Spagna, crolla la produzione di agrumi: campagna 2025/26 ai minimi storici

Il Ministero dell’Agricoltura stima 5,44 milioni di tonnellate: è il dato più basso degli ultimi 16 anni

Spagna, crolla la produzione di agrumi: campagna 2025/26 ai minimi storici

Come anticipato a fine agosto dal nostro corrispondente Paco Borrás (clicca qui per approfondire), è arrivata la conferma ufficiale: la Spagna si prepara a vivere una delle campagne agrumicole più difficili degli ultimi decenni come riporta il sito specializzato spagnolo Fruittoday.com. Secondo le stime diffuse dal Ministero dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione, la produzione nazionale per la stagione 2025/26 – avviata il 1° settembre – sarà di appena 5,44 milioni di tonnellate, il livello più basso registrato negli ultimi 16 anni.
La previsione, presentata dalla Segretaria generale delle Risorse agricole e della Sicurezza alimentare, Ana Rodríguez, durante la tavola rotonda settoriale con i principali attori della filiera, evidenzia un calo del 10,7% rispetto alla scorsa stagione e del 14,2% rispetto alla media quinquennale.

Le cause del crollo
Le difficoltà produttive sono legate a fattori climatici: piogge eccessive in primavera, ondate di calore nei momenti critici di sviluppo dei frutti e grandinate localizzate hanno compromesso la resa in diverse aree coltivate.

Il dettaglio per specie
Arance: previste 2,72 milioni di tonnellate, in calo dell’11,6% rispetto alla scorsa stagione e del 14,4% sotto la media. Rappresentano metà della produzione complessiva.
Piccoli agrumi: attesi 1,73 milioni di tonnellate (-8,2% annuo, -14,1% sulla media). Clementine al 52,2% del gruppo.
Limoni: stima di 866.654 tonnellate (-14,7% annuo, -17,3% sulla media).
Pompelmi: in controtendenza, con 107.902 tonnellate previste (+8% annuo, +26,4% sulla media), per il terzo anno consecutivo su livelli record.

Spagna, leader in Europa
Nonostante la flessione, la Spagna conferma il suo ruolo di primo produttore di agrumi dell’Unione Europea e sesto a livello mondiale. Negli ultimi cinque anni ha esportato in media 3,5 milioni di tonnellate l’anno, per un valore di quasi 3,6 miliardi di euro, coprendo il 25% delle esportazioni mondiali di agrumi freschi. Oltre metà del raccolto è destinato all’estero, con punte superiori al 60% per piccoli agrumi e limoni e fino all’85% per i pompelmi.

Sfide future: fitopatie e PAC
La tavola rotonda ha affrontato anche temi strategici per il comparto: dalla crescente minaccia di parassiti e patogeni esotici, favorita da globalizzazione e cambiamenti climatici, alle deroghe fitosanitarie concesse nelle ultime campagne. Sul fronte politico, il Ministero ha illustrato le novità della prossima Politica Agricola Comune (PAC), che manterrà un sostegno strutturato al settore tramite le Organizzazioni di Produttori e i relativi programmi operativi.
Con un quadro produttivo in forte ridimensionamento e nuove sfide sanitarie e commerciali all’orizzonte, il settore agrumicolo spagnolo si trova di fronte a una campagna di grande complessità, in cui la capacità di adattamento sarà decisiva per mantenere la leadership europea. (bf)