Agrumi, dalla Spagna previsioni al ribasso

L'analisi di dettaglio del nostro corrispondente

Agrumi, dalla Spagna previsioni al ribasso

Dopo una campagna con prezzi di vendita sia in campo che al consumo piuttosto alti rispetto agli anni precedenti ma con il livello di esportazioni di agrumi fra i più bassi di sempre (appena 3.000.000 di tonnellate), la Spagna si trova ad affrontare una nuova campagna di raccolto che nelle stime sarà molto breve e che, rispetto a quanto ipotizzato durante l'estate, vede previsioni di raccolto ridimensionate e grosso modo allineate a quelle dell'anno precedente.

Fonte: Elaborazione su dati del ministero dell'agricoltura e Ailimpo per dati 2018/2022, Stime dell'autore e Ailimpo su dati 2023/24 - Unità di misura: migliaia di tonnellate

Arance e mandarini 
Il dato più sorprendente è senza dubbio il calo significativo dei volumi di arance e mandarini, che riportano agli stessi dati di raccolto della fine del secolo scorso. A causare questo calo produttivo è una serie di fattori che hanno influenzato la produzione spagnola, alcuni strutturalmente e altri congiunturalmente, gli stessi che si ritrovano anche nella stagione in arrivo. 
Il calo del raccolto di mandarini riguarda principalmente gli areali produttivi delle province di Castellón e Valencia, che rappresentano la culla dei mandarini storici della penisola e in particolare delle clementine. Negli ultimi 25 anni, queste due provincie hanno perso 35.000 ettari di agrumi, la maggior parte dei quali clementine, soprattutto nella zona storica di Clemenules, La Plana di Castellón. Quei 35.000 ettari sono stati sostituiti da 12.000 ettari di kaki, 3.000 di avocado e il resto è stato semplicemente abbandonato.

Quei 35.000 ettari non sono però andati del tutto persi a livello agrumicolo, considerato che la stessa quantità è stata piantata negli stessi anni in Andalusia, la maggior parte sotto forma di aranci e una parte con i nuovi mandarini ibridi coperti da royalties, come Nadorcott, Tango, Orri e Leanri, tra gli altri.

Ma in Andalusia c’è anche il grande problema congiunturale della siccità che, da due anni, colpisce il bacino della valle del Guadalquivir. Qui sono coltivati 50.000 ettari di agrumi e, in sole tre campagne, la produzione è passata da 1.565.000 tonnellate due anni fa, 1.000.000 tonnellate lo scorso anno mentre per la prossima campagna i volumi non supereranno le 600 mila tonnellate. E in quest'area, che corrisponde alle province di Córdoba e Siviglia, la maggior parte della produzione riguarda le arance.

Limoni e pompelmi
La controparte delle arance e dei mandarini sono i limoni che, come vediamo, non solo aumentano rispetto allo scorso anno, ma crescono anche rispetto alla media delle ultime cinque campagne. Il motivo di questa crescita è che, grazie ai risultati positivi dei limoni negli ultimi quindici anni - aiutati dalla buona gestione dell’Interprofessione dei Limoni e Pompelmi in Spagna (Ailimpo) - gli ettari di limone in Spagna sono aumentati negli ultimi anni da 45 mila a 55 mila ettari. 
Ma anche le piantagioni sono state ringiovanite, le piccole aziende storiche sono state praticamente abbandonate e le piantagioni ora sono moderne, altamente meccanizzate e predisposte per utilizzare la minor quantità di acqua possibile. Queste piantagioni sono concentrate nel sud della provincia di Alicante, Bajo Segura e in tutta la Regione di Murcia.

In conclusione, è molto prevedibile che le esportazioni di mandarini e arance spagnoli torneranno ai livelli del secolo scorso e che aumenteranno solo le esportazioni di limoni e pompelmi.