Dal campo
Il futuro dell’anguria? Passa da innovazione e gestione dell’offerta
Ecco gli insegnamenti di questa campagna, secondo la disamina di San Lidano e Frudis

Una campagna delle angurie con luci e ombre: qualità elevata a livello produttivo, ma vendite penalizzate da consumi altalenanti e da un eccesso di offerta nella fase cruciale di stagione. È il bilancio di due player di riferimento come San Lidano e Frudis, che raccontano le difficoltà e le prospettive di un comparto sempre più orientato all’innovazione varietale e alla segmentazione del mercato.
San Lidano: qualità alta, ma mercato in difficoltà
“Il clima, nella fase iniziale, è stato un alleato prezioso per il buon andamento delle performance – sottolinea Matteo Testa, direttore commerciale di San Lidano. I dati del canale Iper+Super, come riportato da IFN nel bilancio di metà stagione aggiornato alla week 27, evidenziavano una crescita del +17% a volume e del +27% a valore, sostenuta anche da un rialzo dei prezzi vicino alla doppia cifra percentuale. Si trattava del culmine di una progressione positiva partita a fine aprile, consolidata a maggio ed esplosa a giugno”.
“Tuttavia, questa prima parte della campagna pesa per circa il 20-30% dei volumi totali. Il brusco rallentamento dalla seconda metà di luglio, protrattosi per gran parte di agosto, ha inciso profondamente sul consuntivo della stagione. Essendo questo il bimestre decisivo, che sviluppa circa il 70% delle vendite, il trend negativo registrato ha reso il giudizio finale inevitabilmente inferiore alle aspettative economico-commerciali”.
“Dopo la prima decade di luglio – prosegue Testa – ci siamo trovati a gestire un costante eccesso di prodotto pronto alla raccolta, senza differenze significative tra i vari formati di anguria. L’eccessiva offerta, come da regole del mercato, ha pesantemente influito sulle quotazioni”.
“Dal punto di vista produttivo, però, non possiamo che dare una valutazione positiva. La qualità è stata eccellente e non si sono verificate criticità persistenti. Il lavoro dei nostri agronomi ci ha permesso di abbinare al meglio varietà e areali produttivi, programmando con attenzione semine e raccolte. Alcune scelte, privilegiate a favore della qualità, hanno limitato le rese, comunque buone ma non eccezionali”.

“Sul piano agricolo – approfondisce il manager – l’esperienza dei nostri tecnici e le strutture disponibili hanno consentito di affrontare senza particolari difficoltà le sfide climatiche. Diverso l’impatto sul fronte vendite: la mancanza di consumi legata a temperature non pienamente estive nei mesi più caldi ha inciso in maniera pesante e non è stato possibile compensare con leve commerciali o con la diluizione dei tempi di raccolta. Nei momenti più difficili, la priorità è stata sostenere e fidelizzare i produttori, cercando di garantire loro una redditività corretta, nonostante un mercato nazionale avverso”.
Sul fronte delle innovazioni: “Non abbiamo introdotto “novità epocali”, ma continuiamo a lavorare su nuove cultivar e sul rinnovamento delle infrastrutture tecniche e dei macchinari. Sul fronte dei consumi, il 2025 ha premiato maggiormente il formato Mini rispetto al Midi: il primo ha visto mantenersi il gradimento delle varietà con semi, mentre il secondo è ormai dominato dalle cultivar seedless o microseme. Notiamo tuttavia un rallentamento della crescita delle angurie di piccola taglia, segnale che il mercato si sta avvicinando a un equilibrio con il prodotto tradizionale di grossa pezzatura”.
“Sul fronte varietale – aggiunge Testa – i nostri campi prova hanno messo in evidenza risultati molto interessanti. Una nuova varietà precoce, testata con BASF | Nunhems, verrà introdotta su larga scala il prossimo anno. Dal punto di vista organolettico, ci ha sorpreso positivamente l’anguria a polpa gialla, soprattutto nelle pezzature ridotte: un prodotto che consideriamo promettente per la segmentazione dell’offerta a scaffale”.
“Per il futuro, porteremo con noi l’ottimo avvio di stagione e confidiamo in condizioni climatiche favorevoli per un periodo più ampio. Non sono previste modifiche sostanziali nella programmazione varietale o nelle finestre di semina, mentre eventuali scelte su estensioni e investimenti saranno condivise con la base produttiva. L’obiettivo di crescita aziendale resta primario, ma la stagione appena conclusa ci ha ricordato quanto gli eccessi di offerta possano rivelarsi controproducenti”.
“Proseguiremo su un percorso di crescita regolare e progressiva, senza forzature. In prospettiva, i progetti più rilevanti riguardano l’anguria a polpa gialla, il potenziamento delle linee dedicate al prodotto tagliato – in particolare nel rinnovato stabilimento lombardo – e l’avvio di rapporti più strutturati con i fornitori africani, già sperimentati nelle fasi iniziali delle ultime campagne”, conclude Testa.

