Dalla distribuzione
Arriva il kiwi italiano ma sugli scaffali domina ancora la Nuova Zelanda
Segui la diretta di IFN giovedì 30 ottobre alle ore 11.00

A fine ottobre il kiwi italiano inizia a farsi spazio sugli scaffali della Gdo, ma non ancora da protagonista. Dall’analisi di Italiafruit News condotta su sei insegne nella piazza di Reggio Emilia emerge, infatti, già una presenza del prodotto nazionale ma è il kiwi neozelandese che mantiene il predominio.
I prezzi sono di certo elevati, ben al di sopra della media della frutta, mentre spazi espositivi e ampiezza assortimentale risultano contenuti, fatta eccezione per Coop, che si conferma distintiva da questo punto di vista.
Altro elemento distintivo della categoria è la forte presenza di prodotto confezionato, con il cartone come materiale dominante, e una significativa incidenza dei brand dei fornitori, tra i quali spicca Zespri.
Sono questi i principali Highlights della rilevazione in Gdo per la categoria del mese di ottobre che ha come protagonista il kiwi e che sarà oggetto della Diretta IFN che andrà in onda il prossimo 30 ottobre alle ore 11.00 sui nostri canali social.
Il dibattito sarà animato da protagonisti di riferimento della produzione, come Cristian Moretti, Direttore Generale Agrintesa; Alessandro Fornari, Direttore Generale Jingold e Christian Nicodemo, Responsabile Marketing e Comunicazione OP Frutthera Growers. Per il sistema distributivo, saranno affiancati da Nicola Biasiolo, Responsabile Acquisti Ortofrutta presso Unicomm e Luigi Saitta, Category Ortofrutta Gruppo Arena. Presenterà la diretta Roberto Della Casa, direttore di IFN.
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L’analisi su 6 insegne della Gdo

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Coop si distingue nettamente dalle altre insegne per l’ampiezza dell’offerta, proponendo 12 referenze contro le 7 di Conad ed Esselunga e le 3-4 presenti negli altri punti vendita, due dei quali sono discount. La differenza emerge soprattutto nella categoria dei kiwi verdi, con 6 referenze a fronte delle 3-4 disponibili nei supermercati di maggiori dimensioni e delle 2 presenti in Eurospar e nei discount Lidl ed Eurospin.
Per quanto riguarda il kiwi giallo, il divario è meno marcato: Coop ne propone 4 varianti, contro le 2-3 dei supermercati e l’unica disponibile nei discount. Il kiwi rosso, invece, è commercializzato solo da Coop — con 2 referenze — e da Conad.
In questo periodo le promozioni sui kiwi sono poco rilevanti: solo 3 referenze risultano in offerta, distribuite in altrettanti punti vendita, mentre negli altri tre non è presente alcuna promozione.

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È un periodo di transizione per la categoria dei kiwi: la raccolta del prodotto italiano è in corso ma, in attesa del giusto grado di maturazione, sugli scaffali è presente una quota rilevante di prodotto estero, in particolare proveniente dalla Nuova Zelanda. Quest’ultima rappresenta 20 referenze sulle 36 complessive, pari al 55%, con una prevalenza di kiwi verdi (13) rispetto ai gialli (7). Il prodotto italiano conta invece 14 referenze, pari al 39% del totale: 3 di kiwi rossi, le uniche rilevate, 4 di verdi e 7 di gialli. Dal Cile provengono infine solo 2 referenze, entrambe di kiwi a polpa verde.
Va segnalata l’assenza del kiwi di origine greca, che solitamente arriva precocemente sugli scaffali italiani, soprattutto nella tipologia a polpa verde. Nel campione analizzato, tuttavia, non sono state rilevate referenze provenienti dalla Grecia, a conferma di una crescente fidelizzazione al prodotto italiano e a quello neozelandese, da sempre associato a elevati standard qualitativi.

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Lo spazio espositivo rispecchia il numero di referenze trattate: la media per prodotto risulta infatti piuttosto uniforme tra le diverse insegne. Coop, con le sue 12 referenze, si distingue anche per l’ampiezza complessiva dello spazio dedicato, pur con valori assoluti che restano contenuti. Ancora più ridotti risultano, di conseguenza, gli spazi riservati nelle altre catene.

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Per quanto riguarda le modalità di vendita, il kiwi sfuso ha un peso limitato: si contano mediamente 1-2 referenze per insegna, che salgono a 4 in Coop, ma con un’incidenza complessiva inferiore al 30%. Il cartone domina nettamente come materiale di confezionamento: la scatola chiusa, con copertura in cartone graficato anche nella parte superiore, è presente in tutti i punti vendita e quasi sempre con almeno due referenze. Questa tipologia consente inoltre di valorizzare al meglio i brand, molto presenti nella categoria. Sempre in cartone si trovano anche diversi vassoi, generalmente pellicolati, oltre a tre referenze vendute “a collo”, tutte rilevate in Coop. In parallelo, l’impiego della plastica è marginale, limitato a due negozi e a 1-2 referenze complessive.

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Come anticipato, la categoria dei kiwi mostra una buona presenza di brand e, parallelamente, una bassa incidenza di prodotti anonimi, soprattutto se confrontata con altre categorie dell’ortofrutta. I marchi dei fornitori si confermano particolarmente forti: il prodotto convenzionale conta 17 referenze, pari al 47% del totale, con una netta predominanza di Zespri, che rappresenta oltre l’80% di questa quota. Considerando anche le 5 referenze di prodotto biologico, la presenza complessiva di marchi di fornitore raggiunge il 61%.
Merita una menzione specifica Coop, che propone cinque le referenze bio: un assortimento profondo, paragonabile a quello di categorie più rilevanti del reparto.
La marca del distributore (Mdd) ha invece un ruolo marginale, limitato a 1-2 referenze, prevalentemente biologiche e non presenti in tutte le insegne.

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L’analisi finale dei prezzi medi rilevati richiede di distinguere gli assortimenti in base alla tipologia e all’origine, fattori che incidono in modo significativo sui valori finali. In media, il kiwi giallo neozelandese risulta il più costoso, superando anche la novità della categoria, il kiwi rosso presente solo italiano: 10 €/kg contro circa 9 €/kg, con picchi di 14 €/kg per una referenza Mdd bio nel giallo e di 11 €/kg per un kiwi rosso confezionato in vaschetta di plastica con coperchio.
Anche nel kiwi verde, la Nuova Zelanda registra i prezzi più elevati, con una media che supera i 7 €/kg e un picco di 10 €/kg per un marchio di fornitore in confezione di cartone.
I prodotti italiani, sia verdi sia gialli, presentano prezzi medi simili, sui 6 €/kg, ma con un’ampia variabilità nel verde e un massimo di 10 €/kg per una referenza Mdd bio. Chiude il quadro il prodotto cileno, con i valori più contenuti, poco sotto ai 5 €/kg.
Nel complesso, si tratta comunque di una categoria caratterizzata da livelli di prezzo elevati, nettamente superiori alla media della frutta. (bf)

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