Cimice asiatica, arrivano le nuove soluzioni: modelli previsionali, repellenti e biotecnologie

Progetto regionale INTEGR.HALYS: il 19 dicembre a Bologna il convegno sui risultati

Cimice asiatica, arrivano le nuove soluzioni: modelli previsionali, repellenti e biotecnologie

Arrivata in Italia nel 2012, la cimice asiatica (Halyomorpha halys) è oggi una delle principali minacce per la frutticoltura del Nord Italia. Con danni che in alcune colture possono superare il 50% della produzione, la gestione di questo insetto invasivo richiede soluzioni innovative, capaci di affiancare e superare gli strumenti tradizionali ormai sempre più carenti e poco efficaci.
Per contrastare questa emergenza, la Regione Emilia-Romagna sostiene il progetto INTEGR.HALYS, avviato nel 2023 e coordinato dall’ente di ricerca cesenate Ri.Nova che collabora insieme al Consorzio Agrario di Ravenna, il Consorzio Fitosanitario Provinciale di Modena, Il Distal dell’Università di Bologna, l’Università di Ferrara e l’Università di Modena e Reggio Emilia.

I risultati verranno presentati al convegno finale del progetto, venerdì 19 dicembre dalle 9:45 presso l’Aula Magna della Regione Emilia-Romagna (viale Aldo Moro, 30 - Bologna). Dopo i saluti iniziali di Patrizia Alberti, responsabile Area Innovazione, Formazione e Consulenza della Direzione Generale Agricoltura, caccia e pesca, interverranno numerosi relatori: Giacomo Vaccari del Consorzio Fitosanitario di Modena sul "Modello HHAL-S e monitoraggio territoriale: strumenti operativi per la gestione della cimice asiatica in Emilia-Romagna"; Antonio Masetti (Unibo) sui "Risultati dei programmi di lotta biologica ad Halyomorpha halys in Emilia-Romagna" e "Applicazione di tecniche di cattura massale e push and pull per la gestione di Halyomorpha halys: in Emilia-Romagna" ed Elena Costi (UniMore) sulla "Valutazione di repellenti naturali per la gestione della cimice asiatica". Al fine di avere una visione più ampia delle esperienze italiane, interverranno anche Veronica Carnio e Sergio Angeli dell'Università di Bolzano su "Valutazione delle trappole a feromoni di aggregazione mini-sailboat e della luce blu per migliorare la gestione di Halyomorpha halys nei meleti" e Alberto Pozzebon su "Uso integrato di sistemi di cattura massale e repellenti nella gestione della cimice asiatica in frutteto". Seguiranno Giovanni Bernacchia e Stefano Civolani dell'Università di Ferrara sul controllo biotecnologico della cimice asiatica e il ruolo chiave dell’RNAi, Elena Gonella dell’Università di Torino, sulle soluzioni sostenibili per la gestione integrata della cimice asiatica in noccioleto, e Lara Maistrello (UniMore) su "PRODIP - Corroboranti per la difesa del pero da cimice asiatica e altri fitofagi: primi risultati". Massimo Bariselli interverrà quindi su come gestire la difesa delle colture con lo scenario dei principi attivi disponibili. Infine, verrà lasciata la parola ai tecnici delle Organizzazioni dei Produttori, Gilberto Ballardini e Sara Bellelli, per testimoniare sulla situazione presente in campo. Al termine degli interventi in programma si aprirà la discussione con i presenti e i partecipanti online. 

È possibile iscriversi al convegno cliccando qui: (Clicca qui) o attraverso la locandina disponibile nella sezione eventi del sito web di Ri.Nova (Clicca qui).
INTEGR.HALYS si muove su tre fronti principali - spiega Maria Grazia Tommasini, responsabile del progetto -. Il primo riguarda la previsione delle infestazioni: grazie al modello matematico HHAL-S, messo a punto attraverso il progetto e testato in diverse aree della regione, è oggi possibile simulare l’andamento della cimice asiatica in base ai dati meteo locali. In questo modo i tecnici possono anticipare i momenti di maggiore presenza dell’insetto e programmare con più precisione gli interventi di difesa. Lo strumento, già operativo, è disponibile online in una piattaforma open access”.
“Il secondo filone di lavoro esplora l’uso di repellenti naturali, come oli essenziali ed estratti vegetali, che hanno mostrato in laboratorio e in semicampo un’elevata capacità di tenere lontana la cimice dalle piante. L’idea è di abbinarli alla cattura massale con trappole a feromone, in un approccio cosiddetto ‘push–pull’ che spinge gli insetti lontano dai frutteti e li attrae verso aree marginali, riducendo la pressione sulle colture. Infine – prosegue Tommasini - c’è la frontiera più avanzata, quella della biotecnologia. I ricercatori stanno testando la tecnica dell’RNA interference (RNAi), che agisce ‘silenziando’ geni vitali della cimice. In laboratorio i risultati sono stati incoraggianti: un aumento della mortalità e una riduzione dell’attività trofica. Non è ancora una soluzione applicabile in campo, ma rappresenta una prospettiva concreta di difesa mirata e a basso impatto ambientale. Grazie a INTEGR.HALYS stiamo costruendo strumenti nuovi e sostenibili per aiutare i frutticoltori a gestire un problema che incide pesantemente sulla redditività delle aziende”, conclude Tommasini.
L’iniziativa è realizzata grazie alla Legge regionale 27 ottobre 2022 N.17 "Interventi urgenti a sostegno del settore agricolo, agroalimentare, ittico e delle bonifiche", Art.1 "Interventi per l'innovazione del settore agricolo ed agroalimentare", Domanda n. 302051 – Progetto “Integrazione di tecniche innovative per la gestione sostenibile della cimice asiatica – INTEGR.HALYS”. (aa)

Fonte: Ufficio Divulgazione Ri.Nova