Attualità
VERONA: MAGAZZINI GENERALI IN VENDITA DOPO 16 ANNI DI TRAVAGLIATE VICENDE

Addio ai vecchi Magazzini Generali di Verona: Comune, Provincia e Camera di commercio, i tre soci proprietari, vogliono vendere la storica piattaforma logistica veronese che si trova all'interno del Quadrante Europa. Un'ipotesi che ha iniziato a farsi strada nel corso delle due assemblee dell'Ente autonomo Magazzini Generali in febbraio e aprile e che ora sta entrando nella fase operativa.
Già la scorsa settimana, infatti, la giunta dei Palazzi scaligeri (poi toccherà a Comune e Camera di commercio) ha trattato la questione, elaborando una proposta di delibera in cui emerge chiaramente l'intenzione di procedere alla liquidazione dell'Ente autonomo attraverso la vendita con bando pubblico per ripartire poi il ricavato tra i tre soci. Una cifra considerevole, che si aggirerebbe intorno ai 30 milioni di euro: si tratta, infatti, di un complesso logistico di 385 mila metri quadri, dotato di 58 mila metri quadri di magazzini e 65 mila metri cubi di depositi frigoriferi, collegati a un terminal ferroviario con 11 binari per la gestione di vagoni, casse mobili, semirimorchi e container. Attualmente la gestione delle attività dei Magazzini Generali è nelle mani della società svizzera Hangartner (acquisita nel 2002 dal gruppo Deutsche Bahn, cioè le ferrovie tedesche) che dal 2004 ha stipulato un contratto d'affitto degli immobili e dei terreni con Immobiliare Magazzini srl, controllata al 100% dall'Ente autonomo.
Ma per capire perché Comune, Provincia e Camera di commercio abbiano intenzione di vendere la piattaforma logistica è necessario fare qualche passo indietro. L'Ente autonomo, infatti, fu posto in liquidazione volontaria nel 1996: successivamente, i tre soci, valutate le onerose implicazioni fiscali di un'eventuale chiusura della liquidazione, decisero nel 2009 di conferire il compendio societario e immobiliare al Consorzio Zai, potenziandone così la dotazione patrimoniale. Oggi, però, le carte in tavola sono cambiate.
"Il Consorzio Zai, già prima delle ultime nomine, si è sempre rifiutato di prendere in gestione gli immobili dei Magazzini Generali considerati i consistenti oneri per la manutenzione della struttura", ha spiegato nei giorni scorsi l'assessore alle Aziende partecipate, Gualtiero Mazzi, alla Prima commissione provinciale. Inoltre, il quadro economico generale è mutato e ciò ha accentuato la ricerca, da parte degli operatori del settore, di spazi logisticamente efficienti".
A tutto questo, si aggiungono le ristrettezze economiche dei tre enti, in particolare Comune e Provincia, protagonisti di importanti tagli ai trasferimenti e legati alla spending review. "Pur nell'ottica di mantenere invariata la destinazione urbanistica, abbiamo ritenuto che la vendita sia la soluzione migliore, anche perché porterà nuove risorse nelle casse dei tre soci", ha concluso Mazzi.
Nel frattempo, l'Ente autonomo continua ad essere in liquidazione dal 1996 (con un costo annuo di circa 26 mila euro, secondo quanto emerso in Commissione): gli utili dell'Immobiliare Magazzini sono stati pari a 307 mila euro nel 2011. La seduta della Commissione è stata riaggiornata alla prossima settimana, mentre per avere il quadro definitivo sarà necessario attendere le prossime mosse di Comune e Camera di commercio.
Fonte: L'Arena
Già la scorsa settimana, infatti, la giunta dei Palazzi scaligeri (poi toccherà a Comune e Camera di commercio) ha trattato la questione, elaborando una proposta di delibera in cui emerge chiaramente l'intenzione di procedere alla liquidazione dell'Ente autonomo attraverso la vendita con bando pubblico per ripartire poi il ricavato tra i tre soci. Una cifra considerevole, che si aggirerebbe intorno ai 30 milioni di euro: si tratta, infatti, di un complesso logistico di 385 mila metri quadri, dotato di 58 mila metri quadri di magazzini e 65 mila metri cubi di depositi frigoriferi, collegati a un terminal ferroviario con 11 binari per la gestione di vagoni, casse mobili, semirimorchi e container. Attualmente la gestione delle attività dei Magazzini Generali è nelle mani della società svizzera Hangartner (acquisita nel 2002 dal gruppo Deutsche Bahn, cioè le ferrovie tedesche) che dal 2004 ha stipulato un contratto d'affitto degli immobili e dei terreni con Immobiliare Magazzini srl, controllata al 100% dall'Ente autonomo.
Ma per capire perché Comune, Provincia e Camera di commercio abbiano intenzione di vendere la piattaforma logistica è necessario fare qualche passo indietro. L'Ente autonomo, infatti, fu posto in liquidazione volontaria nel 1996: successivamente, i tre soci, valutate le onerose implicazioni fiscali di un'eventuale chiusura della liquidazione, decisero nel 2009 di conferire il compendio societario e immobiliare al Consorzio Zai, potenziandone così la dotazione patrimoniale. Oggi, però, le carte in tavola sono cambiate.
"Il Consorzio Zai, già prima delle ultime nomine, si è sempre rifiutato di prendere in gestione gli immobili dei Magazzini Generali considerati i consistenti oneri per la manutenzione della struttura", ha spiegato nei giorni scorsi l'assessore alle Aziende partecipate, Gualtiero Mazzi, alla Prima commissione provinciale. Inoltre, il quadro economico generale è mutato e ciò ha accentuato la ricerca, da parte degli operatori del settore, di spazi logisticamente efficienti".
A tutto questo, si aggiungono le ristrettezze economiche dei tre enti, in particolare Comune e Provincia, protagonisti di importanti tagli ai trasferimenti e legati alla spending review. "Pur nell'ottica di mantenere invariata la destinazione urbanistica, abbiamo ritenuto che la vendita sia la soluzione migliore, anche perché porterà nuove risorse nelle casse dei tre soci", ha concluso Mazzi.
Nel frattempo, l'Ente autonomo continua ad essere in liquidazione dal 1996 (con un costo annuo di circa 26 mila euro, secondo quanto emerso in Commissione): gli utili dell'Immobiliare Magazzini sono stati pari a 307 mila euro nel 2011. La seduta della Commissione è stata riaggiornata alla prossima settimana, mentre per avere il quadro definitivo sarà necessario attendere le prossime mosse di Comune e Camera di commercio.
Fonte: L'Arena



















