Dal campo
Olive da tavola, l'exploit non conosce confini: consumi triplicati in Italia e all’estero
Gli aperitivi e le ricette internazionali spingono la domanda

Come riporta un articolo di Giorgio dell’Orefice su IlSole24Ore, le olive da tavola stanno conquistando sempre più spazio sulle tavole italiane e internazionali. A trainare questa crescita è la diffusione degli aperitivi, dove le olive sono ormai un classico intramontabile, ma anche l’uso crescente in piatti della cucina internazionale, dal cous cous alle insalate. Secondo i dati del Consiglio oleicolo internazionale e le elaborazioni di Ismea e Masaf, il mercato globale delle olive da mensa supera oggi i 3 milioni di tonnellate, con un incremento del 218% rispetto agli inizi degli anni ’90. Anche il consumo mondiale registra una crescita significativa, pari al 194% negli ultimi trent’anni. I maggiori consumi si concentrano nei Paesi produttori tradizionali, come Grecia, Marocco e Turchia, ma si registra una domanda crescente anche in mercati lontani dalla tradizione mediterranea, come Stati Uniti, Brasile e Canada. In questo contesto, l’Italia si conferma non solo un produttore di eccellenza, ma anche un importante consumatore ed esportatore.
Un approfondimento sul settore delle olive da tavola italiane e sui trend internazionali sarà al centro del convegno organizzato dall’Assom – Associazione dei produttori di olive da mensa – e da Assitol, l’associazione italiana delle aziende olearie, che si terrà presso il Castello Orsini di Castel Madama (Roma).
“L’edizione 2025 del nostro incontro annuale – spiega Angelo Moreschini, presidente di Assom – vuole valorizzare la qualità e la sicurezza delle olive italiane. Il successo dei nostri prodotti è frutto dell’impegno quotidiano di olivicoltori e trasformatori, che seguono metodi di produzione in grado di garantire olive buone e sicure. In modo volontario, inoltre, indichiamo sempre l’origine in etichetta, anche se non esiste alcun obbligo normativo in tal senso”. Moreschini aggiunge che il convegno rappresenta anche un’occasione di riflessione con tutta la filiera e con il mondo accademico, per approfondire le caratteristiche organolettiche e sensoriali delle olive da mensa, ancora poco conosciute dal grande pubblico. (aa)




















