Emilia Romagna: Al via la semplificazione delle norme per rilanciare la castanicoltura

Piano castanicolo: tutela ambientale e rilancio economico dei castagneti

Emilia Romagna: Al via la semplificazione delle norme per rilanciare la castanicoltura

Il Tavolo tecnico per lo sviluppo, la qualificazione e la sostenibilità del settore, ha terminato la redazione della proposta di Piano castanicolo, strumento chiave per il rilancio, la qualificazione e la sostenibilità di quest’ambito, mettendo a fuoco lo stato dell’arte e gli obiettivi per il recupero e lo sviluppo della castanicoltura. Tra questi, anche la necessità di semplificare la normativa per il recupero dei castagneti abbandonati.

Per dare risposte concrete ai castanicoltori, la Giunta regionale ha quindi approvato una proposta che ha dato via all'iter per la semplificazione delle norme, volta a rendere più efficaci e percorribili gli interventi di recupero e cura del patrimonio castanicolo. Un percorso che dovrebbe concludersi nel primo semestre del 2026. Due i passaggi individuati: il primo prevede una modifica del Piano paesaggistico, mentre il secondo include una serie di modifiche al Regolamento forestale regionale.

Storicamente, la castanicoltura ha svolto un ruolo importante per l’economia delle popolazioni dei territori interni e montani. Il castagno ha grandi potenzialità e, grazie alle sue molteplici attitudini permette di contrastare fenomeni di dissesto idrogeologico, evitando l’abbandono dei terreni.

“La castanicoltura è una risorsa fondamentale per l’economia e la stabilità ambientale delle aree montane- affermano gli assessori regionali alla Forestazione, Gessica Allegni, e all’Agricoltura, Alessio Mammi-. La Regione ne è consapevole da tempo e per questo ha messo a disposizione nell’ultimo periodo oltre quattro milioni di euro fra i diversi bandi, che, nella maggior parte dei casi, hanno dato risposta a tutte le domande pervenute. Il tavolo castanicolo ha poi permesso di confrontarsi direttamente con i produttori, per realizzare una fotografia dello stato attuale e definire gli obiettivi su cui lavorare per lo sviluppo del settore. Oggi la nostra priorità è rendere più incisiva l’azione di recupero di un patrimonio importante che negli anni per diverse ragioni ha sofferto, attraverso la semplificazione delle norme, così da permettere interventi più rapidi ed efficaci di recupero e valorizzazione del patrimonio castanicolo, contrastando l’abbandono dei terreni e rafforzando la cura del territorio. L’iter è stato avviato partendo dagli obiettivi evidenziati dal tavolo, che concretizzeremo nel 2026”. 

Fotografia del settore in Emilia-Romagna
L'Italia è uno dei principali produttori, esportatori e importatori mondiali di castagne (Castanea sativa) e l’Emilia-Romagna è considerata una regione di rilevanza nazionale per la coltivazione dei castagneti da frutto e per la produzione di castagne e marroni.
La superficie totale si attesta sui 4.500 ettari, pari al 5,4% della superficie nazionale da censimento. La produzione è di circa 800 tonnellate, con la Provincia di Bologna che contribuisce per più del 50% del totale regionale.
Il settore è strettamente legato al contesto montano: l’87% della superficie dichiarata nei Piani Colturali Grafici 2023 si trova in comuni montani (67 Comuni).
I Piani colturali 2023 registrano circa 971 aziende castanicole in regione. La maggioranza (89,2%) conduce una superficie inferiore ai 5 ettari, con una media coltivata per azienda che supera di poco i due ettari.

I fondi assegnati al settore
Il sostegno finanziario per lo sviluppo e la sostenibilità del settore castanicolo in Emilia-Romagna, nell'ambito del Programma Strategico della PAC 2023-2027, si è focalizzato sull'intervento specifico SRA 25.3 – Castagneti da frutto. Complessivamente, tra i bandi dedicati specificamente all'SRA 25.3 e i fondi programmati tramite l'Approccio LEADER, l'ammontare totale dei fondi assegnati o programmati per il periodo 2023-2027 si attesta attorno ai 4 milioni e cinquecento mila euro.

Il bando 2024 aveva una dotazione inizialmente di poco più di un milione di euro, ma è stata notevolmente incrementata per coprire tutte le richieste. La dotazione totale per il periodo 2023-2027 è stata portata a 2.760.958 euro. Questo ha permesso di ammettere 265 domande, interessando 929,29 ettari di castagneti.
Per il bando 2025, la dotazione complessiva programmata per il periodo 2023-2027 ammontava a 1 milione di euro, sono state registrate 51 domande per 113 ha interessati, esaurendo la graduatoria.

Oltre a questi interventi diretti, sono stati programmati fondi significativi attraverso l’approccio LEADER (GAL): il Complemento di Programmazione per lo Sviluppo Rurale (CoPSR) ha previsto la programmazione di bandi in 3 GAL con un importo complessivo di oltre 830 mila euro per il periodo 2023-2027.
A questi importi si aggiungono risorse destinate ad altri ambiti, come la produzione biologica e l'innovazione. Per quanto riguarda i Gruppi Operativi per l’Innovazione (GOI), sono stati erogati sostegni per 564.366 euro nell'ambito dell'innovazione e 55.134 euro per la formazione. (bf)

Fonte: ufficio stampa Regione Emilia-Romagna