Dal campo
Perù, la nuova potenza dell’avocado: l’Europa resta la roccaforte dell'export
Nel 2025 spedite 428mila tonnellate in Europa: il 45% della domanda complessiva

Il Perù consolida la propria posizione come secondo esportatore mondiale di avocado Hass, alle spalle del Messico, ma con una strategia sempre più orientata alla diversificazione dei mercati. Con oltre 200.000 ettari coltivati e una rete di circa 30.000 produttori – in gran parte di piccole dimensioni – il Paese sudamericano ha raggiunto nel 2025 il traguardo record di 692mila tonnellate esportate verso 70 destinazioni internazionali.
Secondo Arturo Medina, direttore generale dell’associazione ProHass, - si legge su Portalfruticola - si tratta di un risultato costruito nel tempo: “Non è frutto di un anno fortunato, ma di decenni di lavoro coordinato tra produttori, esportatori, istituzioni pubbliche e cooperazione tecnica”. L’organizzazione, che oggi riunisce 69 aziende, è il fulcro della filiera dell’avocado in Perù, impegnata non solo nella promozione commerciale ma anche nella formazione tecnica, nell’innovazione agricola e nel rafforzamento del marchio nazionale.

Europa, mercato chiave e volano di crescita
Il vecchio continente resta il principale sbocco per l’avocado peruviano, con una quota del 45% delle esportazioni totali. Solo nel 2025 sono state inviate 428.000 tonnellate di frutta verso l’Europa, coprendo oltre il 40% del consumo continentale. Durante il periodo di punta – tra giugno e agosto – il Perù fornisce fino al 75% dell’avocado commercializzato in Europa, con i Paesi Bassi come principale porta d’ingresso. Da Rotterdam, il prodotto viene poi redistribuito in mercati di rilievo, come Francia, Germania, Italia, Polonia e Russia, mentre la Spagna si distingue per la sua crescente attività di riesportazione. Negli ultimi dieci anni, l’export peruviano verso l’Europa è cresciuto del 268%, segno di un mercato che apprezza la qualità, la sostenibilità e la continuità dell’offerta. “Il successo in Europa conferma che il consumatore riconosce la professionalità e la serietà dei nostri esportatori”, ha sottolineato Medina.

Stati Uniti e Asia: le nuove frontiere
Pur restando il Messico il fornitore dominante degli Stati Uniti – con circa il 75% del mercato – il Perù ha consolidato la propria presenza e, nel 2025, ha registrato un incremento del 54% delle esportazioni verso il mercato nordamericano. Nonostante dazi e concorrenza diretta, gli operatori peruviani considerano strategico presidiare gli USA per evitare eccessi di offerta in Europa e mantenere un flusso commerciale bilanciato. Parallelamente, il settore guarda sempre più all’Asia-Pacifico. Dopo l’apertura del mercato filippino, che ha portato a 70 il numero totale delle destinazioni internazionali, il Perù punta a rafforzare la propria presenza in Cina, Giappone e Corea del Sud, mercati già consolidati, e a entrare in nuovi sbocchi, come Taiwan, Vietnam, Australia e Nuova Zelanda.
“L’espansione in Asia rappresenta la nuova frontiera per l’avocado peruviano”, ha commentato Medina, sottolineando come il Paese intenda differenziare sempre più le destinazioni per ridurre la dipendenza da pochi mercati e garantire stabilità ai produttori. Con una reputazione ormai legata a qualità e sostenibilità, l’avocado Hass del Perù si conferma protagonista nel panorama mondiale dell’ortofrutta, capace di coniugare crescita economica e responsabilità ambientale.



















