NUBIFRAGIO, NELLE PROVINCE DI MANTOVA E REGGIO EMILIA SI CONTANO DANNI PER MILIONI EURO. AVVIATE LE PROCEDURE PER LO STATO DI CALAMITA’

NUBIFRAGIO, NELLE PROVINCE DI MANTOVA E REGGIO EMILIA SI CONTANO DANNI PER MILIONI EURO. AVVIATE LE PROCEDURE PER LO STATO DI CALAMITA’
A mano a mano che passano le ore aumenta la stima dei danni che l’assessore all’agricoltura della Regione Lombardia, Gianni Fava, raccoglierà dai propri uffici. “Oggi terrò un primo vertice in Comune a Viadana. Ma posso anticipare dalle prime informazioni che mi sono state riferite che la Regione si muoverà per dichiarare lo stato di crisi”. Parole importanti, attese dalle centinaia di agricoltori che hanno perso buona parte del loro guadagno di quest’anno. Difficile fare un bilancio complessivo, ma uno fra i più grandi produttori della zona, il Consorzio di Bellaguarda, con oltre 100 soci conferenti meloni, angurie, pomodori, una prima stima l’ha fatta. “Stiamo verificando, ma dalle indicazioni si parla del 30% di prodotto conferito - spiega il direttore Paolo Sarzi Maddidini - diciamo sui 3 milioni di euro. Alcuni nostri produttori hanno avuto il raccolto completamente distrutto”. Alberto Lombardi, referente di zona della Coldiretti, conferma: “Oggi partiranno le perizie. Ma già adesso possiamo dire con certezza che in un’ampia fascia da Viadana a Sabbioneta è andato distrutto il 100% del prodotto: dai pomodori, alle angurie e meloni, alla vite”.

Dalla provincia di Reggio Emilia Marino Zani, presidente della Coldiretti e del consorzio di bonifica Emilia Centrale, illustra la situazione. Il settore, già in difficoltà a causa del tardo arrivo della stagione calda subirà importanti contraccolpi. In generale, si pensa che i danni si aggirino intorno ai 10 milioni di euro. “Questa tromba d’aria - afferma il presidente Zani - ha interessato una zona importante della nostra provincia, da San Tommaso a Boretto, coinvolgendo l’attività di molte aziende. Purtroppo tutte le produzioni sono state danneggiate, in un settore che accusava già ritardo a causa del freddo primaverile che ha rallentato la semina. Tutto ciò porterà serie difficoltà”. Nello specifico “ritardi nella produzione di meloni e angurie, nonché dei pomodori. Ciò che era conservato in serra si è salvato, ma quello che era a cielo aperto è andato perduto”. “La valutazione che viene spontaneo fare - prosegue - è che le aziende sono già in difficoltà, e che la loro sofferenza è destinata ad aumentare se viene a mancare il reddito di un anno. Anche l’assessore della provincia di Reggio Emilia Roberta Rivi ha annunciato il ricorso allo stato di calamità naturale.

Anche a Ferrara il bilancio è duro. Sergio Gulinelli, presidente provinciale della Coldiretti afferma: “Il maltempo ha creato moltissimi problemi in particolare a Francolino, Malborghetto di Boara, Baura, Boara, Contrapò, Quartesana e Masi. Tantissimi i danni registrati ai pomodori e alla soia. In alcuni casi ci troviamo di fronte ad appezzamenti con molti ettari di terreno andati completamente in malora, in questi casi non rimane che arare perché il prodotto è andato perduto”. “Molto probabilmente – ribadisce - ci saranno problemi anche con le assicurazioni, visto le troppe piogge della primavera che hanno creato problemi alle colture”. Il fortunale non ha risparmiato nemmeno il frutteto dimostrativo della fondazione Navarra, che si trova in una delle zone più colpite dal maltempo.


Fonte: Gazzetta di Mantova – La Nuova Ferrara – Gazzetta di Reggio