Dal campo
Il robot che vede sotto le foglie: così cambierà la raccolta delle fragole
Un prototipo con visione artificiale, dita morbide e ventole per spostare la vegetazione raggiunge il 74% di efficienza nel prelievo dei frutti

Un robot che non si ferma davanti al fogliame e sa distinguere con precisione le fragole mature: è questa la novità che arriva dalla Washington State University (WSU), dove un team di ricercatori ha sviluppato un prototipo capace di raccogliere frutti nascosti tra le foglie. Il sistema - si legge su Portlfruticola.com- unisce visione artificiale, algoritmi di intelligenza artificiale e un tocco “gentile”: le dita in silicone che afferrano il frutto senza danneggiarlo. Ma la vera svolta sta in una ventola integrata che sposta con delicatezza le foglie, aprendo la strada ai bracci robotici.
Le prove condotte in laboratorio e in pieno campo parlano chiaro: il robot individua correttamente l’80% delle fragole e riconosce la presenza di bacche nascoste nel 93% dei casi. Senza ventilazione la raccolta si fermava al 58% dei frutti maturi, ma con la nuova tecnologia l’efficienza è salita al 74%.

Un dato che segna un importante passo avanti verso la raccolta automatizzata in campo aperto, finora limitata soprattutto a esperimenti in serra o su sistemi fuori suolo. Il prototipo, montato su un carrello a quattro ruote e guidato da una piattaforma computerizzata, utilizza una telecamera 3D che cattura immagini a colori e di profondità. Grazie al machine learning, il sistema calcola la posizione esatta delle fragole e pianifica il movimento dei bracci per un raccolto rapido e preciso. Il progetto, descritto a luglio sulla rivista Computers and Electronics in Agriculture, porta la firma del ricercatore Zixuan He, che ha sviluppato il robot durante il suo dottorato alla WSU, oggi proseguito come post-doc all’Università di Aarhus in Danimarca. Sebbene servano ulteriori miglioramenti nella velocità di raccolta (oggi una fragola richiede circa 20 secondi), il potenziale della tecnologia va oltre le fragole. I ricercatori ipotizzano applicazioni anche su colture come l’uva, dove il fogliame rappresenta un ostacolo simile.

Un alleato per i produttori
Più che un sostituto del lavoro manuale, questo robot si propone come un alleato prezioso, soprattutto in un settore che soffre la carenza di manodopera stagionale. La macchina della WSU rappresenta un tassello concreto nel percorso verso un’agricoltura sempre più innovativa e sostenibile.
“Non siamo ancora alla sostituzione totale dei raccoglitori – ammettono i ricercatori – ma la strada è tracciata. E il robot potrebbe diventare presto un supporto indispensabile per garantire continuità nella raccolta”.
