Il meglio di IFN
«Pere, ci rialzeremo più forti di prima»
A colloquio con Adriano Aldrovandi, presidente di UNApera
È appena iniziata la raccolta delle pere Abate Fétel all’interno della compagine di UNApera e abbiamo raggiunto il presidente dell’AOP, Adriano Aldrovandi, che ci ha raccontato le prime sensazioni di una campagna che si preannuncia dai volumi estremamente contenuti: “È inutile nascondersi dietro un dito, quest’anno la produzione di pere, e quindi di Abate Fétel, è fortemente deficitaria a causa, soprattutto, di avversità climatiche di ogni tipo che hanno colpito l’areale emiliano-romagnolo. In primavera le gelate, poi nei mesi successivi fra grandinate, inondazioni e tornado, se ne sono viste veramente di tutti i colori. A livello regionale la produzione pericola si attesterà su circa 80 mila tonnellate di cui il 75% è in capo a UNApera. Chiaramente i quantitativi sono risicati ma, proprio grazie alla sinergia che si è creata fra le aziende partecipanti, affronteremo il mercato nel migliore dei modi gestendo le vendite in modo oculato”.
E continua: “Anche quest’anno non mancheranno gli investimenti in attività di comunicazione e marketing, perché riteniamo sia importante mantenere l’interazione con il consumatore, al quale spiegheremo che l’Abate Fètel ci sarà, forse un po’ meno bella del solito, ma comunque buona, soprattutto quella che riporta l’Identificazione Geografica Protetta dell’Emilia-Romagna, che riserveremo al prodotto di migliore qualità, sempre più apprezzato dalle catene distributive".
“Inoltre – prosegue Aldrovandi – proprio perché siamo convinti che sapremo risalire la china anche con l’Abate Fétel, è ancora più importante interloquire con chi ogni giorno porta sulle proprie tavole le nostre pere. Infatti, nonostante qualche fantomatico operatore affermi che per il comparto non ci sia futuro, soprattutto in relazione all’Abate, all’interno di UNApera stiamo intravedendo la luce in fondo al tunnel”.
Quest’ultima affermazione può sembrare la classica dichiarazione “della speranza”, ma Aldrovandi argomenta con convinzione la propria tesi: “Innanzitutto, lo scambio di informazioni a livello tecnico all’interno di UnaPera, coordinato dal Dott. Stefano Foschi, si sta dimostrando fondamentale per capire la strada da intraprendere. In questo contesto stiamo valutando con attenzione gli impianti di Abate Fétel innestati su autoradicato (clicca qui per approfondire); quest'ultimo si sta rivelando una alternativa interessante al cotogno, il quale sta segnando il passo in diversi areali, anche se - in determinate condizioni - può dire ancora la sua. Sotto il profilo fitopatologico, poi, stiamo facendo progressi insperati fino a pochi mesi fa. Per quanto riguarda la maculatura bruna, stiamo integrando tutte le tecniche disponibili, come la rottura del cotico erboso, l’utilizzo di modelli previsionali e l’adozione di principi attivi realmente efficaci, che stanno fornendo i risultati sperati. Lo stesso discorso lo si può fare per la cimice asiatica, che sembrava un nemico imbattibile appena è comparso, ma con cui stiamo imparando a convivere. Inoltre, stiamo testando tecniche di lotta biologica estremamente interessanti contro i funghi patogeni, su cui daremo maggiori dettagli appena concluderemo la sperimentazione".
“È chiaro ed evidente che il settore è in difficoltà e che probabilmente assisteremo ad ulteriori espianti, soprattutto da parte delle aziende più grandi; però, in particolare a livello agronomico, sto notando un cambio di passo, favorito per l’appunto dall’aggregazione di UNApera, che sono sicuro ci farà tornare leader a livello mondiale con la nostra Abate Fétel”.