Fuji MelaPiù® al via: volumi stabili e qualità in crescita, la ricerca guida il futuro

Matteo Mazzoni: “Resilienza e competenza restano i tratti distintivi dei nostri melicoltori”

Fuji MelaPiù® al via: volumi stabili e qualità in crescita, la ricerca guida il futuro

È partita in questi giorni la raccolta della Fuji MelaPiù®, fiore all’occhiello della melicoltura di pianura emiliano-romagnola, coltivata negli areali di Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Bologna. I volumi restano stabili a quota 16 mila tonnellate su una superficie di 450 ettari, mentre la qualità si annuncia “davvero invidiabile, grazie all’escursione termica delle ultime settimane che ha favorito una colorazione ottimale”, ha dichiarato Matteo Mazzoni, presidente del Consorzio MelaPiù®, nel corso dell’evento ospitato ieri alla Fondazione F.lli Navarra. L’incontro è stato l’occasione per fare il punto sulla stagione e illustrare le direttrici strategiche di innovazione che guidano il consorzio, nato 31 anni fa con l’obiettivo di promuovere e consolidare i valori di eccellenza della melicoltura di pianura.

Matteo Mazzoni, presidente del Consorzio MelaPiù®

“Sperimentazione, innovazione, formazione e qualità sono i principi che orientano il nostro lavoro e quello dei produttori” ha sottolineato Mazzoni, evidenziando come, nonostante le difficoltà legate alle nuove fitopatie, all’assenza di principi attivi e agli effetti del cambiamento climatico, la produzione riesca ancora a garantire frutti di alto livello. Merito di un know-how secolare e di un ambiente capace di esaltare una varietà complessa come la Fuji.

Il marchio MelaPiù® continua inoltre ad ampliare la propria offerta: accanto alla Fuji, da due anni è entrata nel paniere anche la Gala MelaPiù®, “che si sta affermando progressivamente come prodotto di pregio”. Un percorso orientato alla qualità e alla valorizzazione del territorio che avrà il suo punto più alto con il riconoscimento della Mela IGP dell’Emilia-Romagna, iniziativa di cui il consorzio è promotore e la cui richiesta è attualmente al vaglio degli enti preposti.
L’innovazione, soprattutto sul fronte della ricerca varietale, rappresenta uno dei cardini nelle strategie di sviluppo del Consorzio MelaPiù®. “Qui alla Fondazione Navarra – ha ricordato Matteo Mazzoni – disponiamo di un campo sperimentale con diversi cloni di Fuji: un lavoro essenziale per alzare continuamente l’asticella della qualità, che è l’unica via per conquistare e fidelizzare il consumatore”.

Un lavoro che i partecipanti hanno potuto osservare direttamente in campo, guidati da Michele Mariani, agronomo della Fondazione F.lli Navarra, che ha ripercorso la storia e l’evoluzione della varietà: “La Fuji nacque 86 anni fa in Giappone, a Fujisaki, dove ancora oggi si trova la pianta capostipite. Divenne in breve tempo il simbolo della melicoltura nipponica e approdò in Pianura Padana all’inizio degli anni ’90. I primi cloni, pur eccellendo per gusto, succosità e croccantezza, presentavano limiti nella colorazione della buccia”. Da allora, la selezione ha portato all’introduzione di diversi cloni, sia a buccia striata che slavata, con il Fuji Zhen® Aztec tra i più diffusi negli areali emiliano-romagnoli, mentre tra gli striati resiste il Fubrax Kiku®. Negli ultimi anni nel campo di confronto varietale si sono aggiunti Fuji SAN-civ®, King Fuji® VW e King Fuji® Grofn, con il SAN-civ® indicato come particolarmente promettente.

Indipendentemente dal clone, restano invariati alcuni capisaldi della tecnica produttiva: la gestione della carica fruttifera, per ridurre il rischio di alternanza produttiva e mantenere rese medie attorno alle 40 tonnellate per ettaro; l’attenzione alla colorazione della buccia, migliorata grazie alla ricerca e a pratiche colturali mirate; la scelta della forma di allevamento, dove accanto al fusetto tradizionale hanno dato ottimi risultati sistemi come il Solaxe e, più recentemente, anche il Guyot. 

La giornata è proseguita con un panel test che ha permesso di valutare le caratteristiche organolettiche dei cloni in prova: dolcezza, succosità e croccantezza sono emerse come tratti comuni, con alcune selezioni particolarmente performanti. In chiusura, un light lunch interamente a base di mela, con proposte dolci e salate, ha offerto un gustoso esempio delle molteplici declinazioni gastronomiche di questo frutto, conquistando i partecipanti e sottolineando ancora una volta la versatilità della Fuji.