Frudis: crescita nei volumi e focus sulle seedless
Secondo Andrea Di Pierro, agronomo e responsabile acquisti e qualità di Frudis, la campagna angurie 2025 è stata positiva dal punto di vista produttivo ma complessa sul fronte commerciale, segnata da consumi altalenanti: “L’inizio è stato soddisfacente, mentre il finale di luglio e agosto ha presentato difficoltà evidenti. Ciononostante, abbiamo chiuso con un +6% di volumi venduti rispetto al 2024”. Un risultato frutto di una qualità costante — con prodotto idoneo alla commercializzazione, buon calibro, alto grado brix ed esente da fitopatie — che ha permesso a Frudis di reggere anche nei momenti più difficili.
Il clima ha rappresentato la sfida maggiore, con un incremento medio di 1,5 °C rispetto alle annate precedenti e fenomeni anomali come vento forte e grandinate, sommati alla carenza idrica. «”Abbiamo puntato sull’efficienza irrigua e su varietà più tolleranti agli stress abiotici, supportati da sistemi DSS e sensori in campo per monitorare pianta e suolo”, spiega Di Pierro.

Sul mercato hanno brillato soprattutto le angurie seedless, sia scure sia striate, così come si sono registrare buone performance anche delle tipologie midi e mini con microseme (1,5-2,2 kg), sempre più richieste dai nuclei familiari ridotti per praticità e contenimento degli sprechi. Le varietà tradizionali con semi restano invece stabili, con un ruolo importante nelle vendite di fine stagione soprattutto in Italia ed Europa dell’Est.
Sul fronte innovazione, Frudis continua a investire insieme ai partner nella sperimentazione varietale per coniugare esigenze produttive, commerciali e di consumo. “Cerchiamo frutti con colore e consistenza ottimali, sapore e grado zuccherino elevati, ma soprattutto shelf life lunga, sia in campo che a scaffale. In annate difficili servono varietà capaci di tollerare gli stress e garantire continuità”, sottolinea Di Pierro.
Guardando al futuro, l’azienda conferma la programmazione tra Sicilia (fino a fine maggio) e Puglia-Campania (da giugno in avanti), con l’obiettivo di mantenere elevati standard qualitativi e presidiare le nicchie di mercato: “Il nostro impegno resta quello di difendere il valore del prodotto in un contesto dove troppa offerta, spesso giocata al ribasso, rischia di distorcere le vendite”.

Il commento di Nunhems
Angelo Vitiello, Account Manager anguria e melone Centro-Sud: “Seguendo attentamente l’evoluzione del mercato e le esigenze dei nostri partner, stiamo intensificando gli investimenti su segmenti specifici, in linea con le nuove tendenze. L’introduzione di nuove varietà, come Sweet 104 per le striate, Crimonson e Nunstar per le seedless a buccia scura, rappresenta il nostro impegno concreto nel fornire soluzioni innovative e diversificate. Questi prodotti, sviluppati per rispondere alle richieste di qualità, praticità e resistenza agli stress ambientali, permetteranno ai nostri clienti di avere più soluzioni e di rafforzare la marginalità, anche in annate complesse come quella appena trascorsa. In questo modo, intendiamo supportare attivamente la crescita regolare del settore, offrendo alternative competitive che valorizzino sia le esigenze produttive sia quelle commerciali”.
Questo articolo è stato lanciato in anteprima sul servizio di aggiornamento settimanale su WhatsApp di Nunhems dedicato a melone e anguria (clicca qui per sapere come effettuare l'iscrizione).
Ha collaborato Angelo Angelica
