Attualità
Nopal, il superfood che deriva dal cactus
L’alimento tradizionale messicano è consumato dai tempi degli Aztechi

In una società alla costante ricerca di nuovi superfood, torna alla ribalta il nopal della cucina messicana. Si tratta di una verdura tratta dai nuovi segmenti della pianta opuntia (ovvero i cactus, ndr), dalle cui ‘foglie’ - tecnicamente definite cladodi - vengono accuratamente rimosse tutte le spine.
Come riporta un articolo della Bbc, il nopal (al plurale nopales, ndr) è uno degli ingredienti più tradizionali della cucina messicana e può essere trovato quasi ovunque, dalle case alle taquerie, passando per i ristoranti ai corsi di cucina, fino a infiltrarsi nella cucina del sud-ovest americano.

“Il cactus nopal deriva da una parola nahuatl, ' nohpalli ', che risale all'epoca precolombiana”, afferma Danny Pérez, guida presso Dharma Expeditions, agenzia che mette in contatto i viaggiatori con gli allevatori e la comunità locale per corsi di cucina tradizionale. ”Questo cactus è profondamente radicato nella nostra cultura e identità nazionale”. Il frutto trova posto anche nella bandiera nazionale, nell’arte e nella mitologia antica: “Si tratta di un prodotto molto simbolico per il popolo messicano", specifica Pérez.
La pianta è in grado di crescere e riprodursi ovunque e fiorisce anche in climi rigidi, come quello della penisola della Bassa California. Tendenzialmente più teneri e succosi in primavera, i nopales possono essere raccolti e consumati durante tutto l’arco dell’anno.

Come riporta l’articolo: “Sono estremamente sani, nutrienti e versatili. Ricchi di vitamine, minerali e fibre alimentari, i nopales di cactus possono saziare uno stomaco affamato per ore. Si tratta di un vero e proprio superfood: ecco perché rappresentano l'ingrediente base di molte ricette messicane”.
Il nopal può essere bollito, grigliato ma anche mangiato crudo in versione succo o aggiunto ad eventuali salse.


















