Nasce Italian Agrifood Technology for Africa

Piraccini: "Progetto per attivare relazioni di scambio tra la filiere italiane e i Paesi dell'Africa sub sahariana"

Nasce Italian Agrifood Technology for Africa

Presentato Italian Agrifood Tecnology for Africa, un progetto di supporto alle imprese italiane delle filiere dell’agrifood che intendano allargare la propria area di business nei Paese dell’Africa subsahariana.

L’iniziativa parte dall’evidenza che il settore agrifood in Africa è in assoluto uno dei più strategici, sia per dinamiche interne (necessità di una maggiore sicurezza alimentare, stimolo all’occupazione, sviluppo della crescita economica)  che per le opportunità esterne (export, attrazione di investimenti, ruolo nei mercati globali). L’esigenza di una maggiore sicurezza alimentare riguarda una popolazione in forte crescita che arriverà a 2,5 miliardi entro il 2050. L’alto valore economico ed occupazionale del settore agrifood trova riscontro nel fatto che in molti Paesi africani l’agricoltura impiega già più del 50% della forza lavoro e, nonostante il grande potenziale, una parte sostanziale dei Paesi africani importa quantità rilevanti di prodotti agricoli, i cui prezzi, soprattutto nella moderna distribuzione, sono più alti che in Europa. 

In questo quadro d’insieme  Italian Agrifood  Tecnology for Africa punta alla  realizzazione di una rete di imprese, non concorrenti tra loro, che intendono cogliere le opportunità di scambio che queste caratteristiche possono offrire. 
Il Focus del progetto è rappresentato dalle tecnologie per il settore ortofrutticolo, sia fresco che trasformato, e i servizi collegati.
Tre gli hub previsti: Dakar (Senegal), Nairobi (Kenya) e Johannesburg (Sudafrica) che permetteranno di coinvolgere i paesi limitrofi, omogenei per lingua e filiere agricole. Tre anche gli eventi annuali di promozione e networking, con la collaborazione di esperti internazionali, che saranno anche momenti di approfondimento tecnico scientifico.

Il programma nasce dalla nuova società Piraccini Agrifood Consulting
“Questo progetto, che si attuerà tra gennaio 2026 e dicembre 2027 - spiega Renzo Piraccini, manager di lungo corso nel settore dell’ortofrutta -, si propone di offrire alle imprese italiane opportunità di business mettendo in rete competenze, relazioni e sinergie. La proposta ha già raccolto diverse adesioni e s’intravvede la possibilità di organizzare un gruppo prestigioso ed efficacemente operativo”.
“Nei nostri obiettivi - sottolinea Renzo Piraccini - c’è la promozione delle attività delle imprese associate attraverso presentazioni e momenti di networking, l’individuazione di  clienti, agenti e distributori per la vendita, la selezione di personale da inserire nei team delle aziende associate per stage in Italia”. 

Allo scopo sono stati già individuati alcuni professionisti di riferimento per lo sviluppo del progetto. Tra questi Carlo Baroni, manager internazionale del settore agritech in Senegal, e Luca Alinovi, economista agrario e imprenditore in Kenya.  

“Sono molto stimolato dalla possibilità che offre il progetto Italian Agrifood  Tecnology for Africa - afferma Carlo Baroni -. Sono in Senegal da dieci anni e ho maturato la consapevolezza circa le risorse e le potenzialità di questo Paese. Potenzialità che potrebbero costituire il driver dello sviluppo nazionale. Qui in Senegal l'agro business ha bisogno di fornitori affidabili, che offrano qualità e assistenza post vendita, che operino nell’intera filiera. Negli ultimi anni sono sbarcati cinesi, turchi ed indiani per la merce di bassa qualità, ma c’è spazio anche per prodotti di qualità che arrivino dall’Europa”. 

“Vivo e lavoro in Kenya da molti anni - dichiara Luca Alinovi -  e in questo tempo ho potuto toccare con mano le sfide e le straordinarie opportunità che il Paese offre nel settore agroalimentare. Il Kenya è oggi al centro di una trasformazione profonda: l’agricoltura sta evolvendo rapidamente verso modelli più tecnologici e sostenibili, ma rimane forte il bisogno di soluzioni affidabili, accessibili e costruite sulle reali condizioni locali. Il Progetto Italian Agrifood Technology for Africa  rappresenta un punto di svolta, perché permette di unire l’innovazione e la qualità italiane con la vitalità e la concretezza africane. In Kenya servono tecnologie semplici ma avanzate, capaci di migliorare la sicurezza alimentare, ridurre le perdite post-raccolta e creare valore lungo tutta la filiera. È questo lo spirito con cui possiamo portare strumenti innovativi e allo stesso tempo adatti alla esigenze kenyane direttamente sul campo, per dare agli agricoltori e alle istituzioni la possibilità di agire in tempo reale, rafforzando la fiducia nei mercati locali e internazionali”.

Infine, alle richieste di chiarimenti in merito alle dimissioni da amministratore delegato di Macfrut, di cui ha tenuto le fila per 11 anni, così risponde Renzo Piraccini: “La questione è abbastanza semplice. Ho presentato un piano di sviluppo triennale e identificato un percorso per il mio avvicendamento graduale con un manager esperto di ortofrutta, ma agli azionisti di maggioranza hanno espresso idee diverse e, come in tutte le aziende dove la proprietà non condivide le strategie dell’amministratore delegato, ho rassegnato le mie dimissioni. È stato una bellissima esperienza ricca di gratificazioni e risultati. Non c’è alcun scandalo e nessuna recriminazione. Ora guardo avanti e credo che questo nuovo progetto possa dare grandi soddisfazione non solo al sottoscritto ma a tutti coloro che vi aderiranno”. (bf)

Foto in apertura: Renzo Piraccini

Fonte: ufficio stampa Italian Agrifood Technology for Africa