Ortofrutta italiana: l'export corre nel primo semestre dell’anno

Di fronte alla stasi dell'import, il saldo commerciale segna un avanzo di oltre 59 milioni di euro (+88%)

Ortofrutta italiana: l'export corre nel primo semestre dell’anno

Con il primo semestre dell’anno si arriva al giro di boa per il commercio ortofrutticolo italiano. Secondo i dati diffusi dall’Istat e analizzati dal Monitor Ortofrutta di Agroter, il saldo commerciale con l’estero è nettamente positivo: oltre 59 milioni di euro di guadagno, con un incremento dell’88% rispetto allo stesso periodo del 2024. Se a valore l’ago della bilancia è decisamente positivo, a volume il settore fatica ancora (-196 mila tonnellate). Tuttavia, anche qui si intravedono segnali incoraggianti: nell’arco di dodici mesi il deficit si è ridotto del 41%.

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Nei primi sei mesi dell'anno, le esportazioni italiane di ortofrutta segnano un +8%, con un incremento che, nel corrispettivo a valore, supera la doppia cifra (+14%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sul fronte import, invece, si registra un certo equilibrio: i quantitativi in entrata nel Paese sono pressoché simili al 2024 (+0,3%), nonostante i prezzi più alti pagati all’origine abbiano fatto aumentare l’esborso monetario (+13%).

Esportazioni: la frutta fresca traina il comparto 
Scendendo nel dettaglio delle principali macrocategorie esportate, è la frutta fresca a trainare la ripresa del comparto, con un balzo superiore al 20% sia nei quantitativi che nel valore generato. Buone performance a valore anche per la frutta secca (+24%) e per gli agrumi (+16%), mentre per legumi e ortaggi la crescita rimane contenuta (+3%), nonostante le buone quotazioni abbiano ribaltato il trend a volume (-4%). Arrancano, invece, le esportazioni di frutta tropicale che, nel progressivo a giugno, sono in rosso sia a volume (-27%) che a valore (-11%).

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Importazioni: stabili ma a prezzi alti
Passando alle importazioni, il quadro è sostanzialmente stabile: solo la frutta secca sfiora la doppia cifra nell’incremento dei quantitativi provenienti dall’estero (+9%) e un’inflazione sui prezzi ha determinato un maggior esborso monetario (+45%). Una situazione simile si riscontra anche per gli agrumi, dove le quotazioni al rialzo hanno portato il corrispettivo a valore a crescere del 22%, a fronte di quantitativi pressoché stabili (+3%). La frutta tropicale conferma il suo trend positivo di lungo periodo, con un +2% a volume e +7% a valore. Infine, si registrano cali a quantità per le importazioni di legumi e ortaggi e frutta fresca, mentre a valore quest’ultima registra un timido +3% rispetto all’anno scorso.

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Mele e angurie in testa. Rialzo delle quotazioni per le drupacee
Spostando il focus sui singoli prodotti ortofrutticoli scambiati all’estero, l’Italia conferma il suo ruolo di primo piano nelle mele: nel primo semestre le vendite all’estero sono aumentate del 25% a volume, per una crescita a valore che si ferma però al 23%.

Giugno porta con sé anche le prime analisi sulle campagne estive. Le angurie partono forte, con un +13% dei volumi e un aumento dei prezzi che fa balzare il guadagno di quasi 30 punti percentuali. Molto bene anche i meloni, che nel proseguimento della campagna registrano un +27% a valore a fronte di un +5% nei quantitativi.
Per il comparto drupacee, è evidente come gli operatori italiani siano riusciti a strappare quotazioni di tutto rispetto. Per pesche e nettarine, i quantitativi esportati sono simili a quelli dell’anno scorso ma con un guadagno nettamente superiore (+29%). Discorso simile per l’export delle ciliegie, che registra aumenti a valore pari al 22%, a fronte di volumi leggermente inferiori (-1%). Faticano, invece, le albicocche italiane all’estero, con quasi un quarto delle spedizioni in meno rispetto all’anno scorso, compensate solo in parte dai prezzi alti che hanno portato comunque a un +14% a valore.

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Passando alle orticole, solo i pomodori registrano un aumento a doppia cifra delle esportazioni, sia per quanto riguarda i volumi movimentati (+14%) che per il valore generato (+17%). Sostanzialmente stabili le spedizioni di lattughe e brassiche, con quest’ultime in leggero aumento nel ritorno economico (+7%). Continua invece in rosso la campagna pataticola italiana all’estero con volumi inferiori del 24%.

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Importazioni estive: boom di angurie, calo di drupacee spagnole
Infine, guardando le importazioni, salta all’occhio l’incremento dei volumi in entrata di angurie (+31%), spinte dalla forte domanda interna in un giugno particolarmente caldo. Nelle drupacee, invece, le difficoltà produttive di quest’anno della Spagna hanno fatto arrivare meno prodotto alla frontiera: è vero per pesche e nettarine (-8%), ma soprattutto per albicocche e ciliegie, con quantitativi rispettivamente inferiori del 27 e 46%. Fra gli ortaggi prosegue l’aumento delle importazioni di brassiche sia a volume (+22%) che a valore (+19%).