Dalla distribuzione
Ivan Mazzamuto: «Bastardoni: una stagione lampo»
A causa delle condizioni metereologiche il 40% in meno dei volumi
Il grande caldo e la siccità hanno velocizzato la stagione dei fichidindia: sia per gli agostani che per il secondo fiore (bastardoni) la stagione è iniziata in anticipo e terminerà prima con volumi ridotti. “Purtroppo, le previsioni sono state rispettare – spiega Ivan Mazzamuto, presidente della cooperativa La Normanna di Paternò (Catania) – il calo drastico dei volumi con i bastardoni si è concretizzato, con circa il 40% in meno in termini di disponibilità. Numeri che inevitabilmente influenzano la stagione commerciale. Già dopo le prime “scozzolature”, quindi l’eliminazione dei fiori per favorire la seconda fioritura, ci siamo resi conto che c’erano meno frutti. Purtroppo, il meteo non è stato dalla nostra parte”.
“Ma, anche in generale, possiamo parlare di stagione anomala con i bastardoni, iniziata con 20-25 giorni d’anticipo e finirà nei primi giorni di ottobre o al massimo a metà mese. Fortunatamente la qualità dei frutti è elevatissima e i calibri grossi hanno dato sprint al mercato. Anche con gli agostani la stagione è stata anticipata ma i volumi erano più abbondanti e questo ha agevolato le vendite. Per le pezzature grosse dei bastardoni si va oltre i 2 euro alla grande distribuzione organizzata e notiamo un interesse sempre crescente nei confronti di questi frutti”.
“Anche se la pianta dei fichidindia è molto rustica, la pioggia di questi giorni ha apportato grandi benefici e sperimao che dia una mano per la fine della stagione”.
I fichidindia de La Normanna vengono coltivati nelle zone di produzione tipiche, su una trentina di ettari fra Paternò, Belpasso e Biancavilla, e per questo sono caratterizzati dal marchio “Ficodindia dell’Etna Dop”. L'azienda siciliana propone i frutti alla Gdo nelle cassette 30x40, nelle confezioni da mezzo chilo, da chilo e anche nei bauletti.