Attualità
Sirmione, i limoni del Garda danno il benvenuto
Davanti al Castello campeggiano grossi agrumi prodotti nel Nord del lago da aprile a settembre

Grossi e solari limoni danno il benvenuto ai turisti che si apprestano a visitare Sirmione, una delle mete clou del lago più grande d'Italia: un banchetto che propone in vendita anche spremute e macedonie di frutta, molto frequentato dai numerosi turisti, rappresenta l’ideale porta d’ingresso al Castello scaligero della deliziosa località lacustre ribattezzata “Perla del Garda”, ben nota agli antichi romani e meta prediletta dal poeta Catullo.
“Sono limoni dalla buccia commestibile raccolti da aprile a settembre nelle località della fascia Nord del bacino gardesano”, ci ha spiegato il gestore ritagliandosi qualche secondo tra un cliente e l’altro. E al di là dell'aspetto commerciale, ci è parso che gli agrumi abbiano un ruolo di “richiamo”, incuriosendo per le dimensioni fuori dal comune.
Sul Garda questi agrumi, che tra l’altro danno il nome a una delle località più note della sponda bresciana, furono portati dalla Riviera ligure nel corso del secolo XIII dai frati del convento di San Francesco di Gargnano. Iniziò così la costruzione delle limonaie: apposite serre che consentirono la produzione, favorita dal clima particolarmente mite anche d’inverno, di limoni, di cedri e di aranci, che furono esportati in tutti gli Stati Europei.
Per salvaguardarle, oggi sono stati promossi interventi significativi: a Tignale la Comunità Montana dell’Alto Garda ha ristrutturato nel 1985 tre còle del giardino del Prà de la fam; a Limone l’Amministrazione comunale ha rimesso in pristino nel 2004 le limonaie del Castèl e di Villa Boghi. Restauri sono stati attuati o progettati anche a Toscolano Maderno e a Gardone Riviera.
