«Qualità, ecco il nostro modello di filiera»

Spreafico si racconta all’università tra nozioni e assaggi

«Qualità, ecco il nostro modello di filiera»

Il modello lavorativo di Spreafico arriva direttamente in università e si fa conoscere dagli studenti per il suo impegno concreto all’interno della filiera, i suoi elevati standard quantitativi e le accurate modalità di controllo delle materie prime.

Nei giorni scorsi Emiliano Cocci, R&D Manager e Giulia Tessarin dell’Ufficio Assicurazione Qualità di Spreafico sono intervenuti durante il seminario “Qualità della frutta: corso di qualità delle produzioni vegetali” del corso di laurea “Scienze e cultura della gastronomia” tenutosi a Cesena, sede distaccata dell’Università di Bologna. 
Invitati direttamente dal professore Adamo Domenico Rombolà, i due colleghi dell’ufficio assicurazione qualità dell’azienda hanno raccontato la realtà Spreafico agli studenti del secondo anno mostrando loro le tecniche, i metodi e gli aspetti più interessanti e pratici del controllo qualità della materia prima post raccolta.

“Tornare all’università in veste di relatori ci ha permesso di raccontare da vicino il nostro lavoro – racconta Emiliano Cocci, R&D Manager Spreafico a IFN – In un paio d’ore d’intervento abbiamo illustrato ai ragazzi le attività che svolgiamo quotidianamente e il nostro impegno concreto all’interno della filiera in Italia e nel mondo. Inoltre abbiamo dato agli studenti qualche spunto per l’ambito produttivo, illustrando loro il lavoro che si svolge all’interno delle aziende agricole di proprietà aziendale”.

“E’ stato stimolante avere a che fare con studenti universitari che si stanno affacciando in questo particolare mondo lavorativo – ha affermato Giulia Tessarin dell’Ufficio Assicurazione Qualità di Spreafico – è stato bello vedere l’entusiasmo nei loro occhi e sapere che in qualche maniera il nostro punto di vista consapevole-operativo può contribuire al loro percorso di crescita”.

L’intervento di Cocci e Tessarin non si è limitato solo alle parole e durante l’incontro i due colleghi hanno presentato la frutta esotica ai ragazzi con una dettagliata degustazione. “Avevamo portato con noi avocado Hass, bananito e mango – specificano – oltre ad alcuni strumenti del mestiere come il penetrometro e il rifrattometro. Abbiamo dimostrato agli studenti il grande supporto che la tecnologia fornisce alla nostra azienda per analizzare, controllare la frutta e dare vita a nuove linee come la IV gamma”. 

L’appuntamento è terminato con un focus specifico sulle banane, che si è rivelato di grande aiuto per spiegare la ‘filosofia di qualità’ dell’azienda. “Abbiamo presentato la scala colorimetrica delle banane – concludono Cocci e Tessarin – ed è stato un esempio importante per raccontare in modo immediato il cambio di significato del termine ‘qualità’ dal punto di vista del tecnico, del cliente e del consumatore finale”.