Attualità
Uva da tavola 2025: conclusi i test su sostenibilità e conservazione
Ricerca applicata con agricoltura di precisione e tecniche avanzate di post-raccolta

Si stanno concludendo le attività sperimentali del 2025 del “Progetto integrato di ricerca applicata per affrontare le principali criticità del prodotto uva da tavola 2023-2029”, cofinanziato da 12 Organizzazioni dei produttori (O.P.) socie di Italia Ortofrutta – Unione Nazionale: A.BIO.MED., AGRITALIA, AGROLOGICA, APOC SALERNO, ECOFARM, FONTEVERDE, FRUTTHERA GROWERS, AGRICOLA HORTOITALIA, OPENS, OPI SICULA, OP ORTOFRUTTICOLA JONICA E OP PALMIERI, che complessivamente coltivano oltre 6.000 ettari di uva da tavola.
Di seguito si riporta lo stato di avanzamento delle linee di ricerca di cui si compone il progetto:
Linea di ricerca 1 – Applicazione dell’agricoltura di precisione per l’incremento della sostenibilità economica ed ambientale responsabilità scientifica del CREA-Viticoltura ed Enologia
Nel 2025 le attività sperimentali del Progetto integrato di filiera “Uva da Tavola”, coordinate dal CREA, hanno coinvolto 6 Organizzazioni di Produttori presenti in Puglia e in Sicilia.
Dopo la fase di digitalizzazione e i primi test avviati nel 2024, il progetto ha esteso l’applicazione delle tecniche di agricoltura di precisione alla fertilizzazione, alla gestione fitosanitaria e all’irrigazione intelligente, con l’obiettivo di semplificare le decisioni dei produttori e migliorare la sostenibilità ambientale ed economica delle aziende.
Le prove mirano a ottimizzare gli equilibri tra crescita vegetativa e produttività, riducendo sprechi e proteggendo il suolo e le risorse idriche. Un passo concreto verso una viticoltura da tavola più resiliente e capace di adattarsi ai cambiamenti climatici.
Di seguito si riportano alcune foto delle attività sperimentali svolte nel 2025.

Linea di ricerca 2 – Incremento della conservazione dell’uva in post-raccolta – responsabilità scientifica dell’Università degli Studi della Tuscia.
Questa linea di ricerca sta realizzando prove sperimentali nei magazzini delle Organizzazioni di Produttori per migliorare la conservazione dell’uva dopo la raccolta.
Durante il primo anno di attività è stata condotta una ricognizione approfondita e numerose analisi di laboratorio per avere un quadro chiaro dello stato dell’arte delle tecniche di conservazione utilizzate dalle OP.
Sulla base di questi dati, nel 2025, sono state avviate sperimentazioni su tecniche innovative di conservabilità come la refrigerazione ottimizzata, la prerefrigerazione in aria forzata e la conservazione in atmosfera controllata, con l’obiettivo di prolungare i tempi di stoccaggio e preservare più a lungo la qualità del prodotto.

Le OP coinvolte potranno così accrescere le proprie competenze sull’uso di queste tecniche, adottando soluzioni più efficienti e sostenibili per la gestione post-raccolta dell’uva da tavola.
Al termine delle attività, l’Università realizzerà un Manuale di buone pratiche di conservazione dell’uva da tavola, destinato a diffondere i risultati e le innovazioni a tutto il comparto. (lg)
Fonte: Ufficio Stampa Italia Ortofrutta



















