«Settore in difficoltà, ma restiamo ottimisti»

L'Op Ager Campanus è pronta per Fruit Logistica

«Settore in difficoltà, ma restiamo ottimisti»

Kiwi, mele, mela annurca, ciliegie, fragole, pesche, susine e nocciole… Sono tanti i prodotti che affollano il paniere di Ager Campanus, l’Op di Sessa Aurunca che quest’anno partecipa per la prima volta a Fruit Logistica. Nata nel 2017, l’organizzazione di produttori è cresciuta velocemente, fino a raddoppiare i 40 produttori associati iniziali. 

La voglia di ampliarsi e innovarsi non manca all’Op presieduta da Pasqualesilvio Caprio. Tra i progetti in campo, infatti, c'è anche la ricerca in collaborazione con l’Università Federico II di Napoli per sviluppare una piattaforma digitale basata sul sistema blockchain per analizzare la tracciabilità e la qualità organolettica dei prodotti in vendita nei supermercati, allo scopo di comunicare al consumatore quante più informazioni possibili e creare un ponte diretto con le aziende agricole. 

“Partecipiamo a Fruit Logistica perché la riteniamo una grande opportunità per fare network – spiega a IFN il presidente -. Lavoriamo già con Germania e Olanda per quanto il riguarda il nord Europa, ma vogliamo espandere il nostro mercato avviando nuove collaborazioni con altri buyer ortofrutta delle insegne estere”.

L’Op, che racchiude 80 produttori, per un totale di 800 ettari, produce fino a 25mila tonnellate di prodotti ortofrutticoli tipici e di qualità certificata. L’obiettivo dell’Op è quello di comunicare la ricchezza del territorio campano, ponendosi come giusto punto di congiunzione tra tradizione e innovazione. 

L’anno si apre in sofferenza dal punto di vista dei consumi per questo settore, ma Caprio si mantiene ottimista. “L’ortofrutta è un bene di prima necessità e nessuno può realmente farne a meno, quindi ci aspettiamo che la situazione migliori gradualmente”.

Uno dei prodotti principali coltivati dall’Op è la mela annurca Igp, un eccellenza campana quest’anno messa a rischio dall’estate eccessivamente calda e il freddo che ha tardato a farsi sentire, alterando le produzioni di diversi prodotti.

Anche le vendite avrebbero bisogno di una spinta in più: “I consumi attualmente stanno procedendo molto a rilento, anche a causa della frammentazione che caratterizza il prodotto Igp perché non c’è una linea distributiva comune. Stiamo cercando di intraprenderla, ma è difficile trovarsi d’accordo. Un altro elemento su cui bisognerebbe puntare, secondo Caprio, è la comunicazione del prodotto. A causa del suo aspetto esteriore l'annurca sembra una mela trascurata e brutta da vedere – continua Pasqualesilvio – ma in realtà è sinonimo di naturale. Questo aspetto andrebbe comunicato meglio al consumatore”.