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Export: la Germania continua a trainare, si vola verso i 2 miliardi di euro
+20% a valore dal 2020, volumi stabili e nel 2025 possibile record

Nelle analisi degli scambi con l’estero dell’ortofrutta italiana, una delle certezze resta la Germania, storicamente primo mercato di destinazione oltreconfine. Un primato che merita di essere approfondito alla luce dei dati del Monitor Ortofrutta di Agroter, utili a comprendere l’evoluzione di un rapporto strategico che, in sintesi, appare ancora solido. Tra il 2020 e il 2024, infatti, le esportazioni verso il mercato tedesco sono cresciute del 20% a valore, raggiungendo 1,8 miliardi di euro, mentre i volumi sono rimasti sostanzialmente stabili (+1%) a quota 1,1 milioni di tonnellate. Nei primi nove mesi del 2025 si registra già un ulteriore incremento del 14% del fatturato e del 9% dei volumi. Se il trend fosse confermato, per la prima volta la Germania potrebbe superare la soglia dei 2 miliardi di euro di acquisti di ortofrutta italiana.

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La Germania si conferma dunque come prima destinazione dell’export ortofrutticolo nazionale, con una quota pari al 30% sia a valore sia a volume. Una leadership consolidata soprattutto nel biennio 2023-2024, che ha portato a un incremento del 20% del valore rispetto al 2020.
Frutta fresca trainante, male la frutta secca
Guardando alle categorie, la frutta fresca si evidenzia il comparto trainante, con un’incidenza compresa tra il 55% a valore e il 60% a volume. Seguono legumi e ortaggi, che rappresentano circa il 30% del totale, mentre più distanziati si collocano agrumi (4% a valore e 6% a volume) e frutta secca (7% a valore e 2% a volume).

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Entrando nel dettaglio della frutta fresca, dopo il forte calo dei volumi registrato nel 2023 (-14% rispetto al 2020), il 2024 segna un ritorno su livelli molto vicini a quelli di inizio periodo, accompagnato però da un deciso incremento a valore (+24%). Il mercato tedesco ha mostrato nel 2024 un forte apprezzamento per le produzioni italiane, con una crescita media dei valori superiore al 20%, a fronte di un aumento dei volumi intorno al 10%, evidenziando un chiaro effetto prezzo. Spicca la frutta tropicale, che registra +58% a valore e +18% a volume, mentre in controtendenza si colloca la frutta secca, in calo del 21% a valore e dell’8% a volume. Nel complesso, le quantità tornano in territorio positivo nel 2024 (+1%) dopo la flessione dell’8% cumulata tra 2022 e 2023, mentre il valore resta stabilmente sopra i livelli del 2020, con una crescita complessiva del 20% nell’ultimo biennio.

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Pochi prodotti fanno la differenza: la mappa dell’export
L’analisi dei singoli prodotti evidenzia una forte concentrazione: dodici referenze generano l’80% dei volumi esportati in Germania. In testa si collocano le mele con il 24%, seguite da angurie e uva da tavola con quote comprese tra l’11% e il 12%. Seguono le brassiche (7%), kiwi, pesche e patate (4%), quindi carote, lattughe e arance tra il 3% e il 4%. Pomodori e limoni, non inclusi nel grafico di sintesi, si attestano intorno al 2%.
A valore la struttura è più articolata: per raggiungere l’80% del totale servono circa venti referenze. Oltre ai prodotti principali, entrano in classifica nocciole sgusciate (4%), pere e cipolle (2%), e poi albicocche, clementine, meloni e fragole (1%). Al vertice della graduatoria a valore si collocano a pari merito uva da tavola e mele, con la prima che recupera posizioni grazie a prezzi medi più elevati.

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Analizzando i trend a volume, il 2024 si distingue come un anno particolarmente positivo per pesche e patate, che chiudono rispettivamente con +48% e +62%. In crescita anche carote e cavolfiori, con incrementi a doppia cifra. Le mele risultano sostanzialmente stabili rispetto al 2020, ma in forte recupero sul biennio 2022-2023. In flessione l’uva da tavola (-13% rispetto al 2020), mentre il calo più marcato riguarda le pere (-60%) e le fragole (-42%).

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A valore, il quadro è prevalentemente positivo. L’uva da tavola, con un +28% nel 2024, conquista la prima posizione, ma i tassi di crescita più elevati spettano a patate (+93%) e carote (+52%). Superano il 40% anche pomodori, lattughe e soprattutto kiwi, che completano il podio dei prodotti più rilevanti in termini di valore.
Aggiornamento a settembre 2025: si consolida la crescita
Uno sguardo finale ai dati del 2025, aggiornati a settembre, conferma un quadro complessivamente favorevole: le esportazioni verso la Germania crescono del 9% a volume e del 14% a valore rispetto allo stesso periodo del 2024. Se il trend sarà mantenuto, il traguardo dei 2 miliardi di euro appare alla portata. Nell’anno in corso si segnala un rimbalzo positivo di frutta secca, frutta tropicale e agrumi. A volume calano carote e pesche (-24% e -25%), così come, seppure in minor misura, lattughe e patate (-5%), mentre tutte le altre referenze della top 10 crescono a doppia cifra, ad eccezione dell’uva da tavola (+3%). A valore, infine, si registra una flessione significativa per carote e patate (-31% e -24%), il recupero delle pesche che tornano in equilibrio, e performance molto positive per limoni (+47%), kiwi (+29%) e mele, che proseguono il trend di crescita con un +18%. (bf)
Ha collaborato Alberto Biffi

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