Dal campo
Allarme WCO: i capitolati dei retailer mettono in crisi il settore degli agrumi
Stop a regole arbitrarie su prodotti fitosanitari e limiti massimi di residui

L’Organizzazione mondiale degli agrumi (WCO) ha espresso forti preoccupazioni riguardo a una tendenza sempre più diffusa tra i rivenditori al dettaglio: quella di imporre standard arbitrari nei propri capitolati in materia di sicurezza alimentare, come riporta fruitnet.com. Secondo la WCO, questi requisiti, spesso privi di solide basi scientifiche, rischiano di compromettere la sostenibilità dell’intero comparto agrumicolo, mettendo in difficoltà i produttori e riducendo, nel lungo periodo, la disponibilità di agrumi sui mercati di consumo.
Negli ultimi mesi, l’organizzazione ha lavorato con i propri membri per analizzare l’impatto di questa proliferazione di regole interne, in particolare quelle legate ai prodotti fitosanitari e ai limiti massimi di residui (LMR) imposti sulla frutta. Molti di questi limiti, denuncia la WCO, risultano più severi rispetto alle norme nazionali e internazionali già esistenti. Queste misure, come sottolinea la WCO, contraddicono le evidenze scientifiche e rischiano di minare la fiducia nelle autorità competenti, che hanno il compito di definire standard di sicurezza alimentare basati su dati reali.
Anche Boitshoko Ntshabele, della Citrus Growers Association sudafricana, ha espresso preoccupazione. “I produttori di agrumi rispettano già le normative nazionali e internazionali per garantire frutta sicura e nutriente,” ha spiegato. “Tuttavia, i rivenditori stanno introducendo regole aggiuntive che superano i requisiti legali e che potrebbero ridurre la competitività del commercio e i volumi di esportazione.” Ntshabele ha aggiunto che queste limitazioni rischiano anche di rendere meno efficaci i trattamenti necessari per combattere parassiti e malattie, una sfida sempre più urgente a causa dei cambiamenti climatici.
Tutti questi temi sono stati approfonditi nel documento di posizione della WCO, “Criteri privati di sicurezza alimentare e loro impatto sul settore degli agrumi”, presentato a Fruit Attraction di Madrid. Il testo mette in evidenza tre criticità principali:
• il divieto di utilizzare sostanze attive legalmente approvate, essenziali per il controllo di parassiti e malattie;
• l’imposizione di limiti massimi di residui più restrittivi di quelli previsti dalla legge, con il rischio di aumentare la resistenza dei parassiti, lo spreco alimentare e le perdite economiche;
• restrizioni sul numero di residui consentiti, che rendono impraticabile la gestione integrata dei parassiti (IPM) e compromettono la resilienza del settore di fronte ai cambiamenti climatici.
La WCO invita dunque i rivenditori a non oltrepassare i limiti imposti dal quadro normativo ufficiale e a privilegiare un approccio basato sul dialogo. “È fondamentale avviare una conversazione costruttiva lungo tutta la catena di approvvigionamento – ha affermato José Antonio García Fernández, di Ailimpo (Spagna) – per evitare la creazione di requisiti soggettivi che aumenterebbero solo la confusione e i costi per i produttori.”
García Fernández ha inoltre avvertito che la mancata cooperazione potrebbe avere conseguenze concrete: “Rischiamo di peggiorare la qualità della frutta, aumentare lo spreco alimentare e, alla fine, ridurre la disponibilità di agrumi nei supermercati.”
Anche Bard Bennis, presidente della WCO e rappresentante dell’azienda marocchina Les Domaines Agricoles, ha voluto sottolineare l’importanza di questa analisi. “Il settore degli agrumi è tra i più rilevanti al mondo,” ha ricordato. “Ogni anno vengono prodotti circa 135 milioni di tonnellate di agrumi su oltre 10 milioni di ettari. Di queste, tra 45 e 50 milioni di tonnellate vengono commercializzate a livello globale, per un valore superiore ai 50 miliardi di dollari.”
Bennis ha concluso ricordando il ruolo fondamentale dei produttori: “I nostri coltivatori sono consapevoli della responsabilità che hanno nel portare salute ai consumatori. Per questo adottano pratiche agricole sostenibili e responsabili, offrendo agrumi di alta qualità, sicuri e genuini.”
