Con la legge di conversione del decreto Infrastrutture, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 19 luglio 2025, arrivano novità di rilievo per il settore dell’autotrasporto e, di riflesso, per l’intera filiera agroalimentare.
La prima misura riguarda i tempi di attesa ai carichi e scarichi: viene fissata una franchigia di 90 minuti, dimezzata rispetto ai precedenti 180. Oltre questa soglia, committenti e caricatori saranno obbligati a riconoscere al vettore un indennizzo di 100 euro per ogni ora o frazione di ritardo, importo che verrà aggiornato annualmente in base all’indice ISTAT dei prezzi al consumo (FOI). Resta inoltre il diritto per l’autista di assistere alle operazioni di carico, così da verificare che la sistemazione delle merci avvenga in sicurezza.
Il provvedimento introduce anche misure di trasparenza: l’Antitrust potrà intervenire per contrastare pratiche scorrette nella logistica, mentre vengono stanziati fondi per il rinnovo del parco mezzi (6 milioni per ciascuno degli anni 2025 e 2026) e per il potenziamento dell’Archivio Informatico Nazionale delle Opere Pubbliche (AINOP), strumento digitale che supporterà la pianificazione dei trasporti eccezionali.

Sul tema si è già aperto un vivace dibattito, con interpretazioni differenti che riguardano vari aspetti pratici. Uno dei punti più discussi è la pausa pranzo: va considerata oppure no? E come gestire i casi in cui un mezzo arrivi poco prima della chiusura, quando il cliente non è più operativo?
Un ulteriore elemento di complessità riguarda la gestione commerciale, che resta in gran parte a carico dello spedizioniere. In questo contesto, molti trasportatori hanno scelto di applicare la norma nel modo più restrittivo, includendo nei 90 minuti anche le operazioni di carico. Nella serata dell’8 settembre Federspedi ha diffuso una prima nota interpretativa, secondo la quale la franchigia di 90 minuti non comprenderebbe i tempi di carico. Si tratta tuttavia di un’indicazione non ufficiale: sarà solo una comunicazione del MIT a fornire il chiarimento definitivo e a diradare le incertezze di queste settimane.

L’allarme dal comparto ortofrutticolo
Se da un lato la norma punta a tutelare gli autotrasportatori, dall’altro emergono forti perplessità in settori caratterizzati da carichi complessi, come quello ortofrutticolo.
Massimo Delpozzo, direttore commerciale di Nord Ovest, sottolinea: “Le preoccupazioni non mancano: ci sono dei punti da chiarire per permettere una comunicazione chiara con i clienti ed evitare frizioni in un mondo delle spedizioni già abbastanza complesso”.
Il nodo principale riguarda l’interpretazione del limite dei 90 minuti: “Questa legge cambia di molto le regole: la franchigia viene dimezzata – da 180 a 90 minuti – e gli indennizzi in caso di contestazioni raddoppiano. Noi abbiamo attivato una serie di verifiche affinché sia tutto più chiaro. Questa settimana dovrebbe esserci un incontro al ministero per avere delle linee guida chiare”.
“Il punto principale da chiarire è soprattutto se il limite dei 90 minuti contempli solo la fase di preparazione del carico o tutte le operazioni che vanno dall’arrivo al piazzale fino al rilascio della documentazione carico compreso. Nell’ortofrutta, ad esempio, i tempi possono allungarsi per l’ottenimento del certificato fitosanitario e del certificato Agecontrol. Il rischio è che fiocchino addebiti a carico delle aziende, anche quando i ritardi sono legati a procedure obbligatorie”.

Rischio di nuovo contenzioso
Il direttore commerciale di Nord Ovest precisa che l’azienda è al fianco degli autotrasportatori: “Siamo totalmente dalla parte dei trasportatori, perché non possono subire tempi d’attesa estremi. Ma servono linee guida più chiare per evitare confusione. Il pericolo è un empowerment solo formale – con indennizzi e sanzioni – senza una reale tutela pratica”.
Delpozzo ricorda inoltre che il settore ha già dovuto assorbire una serie di costi negli ultimi anni: “Introdurre nuove disposizioni non sempre favorisce la trasparenza: al contrario, rischia di aumentare il contenzioso tra imprese e committenza”.
Un messaggio chiaro, che fotografa bene le criticità di un comparto delicato come l’ortofrutta, dove tempi, certificazioni e freschezza delle merci impongono equilibri diversi rispetto ad altri settori della logistica.

Foto apertura: Massimo Delpozzo, direttore commerciale di Nord Ovest