Pesche e nettarine piatte, una scommessa per il futuro

Punti di forza e difficoltà del settore analizzati a Fruit Attraction da un team di esperti

Pesche e nettarine piatte, una scommessa per il futuro

La peschicoltura non se la passa troppo bene e non può certo far conto solo sulle disgrazie dei produttori spagnoli. Ma facendo un po' di ordine nel comparto e puntando sulla qualità si può risalire la china. Questo, però, vuol dire pensare a come soddisfare il consumatore. 
Idee, esperienze e stimoli in questa direzione sono emersi ieri a Fruit Attraction durante il workshop dedicato alle pesche e nettarine piatte. 

L'incontro, moderato dal nostro Paco Borras (in foto sopra), è andato subito al punto. “Perché calano i consumi? - si è chiesto l'esperto – Le colpe, o le virtù, sono nel calendario produttivo: c'è una selva varietale impressionante. Se pensiamo alle mele, ognuno di noi ha la sua varietà preferita, ma questo non succede per le pesche”.

Davide Neri dell'Università politecnica delle Marche, ha invitato a considerare il frutto in maniera più ampia. “L'intensificazione ecologica dei frutteti integra i processi ecologici nelle strategie di gestione del territorio, al fine di migliorare la fornitura di servizi ecosistemici, riducendo al contempo gli impatti ambientali negativi dell'intensificazione dell'uso del suolo. La produzione frutticola non deve essere effettuata a scapito della biodiversità e l'industrializzazione dei sistemi colturali deve limitare la dipendenza da input non agricoli esterni”. 

Il professore ha poi ricordato l'esempio della produzione di pesche platicarpe Saturnia e di come sia stata applicata “ingegneria ecologica in territori vocati, posizionando coperture con reti fotoselettive per controllare gli eventi estremi e limitando la crescita delle erbe troppo aggressive con pacciamature vive, poco competitive con l'albero. Così si difende il suolo dalla erosione e dalla perdita di carbonio, e i frutti da eventi climatici estremi, parassiti e patogeni. In un agro-ecosistema più sostenibile, le varietà innovative con una gestione dell'albero che ottimizza la distribuzione della luce nella chioma producono frutti di ottime caratteristiche gustative e al tempo stesso facili da raccogliere e conservare”.

Il docente ha introdotto il tema dell'innovazione varietale che è stato poi approfondito da Edwige Remy di Psb Production Vegetal (in foto sopra). “Psb propone un'offerta di platicarpe con una gamma da maggio a settembre. Nel mondo produttivo, tecnico e commerciale ci sono altissime aspettative per quello che sembra essere un nuovo e promettente segmento di mercato, quello delle platicarpe nettarine. I numerosi criteri di selezione di Psb sono la base per costituire frutta dalle elevate caratteristiche organolettiche, produttive, in modo da offrire una gamma varietale completa e di qualità. Inoltre le nostre linee di ricerca sono incentrate sull'adattamento climatico e sulla resistenza o tolleranza a malattie e patogeni”.

Marco Eleuteri (in foto sopra) ha raccontato il suo progetto imprenditoriale che, dopo il successo dalla Pesca Saturnia, si sta ora sviluppando sulla nettarina Saturnia, confermando così l'interesse del mercato per un prodotto nuovo, dalle elevate qualità organolettiche. Un frutto moderno con tutte le carte in regola per essere valorizzato dalla distribuzione moderna. 

Germano Fabiani di Coop Italia (in foto sopra) ha ricordato che se la categoria pesche nel suo complesso perde volumi, “un segmento premium quale la pesca bianca platicarpa mantiene e addirittura incrementa le vendite, nonostante un prezzo al pubblico superiore al 30% alla seconda tipologia più cara”.