Attualità
Cile: incendi fuori controllo
Oltre 300.000 ettari bruciati e 24 morti, colpiti cilegie e limoni

La frutticoltura presenta uno scenario catastrofico a causa dei danni generati dagli incendi che hanno causato la perdita di proprietà, mancanza di acqua potabile e ricoveri agibili.
Jorge Valenzuela, presidente di Fedefruta – la Federazione nazionale cilena dei produttori di frutta – ha dichiarato che i produttori delle regioni di Ñuble, Biobío e Araucanía stanno vivendo una situazione critica: danni ai raccolti, magazzini, pannelli solari, sale di lavorazione, serbatoi d’acqua e attrezzature per la fumigazione.
Nella regione di Ñuble, i produttori di ciliegie e limoni presentano il bilancio peggiore: perdita dell’intero raccolto e, nei casi più gravi, dell’intere aziende agricole. Per i mirtilli si stimano danni di oltre 200 tonnellate di prodotto per la vendita fresca. Queste sono solo alcune delle problematiche emerse dalle prime stime sugli effetti delle esposizioni alle temperature ellevate.
Federfruta ha assicurato che raccoglierà le informazioni dagli agricoltori delle aree più colpite dal fuoco - Ñuble, Biobío e La Araucanía, nonché Maule e Los Ríos - per valutare il danno in modo da tentare di allocare risorse coerenti con lo stato di emergenza e sostenere le azioni delle autorità e del Ministero dell’Agricoltura, che insieme all’Istituto per lo sviluppo agricolo (INDAP) metteranno a disposizione degli operatori colpiti oltre 1,8 milioni di dollari.


















