Dal campo
La stagione del cavolo tra eccessi di offerta e consumi incerti in attesa di freddo
Torresan (Gli Orti di Venezia): “Qualità e rapidità di servizio sono le nostre armi per preservare il valore”

"Ci si addentra nel cuore della campagna del cavolo al Nord Italia, senza che - finora- si siano ottenuti i risultati sperati", spiega Matteo Torresan, titolare de Gli Orti di Venezia di Tezze sul Brenta (Vicenza): “L’anno scorso, nello stesso periodo, si era registrato un picco inflattivo importante, determinato da un calo improvviso dell’offerta e dal conseguente aumento dei prezzi. Come spesso accade, l’anno successivo i trapianti sono aumentati e ci siamo ritrovati con più prodotto disponibile in un mercato dalla domanda debole, con l’unico risultato di un calo delle quotazioni”.

Il trend resta dunque poco incoraggiante, con una diminuzione a doppia cifra rispetto al 2024 e prezzi attorno all’euro: “Siamo da sempre specialisti di cavoli in tutte le tipologie – punta, tondo, rosso, bianco e verza – e ora stiamo entrando nel pieno della produzione veneta, nostro fiore all’occhiello. Grazie alla qualità riusciamo a valorizzare il prodotto, in attesa che l’abbassamento delle temperature dia nuova spinta ai consumi”.

Torresan sottolinea anche la crescita costante delle linee di servizio: “La I gamma evoluta e la IV gamma aumentano di anno in anno, riflettendo i nuovi stili di vita. Nel nostro caso si va dal cuore di cappuccio confezionato alle versioni julienne, fino ai mix di cavolo pronto da cuocere e ai minestroni. Si tratta di referenze importanti del nostro assortimento, in continua evoluzione grazie all’uso di materia prima fresca e di qualità, gestita con ordini giornalieri per garantire velocità sugli scaffali della distribuzione. Il consumatore lo percepisce e ci premia, tornando ad acquistare”.
Un segnale chiaro: la sfida del cavolo passa dalla qualità e dall’innovazione, non solo dal prezzo.
