Dal campo
I giovani hanno le idee chiare sul cibo: qualità e origine al centro delle scelte
Cresce anche la curiosità per l'innovazione

È un must il cibo per i giovani italiani: 9 su 10 affermano di fare la spesa personalmente o di cercare, in ogni caso, di mangiare bene.
Sono anche attenti alla provenienza del cibo che acquistano (79%), fattore che fa la differenza per 1 giovane su 4. L'89% degli under 35 afferma inoltre che sarebbe disposto a spendere di più se il cibo fosse di qualità. È quanto emerge dall'indagine "Agri Under 35 - Coltiviamo il futuro", condotta dall'Istituto Piepoli per Confeuro, Confederazione agricoltori europei, e presentata a Roma dal presidente Andrea Tiso, volta a comprendere le opinioni dei giovani su alimentazione, cibo artificiale e ruolo dell'agricoltura.
Giovani che dimostrano di avere le idee molto chiare quando si parla di cibo artificiale e novel food. Se 4 su 10 non consumerebbero mai cibo prodotto con la farina di insetti, in particolare le donne con il 48%, c'è un 34% dei giovani che lo ritiene un'esigenza per salvare il mondo e il 24% un'innovazione. Stesse opinioni in merito alla carne prodotta in laboratorio o stampata in 3d; per il 7% il cibo artificiale in futuro sostituirà completamente il cibo naturale, mentre per il 55% solo in parte. Le principali motivazioni che potrebbero spingere i giovani a consumare cibo sintetico sono legate in modo particolare alla curiosità e alla percezione di innovazione (34%) e solo in modo minoritario al fatto che il prezzo di questi prodotti potrebbe essere più basso (12%); 1 su 3 sarebbe però in ogni caso contrario a consumare questo genere di alimento.
Secondo la ricerca i giovani hanno una visione chiara e definita anche del ruolo dell'agricoltura e dell'allevamento, indispensabili per 1 su 2, mentre il 34% ritiene che siano attività che si prendono cura del territorio. Gli agricoltori e gli allevatori inoltre contribuiscono al benessere delle persone (84%) e svolgono un ruolo essenziale per l'ambiente (80%), mentre per il 77% sono 'custodi del territorio'. Quanto ai contributi economici per l'84% sono un'azione necessaria per la tutela e la salvaguardia del patrimonio alimentare. (lg)
Fonte: Ansa



















