Think Fresh 2025: il futuro è cambiamento

Occorre accelerare sui processi virtuosi, il mercato è pronto

Think Fresh 2025: il futuro è cambiamento

,Si è svolto ieri al Centro Congressi del Grand Hotel di Rimini la decima edizione di Think Fresh, l’incontro per la filiera dell’ortofrutta organizzato da IFN con il supporto scientifico del Monitor Ortofrutta di Agroter. 330 delegati in presenza, di cui 110 rappresentanti della Gdo, oltre a 380 in streaming, hanno potuto ascoltare gli stimoli emersi dalla XXesima edizione della ricerca annuale del Monitor Ortofrutta, che ha sintetizzato oltre 1 milione risposte raccolte in partnership con Toluna, oltre agli approfondimenti quantitativi sui consumi sulla base dei dati di ISMEA e You Gov. 

Roberto Della Casa

Dopo l’introduzione di Sergio Marchi, Direttore ISMEA, che ha sottolineato come 10 anni siano un bel traguardo per un rapporto tecnico, che dimostra come l’integrazione di competenze possa essere di valido aiuto alla filiera, Roberto Della Casa ha portato le evidenze dell’approfondimento di quest’anno, dedicato al futuro dell’ortofrutta, di cui Have a Break, acronimo di Brand, Retail, Enviroment, Agreement e Knowledge, è il sottotitolo provocatorio.

Sergio Marchi, Direttore ISMEA

I consumi languono, ma la  percezione è opposta. Infatti, il 63% di chi dice di aver aumentato i consumi nel 2024 (36%), pensa che lo farà anche nel 2025. Questa è la prima grande asimmetria fra percezione e realtà che ci fa dire che il nostro marketing per aumentare i consumi non è servito, anzi sta allontanando dalla realtà i consumatori. Della Casa ha parlato provocatoriamente di marketing dell’ignoranza. 

Clicca qui per ingrandire la slide

Parlare ai giovani, alla generazione Z è per l’ortofrutta uno scoglio complesso, anche se l’esempio citato di James Stephen Donaldson, Mr Beast, re di Youtube con oltre 500 milioni di abbonati ai suoi canali e un fatturato atteso nel 2025 di 1 miliardo di dollari, racconta che la ricetta è alla fine semplice: idee forti e investimenti ingenti. Non ci sono altre ricette. 

Mr Beast

Il tema ambientale è molto sentito fra i giovani, e si stanno delineando in modo netto le opzioni per costruire un mondo sostenibile. La raccolta differenziata è messa al primo posto fra 8 opzioni dal 30% degli intervistati, mentre l’auto elettrica è solo al 4%. Anche meno confezioni, dopo l’attacco frontale condotto dalla UE con lo sciagurato regolamento PPWR, perde di slancio e si posiziona al 12%, e in specifico, l’eliminazione delle confezioni e dei prodotti servizio perde consensi in questo biennio, confermando la necessità di guadagnare tempo nel processo d'acquisto.

Clicca qui per ingrandire la slide

Vi è poi il tema dell’aggregazione, che Della Casa ha definito ‘la sua ossessione professionale’, visto che c’è sempre un buon motivo per non farla nel settore, finché - presi dalla necessità - è già troppo tardi. Chi l’ha fatta per tempo è ai vertici della categoria, ma è una mosca bianca, per il resto il nulla.

Venendo alla marca è oramai accettato anche per l’ortofrutta che sia sinonimo di qualità di assunzione di responsabilità. Ma come faremo a mantenere la promessa se non sappiamo cosa vendiamo? E qui ci può venire in soccorso la tecnologia con soluzioni di selezione della qualità non distruttive. 

Clicca qui per ingrandire la slide

Ma il problema della conoscenza non riguarda solo i produttori, riguarda anche - e soprattutto - i consumatori. Nel 2025, pensare che 200 gr di frutta al giorno siano la giusta dose per oltre il 40% degli italiani è il segno del fallimento del sistema e del marketing realizzato. La slide ‘più emblematica della giornata’, come l’ha definita il conduttore. 

Clicca qui per ingrandire la slide

Gli acquirenti, ancor più che dieci anni fa vogliono un reparto ordinato e veloce, dove acquistare in modo semplice. Noi pensiamo al calore e al coinvolgimento ma almeno nel negozio siamo fuori strada. Il tempo sarà il fattore guida.
“Di fronte alla voglia semplicità, quale è la proposta su prodotti servizio a base frutta, smart o snack che dir si voglia? Come decliniamo la funzione d’uso o l’occasione di consumo? Oramai al tramonto del category management, lo scaffale del reparto ortofrutta che incorpara i coiddetti ‘prodotti servizio ’ non ha ancora un nome, non siamo riusciti a darglielo. Potemmo partire da qui, per costruire il futuro dell’ortofrutta”, ha concluso Della Casa. (gc)

Clicca qui per iscriverti alla Newsletter quotidiana di IFN