Arancia Rossa di Sicilia IGP tra mercato, promozione e valore

Gerardo Diana: “Cambio di passo su acqua e infrastrutture. Investiamo in tecnologia e ricerca”

Arancia Rossa di Sicilia IGP tra mercato, promozione e valore

Con l’avvio della nuova campagna agrumicola, l’Arancia Rossa di Sicilia IGP si prepara ad affrontare la stagione 2025/26 in un contesto segnato da cambiamenti climatici, criticità strutturali e, allo stesso tempo, da nuove opportunità sui mercati. Qualità del prodotto, gestione della risorsa idrica, innovazione agronomica e promozione restano i pilastri su cui si fonda il lavoro del Consorzio di tutela. Ne parliamo con Gerardo Diana, Presidente del Consorzio dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP, che traccia un primo bilancio sull’andamento della stagione, sulle prospettive commerciali e sulle priorità strategiche per il futuro della filiera.

Angelo Angelica – Presidente, quali sono le prime impressioni sull’andamento della stagione 2025/26 dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP?
Gerardo Diana – Siamo all’inizio di una nuova campagna che prende ufficialmente il via con il Moro, per poi proseguire con il Tarocco a partire dal 2 gennaio. Siamo quindi alle porte della commercializzazione, con previsioni complessivamente soddisfacenti sia sotto il profilo qualitativo sia quantitativo, soprattutto se confrontate con le ultime annate.

Angelica – Come si presenta quest’anno la distribuzione dei calibri e quali implicazioni può avere per i diversi segmenti di mercato?
Diana – L’annata si preannuncia positiva: il prodotto appare di ottima qualità e i primi freddi sono finalmente arrivati, un fattore importante per la colorazione e le caratteristiche organolettiche. Dal punto di vista commerciale, la pezzatura sembra soddisfacente e i primi riscontri sono incoraggianti, anche se registriamo ancora una certa lentezza nei consumi. Ci auguriamo che, in prossimità delle festività natalizie, tutta l’Europa mostri una maggiore apertura agli acquisti e che questa dinamica prosegua nei mesi successivi. Frutta e agrumi, del resto, sono alleati preziosi contro i malanni di stagione grazie al contenuto di vitamina C e ad altri benefici nutrizionali. Per quanto riguarda i calibri, è ancora presto per una valutazione definitiva: gli agrumi non sono ancora transitati dagli stabilimenti di confezionamento e dalle calibratrici, ma le condizioni climatiche e gli sforzi messi in campo dagli imprenditori agricoli lasciano presagire una pezzatura complessivamente molto buona.

Angelica – La siccità continua a rappresentare una minaccia strutturale per il comparto. Qual è oggi la situazione nei principali areali produttivi?
Diana – La siccità, insieme ai cambiamenti climatici, resta una criticità centrale. Tuttavia, quest’anno la stagione è stata nel complesso positiva grazie agli importanti sforzi degli operatori: dalla riapertura di laghi all’adozione di sistemi irrigui sempre più efficienti. Rimane però irrisolto il problema dei Consorzi di Bonifica, che richiedono contributi elevati e spesso ingiustificati per manutenzioni e interventi sulle tubature che, di fatto, non vediamo realizzati. Nonostante l’impegno assunto dall’Assessore regionale all’Agricoltura per uno sgravio totale, la riduzione ottenuta si è fermata al 30-32%. Questo crea un forte divario tra gli sforzi degli agricoltori e l’inefficienza del sistema politico e consortile. È anacronistico che nel 2025 non esistano ancora modalità più autonome per l’accesso all’acqua da parte degli agrumicoltori, soprattutto se confrontiamo la nostra situazione con quella dei principali competitor europei. L’accesso indipendente all’irrigazione, attraverso tessere ricaricabili e l’utilizzo diretto delle bocchette, come già avviene in gran parte d’Italia, renderebbe il sistema molto più funzionale.

Angelica – La gestione sostenibile delle risorse idriche è sempre più centrale. Quali innovazioni agronomiche o tecnologiche stanno emergendo nel comparto?
Diana – Stiamo investendo nel rinnovamento degli impianti, interamente a carico degli agricoltori, e in una gestione dell’irrigazione sempre più evoluta. Gli impianti a goccia, regolati da centraline in grado di rilevare il livello di umidità del suolo, consentono interventi irrigui estremamente precisi ed efficienti. A questo si affianca la necessità di migliorare lo stoccaggio dell’acqua, attraverso la realizzazione di invasi e pozzi, per garantire maggiore resilienza alle aziende.

Angelica – Quali iniziative state portando avanti per valorizzare l’Arancia Rossa di Sicilia IGP sui mercati italiani e internazionali?
Diana – Le iniziative sono numerose e non si limitano alla sola promozione. Accanto alle campagne pubblicitarie rivolte direttamente al consumatore – come il product placement o le iniziative sui tram di Milano e, dal 2026, anche di Berlino – stiamo lavorando intensamente con enti di ricerca e università per rafforzare la percezione salutistica del nostro prodotto. Allo stesso tempo, puntiamo a un dialogo sempre più strutturato con la Grande distribuzione organizzata: abbiamo richiesto incontri a tutti i principali gruppi italiani per sensibilizzare sul consumo dei prodotti IGP e abbiamo già ottenuto riscontri positivi da realtà come Esselunga, ALDI, COOP, Conad, Despar e MD.

Angelica – Quali sono i risultati più significativi ottenuti dalle campagne di comunicazione degli ultimi anni?
Diana – I risultati sono concreti e misurabili. Nel 2025, confermando il dato dell’anno precedente, l’Arancia Rossa di Sicilia IGP si colloca al terzo posto per valore e produzione tra i prodotti ortofrutticoli italiani a marchio IG, secondo l’ultimo rapporto Ismea-Qualivita. Nel 2023 eravamo al quinto posto. La produzione certificata IGP è cresciuta dell’8,4%, raggiungendo un valore di circa 20 milioni di euro, con un incremento dell’11,8% rispetto al 2023. Sono risultati che testimoniano il grande impegno degli imprenditori agricoli associati, dei confezionatori e dell’intera filiera, sostenuti da una collaborazione costante e proficua con la GDO.

Angelica – Guardando al futuro, quali investimenti ritiene prioritari per mantenere competitiva l’Arancia Rossa di Sicilia IGP?
Diana – La priorità resta l’apporto idrico: stiamo già investendo molto in tecnologia per migliorare la gestione agronomica e la qualità del prodotto. In parallelo, collaboriamo con l’Università di Catania e il CREA per studiare l’adattabilità delle nostre arance ai cambiamenti climatici e per lavorare sull’allungamento della stagionalità. Investire in innovazione e tecnologia in agricoltura sarà fondamentale per garantire competitività e futuro alla nostra filiera.