Kiwi, il giallo spinge i prezzi ma pesa il calo dei volumi

Tanti i temi sul tavolo della diretta IFN in programma giovedì 30 ottobre alle ore 11.00

Kiwi, il giallo spinge i prezzi ma pesa il calo dei volumi

Anche nel 2024 uno dei frutti simbolo dell’export italiano - il kiwi - segna un nuovo record nei prezzi medi di vendita al consumo: +26% rispetto al 2023 e +43% rispetto al 2020. Un incremento che, tuttavia, si accompagna a un forte calo dei volumi, in flessione del 21% sul 2020. Alla base del fenomeno ci sono due fattori chiave: da un lato la riduzione dell’offerta, dall’altro la crescente incidenza del kiwi giallo, venduto a prezzi superiori rispetto al verde. Oggi, nel prodotto confezionato presente nei supermercati, oltre la metà del valore delle vendite è generata proprio da questa tipologia, segno di un cambiamento strutturale nei consumi e negli equilibri di mercato.

Sul fronte internazionale, l’export si conferma un punto di forza della filiera actinidicola italiana, con un valore superiore ai 500 milioni di euro nel 2024. Restano però alcune ombre: mercati come Brasile, Cina e Hong Kong hanno registrato performance inferiori alle attese.

Sono questi i principali Highlights che emergono dalle analisi del Monitor Ortofrutta di Agroter per la categoria del mese di ottobre che ha come protagonista il kiwi e che sarà oggetto della Diretta IFN che andrà in onda il prossimo 30 ottobre alle ore 11.00 sui nostri canali social.
Il dibattito sarà animato da protagonisti di riferimento della produzione, come Cristian Moretti, Direttore Generale Agrintesa; Alessandro Fornari, Direttore Generale Jingold e Christian Nicodemo, Responsabile Marketing e Comunicazione OP Frutthera Growers. Per il sistema distributivo, saranno affiancati da Nicola Biasiolo, Responsabile Acquisti Ortofrutta presso Unicomm e Luigi Saitta, Category Ortofrutta Gruppo Arena. Presenterà la diretta Roberto Della Casa, direttore di IFN.

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Produzione: Italia in ripresa, Grecia leader
A livello produttivo, il CSO Italy ha diffuso le stime per la nuova campagna, che si preannuncia in rialzo con 341.000 tonnellate complessive attese, pari a +17% rispetto al 2024.
Il kiwi verde raggiungerà circa 208.000 tonnellate (+11%), mentre la polpa gialla salirà a 128.000 tonnellate (+27%) e il rosso supererà le 4.000 tonnellate (+10%).

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La produzione del verde risente ancora della riduzione delle superfici, soprattutto nel Centro-Nord, mentre crescono le aree dedicate al giallo, trainate dai nuovi club varietali, e — seppur su scala minore — anche quelle del rosso. Le rese si annunciano migliori rispetto alla scorsa stagione, con pezzature regolari e condizioni climatiche più favorevoli.

Anche gli altri Paesi europei mostrano un netto recupero: Portogallo +50% (47.000 tonnellate), Spagna +42% (oltre 33.000 tonnellate) e Francia +10% (55.000 tonnellate).
La Grecia resta il principale concorrente dell’Italia, con oltre 367.000 tonnellate previste per il 2025/26, in aumento del 7% rispetto alla scorsa stagione, nonostante una pezzatura mediamente più piccola rispetto al 2024.

Nel complesso, la produzione europea di kiwi 2025 è stimata in circa 845.000 tonnellate, in crescita del 14% sul 2024 e superiore alle ultime annate, penalizzate da rese sotto il potenziale.

Commercio estero: Tiene l’export, ma cresce l’import
Dopo una stagione positiva, l’export di kiwi italiano si è mantenuto su livelli solidi, con 217 mila tonnellate esportate per un valore di 563 milioni di euro. I volumi risultano in calo rispetto all’annata precedente, ma compensati da un prezzo medio in crescita di circa il 30%.

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La Germania si conferma il principale mercato di destinazione, seguita da Spagna e Belgio, mentre gli Stati Uniti si distinguono con oltre 15 mila tonnellate acquistate in media, consolidando il kiwi come l’unico frutto fresco italiano con una presenza significativa oltreoceano. Resta da capire come il mercato reagirà dopo l’introduzione dei nuovi dazi voluti da Trump. Segnali negativi, invece, da alcuni mercati oltremare: Brasile e Hong Kong hanno più che dimezzato i volumi nel 2024, e la Cina è passata da 7 mila a sole 700 tonnellate, un crollo che riflette le crescenti difficoltà commerciali e logistiche.

Sul fronte opposto, l’import segna una forte crescita, soprattutto a valore: nel 2024 ha raggiunto oltre 180 milioni di euro, il livello più alto degli ultimi anni, a fronte di 85 mila tonnellate acquistate. Il prezzo medio al chilo è in deciso aumento, segno della domanda sostenuta di prodotto fuori stagione o di varietà non prodotte localmente.
La Grecia si conferma il primo fornitore di kiwi per l’Italia, seguita da Nuova Zelanda e Cile, che completano il podio dei principali Paesi esportatori verso il nostro mercato.

Consumi: prezzi in salita, volumi in calo
Sul fronte dei consumi domestici di kiwi, il 2024 ha segnato un nuovo balzo dei prezzi su tutti i canali di vendita: in media +26% rispetto all’anno precedente, con un incremento più accentuato nei discount (+30%) e più contenuto nel canale tradizionale. Se si prende come riferimento il 2020, l’aumento medio dei listini arriva al +43%.

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Questa impennata ha inevitabilmente frenato i volumi acquistati, che in quattro anni si sono ridotti del 21%, con una flessione particolarmente marcata nell’ultimo anno (oltre 10 punti percentuali). Il calo è stato più pesante nel dettaglio tradizionale (-34%), mentre il discount ha mostrato una maggiore tenuta.

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Nonostante ciò, il fatturato complessivo della categoria è in crescita (+13%), trainato proprio dai discount, che in cinque campagne hanno messo a segno un balzo di 30 punti.

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Iper e super: prezzi raddoppiati dal 2016
Allargando l’analisi al canale iper+super e retrocedendo fino al 2016, emerge un quadro ancora più eloquente: i prezzi al consumo sono più che raddoppiati, con un aumento del 126%, in un trend ascendente costante a partire dal periodo post-pandemia.

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La contrazione dei volumi (-25%) risulta dunque fisiologica e, se rapportata al forte incremento dei prezzi, non appare drammatica. Anzi, a valore il comparto segna un progresso del 70%.

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Il boom del kiwi giallo
Quando l’aumento dei prezzi non si traduce in un crollo proporzionale delle quantità vendute, significa che l’offerta si sta spostando verso prodotti a maggior valore aggiunto. È il caso del kiwi giallo, che rappresenta il 41% del prodotto confezionato (il quale incide per il 45% sul totale) nel canale iper+super, ma arriva a pesare il 55% in termini di valore: una conferma tangibile del successo crescente di questa tipologia premium.

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Un frutto sempre più destagionalizzato
Chiudendo con la stagionalità, le vendite mensili di kiwi nel canale iper+super ricalcano l’andamento delle mele: picco tra febbraio e aprile (quota tra 9 e 13%), flessione fisiologica nei mesi estivi di luglio e agosto, ma senza cali bruschi, e livelli stabili nel resto dell’anno. Si tratta dunque di un prodotto ormai destagionalizzato, caratteristica che apre la strada a strategie di marca sempre più incisive e determinanti per il posizionamento della categoria. (bf)

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