Attualità
Fare soldi con le giuggiole, facili da coltivare e geneticamente bio [VIGNETTA]
Prezzi shock: oltre 3 euro al chilo alla produzione, quasi 8 nei punti vendita
Più biologico del biologico, non richiede particolari attenzioni colturali e le sue quotazioni nei mercati sono estremamente alte. Sembra la descrizione di una specie che non esiste oppure proveniente da chissà dove. Invece no, si tratta di un frutto molto comune nelle aie dei contadini: la giuggiola. Un frutto che sinora non è mai stato preso in considerazione per un progetto industriale di ampio respiro.
Diffuso soprattutto nel Centro-Nord Italia (Veneto ed Emilia-Romagna in particolare), è facile trovarlo in molte case coloniche coltivato adiacente alla casa nella zona più riparata ed esposta al sole. Non ha una valenza economica rilevante ed è considerata più una pianta ornamentale che da frutto; tuttavia, non sono pochi i produttori che ne raccolgono i frutti e li rivendono a dettaglianti, grossisti, ecc. spuntando prezzi molto interessanti, di almeno 3 euro al kg. In questi giorni Italiafruit News - come testimonia la foto - ha addirittura trovato un negozio al dettaglio in Romagna che li vende a 7,96 euro al kg!

Pianta rustica dai diversi utilizzi
Il giuggiolo è una pianta che non richiede particolari cure, essendo una specie molto rustica. Anzi, è rinomata per essere una delle poche colture che non necessita di nessun trattamento fitosanitario e nemmeno di complicate potature per portarla in produzione. In sostanza, "un organismo geneticamente biologico".
Passando agli utilizzi, c'è da sottolineare come i frutti maturino in autunno e siano poco più grandi di un'oliva; si consumano sia freschi, appena colti dall'albero, sia quando sono leggermente raggrinziti. Si prestano inoltre alla trasformazione per creare marmellate e conserve, e sono molti apprezzati anche per la conservazione sotto grappa.
Dopo aver esaminato tutti questi aspetti positivi, è proprio il caso di dire che finalmente c'è una coltura che manda il produttore "in brodo di giuggiole".
Copyright 2014 Italiafruit News
Un po' di storia..
Il giuggiolo è una pianta originaria dell'Africa settentrionale e della Siria, esportato successivamente in Cina ed India dove viene coltivato da oltre 4000 anni. E' giunto in Italia grazie ai Romani, e pare che rappresentasse il simbolo del silenzio e come tale adornasse i templi della Dea Prudenza.Diffuso soprattutto nel Centro-Nord Italia (Veneto ed Emilia-Romagna in particolare), è facile trovarlo in molte case coloniche coltivato adiacente alla casa nella zona più riparata ed esposta al sole. Non ha una valenza economica rilevante ed è considerata più una pianta ornamentale che da frutto; tuttavia, non sono pochi i produttori che ne raccolgono i frutti e li rivendono a dettaglianti, grossisti, ecc. spuntando prezzi molto interessanti, di almeno 3 euro al kg. In questi giorni Italiafruit News - come testimonia la foto - ha addirittura trovato un negozio al dettaglio in Romagna che li vende a 7,96 euro al kg!

La vignetta di Davide Locatelli, Art Director Italiafruit News
Pianta rustica dai diversi utilizzi
Il giuggiolo è una pianta che non richiede particolari cure, essendo una specie molto rustica. Anzi, è rinomata per essere una delle poche colture che non necessita di nessun trattamento fitosanitario e nemmeno di complicate potature per portarla in produzione. In sostanza, "un organismo geneticamente biologico".
Passando agli utilizzi, c'è da sottolineare come i frutti maturino in autunno e siano poco più grandi di un'oliva; si consumano sia freschi, appena colti dall'albero, sia quando sono leggermente raggrinziti. Si prestano inoltre alla trasformazione per creare marmellate e conserve, e sono molti apprezzati anche per la conservazione sotto grappa.
Dopo aver esaminato tutti questi aspetti positivi, è proprio il caso di dire che finalmente c'è una coltura che manda il produttore "in brodo di giuggiole".
Copyright 2014 Italiafruit News



















