Melannurca Campana IGP: un avvio anticipato che promette bene

Giacomo Galdiero (Aop Luce): “Raccolta iniziata 15 giorni prima del solito, ottima qualità e pigmentazione”

Melannurca Campana IGP: un avvio anticipato che promette bene

La campagna della Melannurca Campana IGP si apre quest’anno con un anticipo significativo rispetto alla media. Una partenza accelerata che non sembra però compromettere la qualità, giudicata eccellente e capace di porre le basi per un’annata positiva. A tratteggiare il quadro dell’avvio è Giacomo Galdiero, amministratore delegato di Aop Luce, che racconta prospettive e dinamiche di una stagione dalle premesse incoraggianti “In effetti, l’avvio della campagna della Melannurca Campana IGP ha visto quest’anno un significativo anticipo: la raccolta e il processo di arrossamento sul melaio sono infatti partite a inizio settembre, circa 15 giorni prima rispetto alle ultime annate, mentre la commercializzazione dei primi frutti arrossati è avvenuta dalla metà del mese. Ciò è da imputarsi principalmente alle condizioni climatiche particolarmente favorevoli che hanno caratterizzato le varie fasi fenologiche. Questo ha determinato anche una produzione che si prevede abbondante, con un quantitativo disponibile di prodotto che stimiamo essere di almeno il 20% superiore a quello delle ultime 2 annate, che avevano segnato volumi sotto la media”.

“In questo momento – prosegue Galdiero – siamo nel pieno della fase dell’arrossamento delle mele, ovvero del processo più tipico, che dura circa 15 giorni per ciascuna partita, attraverso il quale avviene il completamento della maturazione del frutto, non sull’albero ma a terra, su letti di truciolo di abete chiamati “melai”. Dato l’anticipo registrato, dovremmo completare l’arrossamento di tutta la nostra produzione entro metà novembre senza problemi, evitando così di prolungare il processo verso la fine di novembre, quando il clima comincia a diventare più rigido e piovoso, rendendo più complicate le lavorazioni sul melaio”.

“Per quanto riguarda i frutti, la prevalenza sembra essere costituita da calibri medio-grandi. La commercializzazione verterà pertanto principalmente sul formato del vassoietto da 4 frutti e sullo sfuso, mentre la confezione in sacchetto/rete rimarrà più marginale. Grazie al clima caldo e soleggiato che ci sta accompagnando in questa prima fase dell’autunno, tutte le operazioni di arrossamento dovrebbero svolgersi regolarmente e rapidamente, garantendo una pigmentazione ottimale del frutto ed anche una buona tenuta per la conservazione invernale”.

“Le quotazioni in questa prima fase di commercializzazione sono in linea con quelle dello stesso periodo del 2024 – spiega il manager campano – e speriamo di riuscire a mantenerle tali, perché il processo produttivo di anno in anno diventa più oneroso. Riscontriamo, per esempio, sempre più difficoltà nell’approvvigionamento del truciolo di abete vergine idoneo al contatto alimentare che utilizziamo come copertura della terra dei melai: in Italia ormai la produzione è tutta destinata al più remunerativo pellet, quindi bisogna acquistare all’estero, con lunghe tempistiche di approvvigionamento ed elevati costi di trasporto”. 

In merito alla commercializzazione lungo la Penisola: “La mela annurca rappresenta ancora una nicchia della produzione di mele italiane, il cui consumo è più sviluppato nel centro e sud Italia, dove è particolarmente legato alla tradizione, ma grazie agli investimenti effettuati in comunicazione e alla distribuzione capillare nei punti vendita della Gdo su tutto il territorio nazionale, le vendite sono molto positive anche in altre regioni, come Piemonte, Lombardia e Toscana”. 
“Anche quest’anno – conclude Galdiero – investiremo nelle attività sui punti vendita con hostess ed allestimenti personalizzati, in quanto riteniamo sia una modalità di comunicazione di impatto, che ci consente di costruire un rapporto diretto con il consumatore e spiegare le caratteristiche di unicità di questa mela”. 

Foto apertura: Giacomo Galdiero, amministratore delegato di Aop Luce