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Kiwi cileno, sempre più Usa grazie alle tecnologie
Il Paese è diventato il primo fornitore degli States. Preoccupa l'espansione della Psa
I kiwi cileni puntano forte sugli Usa e cavalcano un trend di crescita che sembrerebbe destinato a continuare anche nei prossimi anni. Nei giorni scorsi, infatti, il Chilean Kiwifruit Committee, ovvero il Comitato cileno degli esportatori di kiwi, ha reso noti i dati riguardanti i volumi spediti negli States: si parla di un +30% negli ultimi dieci anni.
Un dato che porta il Cile ad essere il principale fornitore di kiwi del mercato americano. Fino alla scorsa stagione, gli Stati Uniti contavano per il 16% sul totale dell'export di kiwi cileni, che raggiungevano principalmente Europa (50%), America Latina (16%) e mercati asiatici. È probabile, quindi, che questa percentuale possa essere cresciuta anche quest'anno.

Secondo quanto ha affermato Carlos Cruzat, Presidente del Comitato Kiwi, il Cile sta aumentando la sua presenza sul mercato americano con volumi crescenti ed una finestra di approvvigionamento che ormai riesce a coprire l'intera stagione produttiva.
"Abbiamo aumentato il potenziale di conservazione nelle celle frigo ed in atmosfera controllata, in modo da poter raggiungere i Paesi nordamericani. Inoltre, stiamo implementando anche per questo mercato il programma di gestione della maturazione, che aiuterà i consumatori ad avere un'esperienza gustativa ancora più soddisfacente (clicca qui per approfondire)".
Le parole di Cruzat, quindi, sottolineano il grande sforzo che sta facendo il sistema kiwi cileno soprattutto da un punto di vista tecnologico, in modo da consegnare ai mercati di destinazione un prodotto di qualità: spesso, come riporta il Presidente, i frutti arrivavano troppi acerbi o troppo maturi. "In questo modo, siamo sicuri di poter soddisfare l'attuale domanda di kiwi dei consumatori americani ed anche di incrementarla costantemente nel futuro".
Infine, Cruzat ha fatto un punto anche sulla Psa. Purtroppo, è stato rilevato di recente un fuoco focolare nella Regione Metropolitana (quella della capitale Santiago), a oltre 80 km di distanza dall'ultima individuazione (O'Higgins). Questo potrebbe voler dire che la batteriosi si sta propagando anche tramite gli esseri umani, con la contaminazione di materiale tecnico infetto. È per questo che Cruzat ed il Comitato si stanno impegnando in una campagna di sensibilizzazione per far sì che gli agricoltori capiscano la gravità del fatto e prendano le necessarie precauzioni.
Traduzione ed adattamento a cura di Italiafruit News
Un dato che porta il Cile ad essere il principale fornitore di kiwi del mercato americano. Fino alla scorsa stagione, gli Stati Uniti contavano per il 16% sul totale dell'export di kiwi cileni, che raggiungevano principalmente Europa (50%), America Latina (16%) e mercati asiatici. È probabile, quindi, che questa percentuale possa essere cresciuta anche quest'anno.

Carlos Cruzat
Secondo quanto ha affermato Carlos Cruzat, Presidente del Comitato Kiwi, il Cile sta aumentando la sua presenza sul mercato americano con volumi crescenti ed una finestra di approvvigionamento che ormai riesce a coprire l'intera stagione produttiva.
"Abbiamo aumentato il potenziale di conservazione nelle celle frigo ed in atmosfera controllata, in modo da poter raggiungere i Paesi nordamericani. Inoltre, stiamo implementando anche per questo mercato il programma di gestione della maturazione, che aiuterà i consumatori ad avere un'esperienza gustativa ancora più soddisfacente (clicca qui per approfondire)".
Le parole di Cruzat, quindi, sottolineano il grande sforzo che sta facendo il sistema kiwi cileno soprattutto da un punto di vista tecnologico, in modo da consegnare ai mercati di destinazione un prodotto di qualità: spesso, come riporta il Presidente, i frutti arrivavano troppi acerbi o troppo maturi. "In questo modo, siamo sicuri di poter soddisfare l'attuale domanda di kiwi dei consumatori americani ed anche di incrementarla costantemente nel futuro".
Infine, Cruzat ha fatto un punto anche sulla Psa. Purtroppo, è stato rilevato di recente un fuoco focolare nella Regione Metropolitana (quella della capitale Santiago), a oltre 80 km di distanza dall'ultima individuazione (O'Higgins). Questo potrebbe voler dire che la batteriosi si sta propagando anche tramite gli esseri umani, con la contaminazione di materiale tecnico infetto. È per questo che Cruzat ed il Comitato si stanno impegnando in una campagna di sensibilizzazione per far sì che gli agricoltori capiscano la gravità del fatto e prendano le necessarie precauzioni.
Traduzione ed adattamento a cura di Italiafruit News
