Autotrasporto, si intensifica lo scontro

Sardegna ancora bloccata. Aut aut al Governo. In Spagna picchetti violenti

Autotrasporto, si intensifica lo scontro
In Sardegna gli autotrasportatori continuano nel blocco iniziato lunedì, con gli inevitabili disagi per le aziende ortofrutticole, ma la tregua che pareva stipulata tra le associazioni nazionali e il ministero dei trasporti dopo il tavolo di martedì (clicca qui per leggere la notizia) si è già rotta.

Ieri è arrivata la decisione di Unatras: se non ci saranno interventi significativi sul costo del carburante il 4 aprile inizierà un'azione di fermo su tutta la penisola. Ma il mondo dell'autotrasporto vive un momento di forte tensione anche in Spagna, dove ieri si è inasprita la manifestazione dei piccoli autotrasportatori autonomi e, come riporta il quotidiano El Pais, si sono moltiplicati gli incidenti violenti, con blocchi stradali o picchetti che impediscono l'accesso a porti, grandi mercati, aree industriali e aree di carico. L'approvvigionamento delle merci è diventato un problema reale per i mercati all'ingrosso come MercaMadrid, MercaCórdoba o MercaGranada, mentre le filiere lattiero-casearia, siderurgica e ortofrutticola hanno avvertito che dovranno interrompere la produzione se il blocco continuerà. E il fermo spagnolo ha avuto anche le sue ripercussioni in Italia, con carichi di ortofrutta attesi che non sono arrivati a destinazione.



Ma torniamo al braccio di ferro tra autotrasportatori italiani e governo. Le Federazioni aderenti a Unatras, dopo un attento esame delle indicazioni sui possibili interventi presentati nell’incontro di martedì sera al Ministero dei Trasporti, le hanno giudicate insufficienti. "Pur apprezzando le ipotesi illustrate dalla viceministra Teresa Bellanova - scrive in una nota Unatras - ribadiamo che gli autotrasportatori necessitano di provvedimenti concreti e certi. Ad oggi non è previsto nulla di tutto questo. E’ finito il tempo degli annunci. Il rispetto delle regole è essenziale e fondamentale per superare la difficile fase vertenziale in atto, aggravata dall’incremento registrato sul prezzo del gasolio. Le ipotesi di soluzioni, pur apprezzabili, non sono ancora concretizzate in norme, ma restano mere manifestazioni di volontà".

Unatras ritiene "necessario un interessamento diretto della Presidenza del Consiglio al fine di individuare le soluzioni possibili che producano un tetto massimo del prezzo dei prodotti energetici, come avvenuto in altri settori produttivi ed energivori. Solo provvedimenti concreti potranno evitare che il 4 aprile l’autotrasporto debba effettuare l’azione di fermo proclamata oggi. Restano confermate le manifestazioni territoriali previste per sabato 19 marzo".

Per contenere l'impatto sui consumatori finali, il Governo sta valutando l'ipotesi di praticare sui carburanti un'accisa mobile, ha detto ieri al Senato il ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani spiegando che per il costo dei carburanti da autotrazione dall'inizio dell'anno, "c'è un problema di un incremento dei costi del Brent" e un problema del costo del gas e dell'energia che serve nelle raffinerie a trasformare "che impatta sul costo finale". Il ministro ha aggiunto che c'è "una diminuzione della disponibilità del diesel" mentre non c'è alcun problema per la benzina.



Ieri in Spagna la prima piattaforma di logistica alimentare, Mercamadrid, ha ricevuto solo la metà della solita merce. L'Associazione degli Imprenditori all'Ingrosso del Mercato Centrale della Frutta di Madrid (Asomafrut) ha lanciato l'allarme su una possibile carenza di forniture se dovesse continuare lo sciopero dei vettori, principalmente dalle zone di maggiore produzione come Almería, Granada, Huelva, Malaga e Murcia.

E i picchetti, come racconta la stampa iberica, si fanno violenti. Gli autotrasportatori che vogliono lavorare sono stati fermati e in alcuni casi aggrediti dai manifestanti: pietre lanciate contro i vetri dei camion, oppure carichi svuotati per strada. Una situazione allarmante, l'ha definita l'Organizzazione per le imprese di logistica e trasporti della Spagna, una situazione che se non si disinnesca la protesta potremmo vivere anche in Italia.

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