Fine della PAC? Bruxelles volta le spalle all’agricoltura

Le associazioni di categoria insorgono con dichiarazioni al vetriolo

Fine della PAC? Bruxelles volta le spalle all’agricoltura

Un bilancio europeo da 2.000 miliardi di euro per il periodo 2028-2034, pensato per rafforzare la flessibilità e la capacità strategica dell’Unione. È questa la proposta presentata dalla presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen per il nuovo Quadro Finanziario Pluriennale, ben oltre i 1.210 miliardi approvati nel 2020.
Nel maxi-piano, però, emerge un nodo critico: la riduzione dei fondi destinati alla Politica Agricola Comune e alla coesione, accorpati in un unico Fondo per i partenariati nazionali e regionali da 865 miliardi di euro. Una somma inferiore rispetto alla dotazione attuale, che accende l’allarme nei Paesi del Sud e dell’Est Europa, dove l’agricoltura rappresenta un settore chiave per lo sviluppo economico e la tenuta sociale.

Le principali organizzazioni agricole hanno subito espresso forte preoccupazione. Di seguito, le loro reazioni:

Ettore Prandini, presidente Coldiretti

Coldiretti: taglio 20% alla PAC è disastro annunciato
"Un taglio del 20% delle risorse della Pac è un disastro annunciato". A denunciarlo sono il presidente della Coldiretti Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo nel commentare la presentazione del nuovo Quadro finanziario pluriennale 2028-2034, che prevede la diminuzione delle risorse della Politica agricola comune, con l’accorpamento delle risorse per lo sviluppo rurale in un fondo unico. Una scelta contro la quale i giovani agricoltori della Coldiretti hanno dato vita a una protesta nel centro di Bruxelles e di Roma con cartelli e grandi striscioni raffiguranti la presidente della Commissione che gioca con le stelle simbolo dell’Unione e le scritte “Benvenuti a Vonderland” e “Questa non è Europa”.

"Sotto le macerie di questa implosione - aggiungono - resteranno le future generazioni i nostri figli e nipoti. Un progetto avviato da Timmermans e realizzato con spietata lucidità da Von der Leyen. Ma non finisce qui - assicurano il presidente e il segretario della prima organizzazione agricola in Europa - La nostra mobilitazione resta forte e permanente, perché non ci rassegniamo a chi vuole togliere i soldi alle imprese agricole e al cibo sano per finanziare i carri armati e rovinare la salute dei consumatori, depotenziando un settore strategico per l'Europa e per l'Italia in particolare, come l'agricoltura e l’agroalimentare. Abbiamo davanti due anni per combattere questa deriva - concludono -, salvare gli agricoltori e scongiurare la fine del sogno europeo. Chiediamo un incontro urgente alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida".

Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura

Confagricoltura: dichiarazione di guerra all'agricoltura
“Non siamo per nulla d’accordo con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen: l’agricoltura non sarà rafforzata se con il prossimo bilancio si taglia di 86 miliardi il budget relativo ai pagamenti diretti agli agricoltori. I 300 miliardi annunciati, rispetto ai 386 del periodo 2021/2027, non sono sufficienti ad affrontare le emergenze e le sfide che il settore primario europeo sta vivendo”. E’ il commento del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ospite a Sky Tg24 Economia, alla presentazione del Quadro Finanziario Pluriennale europeo.

“Siamo di fronte a una vera e propria dichiarazione di guerra, ne prendiamo atto. – aggiunge Giansanti - Le parole di von der Leyen sul ruolo strategico del settore primario pronunciate in campagna elettorale stridono con quanto affermato oggi: la presidente sosteneva di essere un punto di riferimento per gli agricoltori, ma non è così. L’agricoltura da oltre 60 anni è alla base dell’Europa: oggi von der Leyen la smantella per qualche arma in più. Stiamo rischiando di dire basta a una visione comune: è l’inizio del processo di smantellamento dell’Ue. La presidente si sta prendendo una responsabilità incredibile”. – conclude il presidente di Confagricoltura.

Cristiano Fini, presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani

Ue: Cia, vergognoso attacco all’agricoltura. Così Pac disintegrata
Vergognoso e indicibile attacco all’agricoltura. La Pac annacquata con il Fondo unico e un taglio di quasi il 30% delle risorse per il settore, faranno l’Europa a brandelli, quando tra dazi e crisi globali la presidente Ursula von der Leyen aveva l’occasione unica di dare prova di credibilità agli europei, di rafforzare la coesione e l’autorevolezza dell’Unione a difesa dell’unica leva di sviluppo e competitività possibile, la sua sicurezza alimentare. Così, invece, la Pac è stata disintegrata. È questo il commento a caldo del presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, fuori da Piazza Berlaymont, davanti la sede della Commissione Ue a Bruxelles, dove la presidente von der Leyen ha appena concluso la presentazione del Quadro finanziario pluriennale 2028-2034, attesa da ore dagli agricoltori della Confederazione, lì fuori in marcia con il Copa-Cogeca. 

“La von der Leyen avrebbe dovuto difendere l’Europa e l’agricoltura, la produzione di cibo sano e accessibile a tutti -chiosa Fini- dalla scellerata corsa agli armamenti. Perché il Fondo unico metterà in competizione i settori e gli Stati membri, e a nulla servirà la certezza dei 300 miliardi appena annunciati, meno degli attuali, quando al comparto ne sarebbero serviti da tempo molti di più. Aspettiamo di leggere il dossier e di capire le regole del gioco, ma così è la fine dell’agricoltura. Ci chiediamo come intenda la von der Leyen garantire, adesso, cibo agli europei”.  

Raffaele Drei, presidente di Fedagripesca Confcooperative

Fedagripesca: segnale di abbandono del comparto agricolo
“La Commissione ha deciso di compiere un passo indietro rinnegando di fatto l’essenza stessa dell’Unione Europea smantellando per la prima volta il principale pilastro della casa comune dell’Unione, ovvero la Politica Agricola Comune, l’unica vera politica che l’Europa ha promosso e perseguito fin dalla sua nascita in maniera strutturale e coesa”. Così il presidente di Fedagripesca Confcooperative Raffaele Drei commenta la proposta annunciata oggi dalla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen sulle prospettive finanziarie post 2027. 

Il disappunto è forte”, prosegue Drei, che ha partecipato, insieme a una delegazione composta dai vicepresidenti della federazione, alla manifestazione organizzata questo pomeriggio dal Copa-Cogeca per protestare contro la proposta di bilancio pluriennale che la Commissione si apprestava a rendere noto. “In attesa di approfondire meglio i contenuti della proposta, è evidente che portare l’attuale Pac dentro un fondo unico significa di fatto smantellarla, togliendo risorse e sostegno al settore in un contesto delicatissimo in cui invece occorrerebbe fare politiche orientate alla competitività delle filiere e non perseverare nell’imporre agli agricoltori europei standard produttivi elevatissimi e unici al mondo per poi non sostenere le filiere adeguatamente ed aprirsi alle importazioni da paesi terzi ”. (aa)

Fonte: Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Fedagripesca