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I più giovani? Prediligono la zucca
Gli under 44 spostano gli acquisti di verdure verso questa categoria; la Gdo è il canale che cresce di più ma il vicinato rimane importante

Grazie al consueto approfondimento di IFN-Italiafruit News, realizzato in collaborazione con l’Osservatorio permanente YouGov Shopper, affrontiamo oggi il tema delle zucche, una categoria peculiare del reparto ortofrutta. Caratterizzate da una stagionalità marcata, concentrata nel periodo autunno-invernale, le zucche stanno tuttavia vivendo una fase di evoluzione positiva, sostenuta da un interesse crescente, soprattutto da parte delle generazioni più giovani.
Un dato interessante, considerando che queste fasce di consumatori sono generalmente meno inclini alla cucina domestica, in particolare quando si tratta di ortaggi complessi da mondare e preparare. In questo contesto si inseriscono anche le strategie della Gdo, segmento che sta progressivamente aumentando il proprio peso negli acquisti della categoria, puntando sempre più su prodotti di servizio. Una dinamica che, almeno in apparenza, finisce per penalizzare i dati di consumo delle zucche di prima gamma.
Più famiglie italiane acquistano zucche, ma frequenza e quantitativi latitano
La penetrazione di acquisto per le zucche registra un incremento significativo dal 2023 (+3,4 punti), pur attestandosi su un livello di famiglie acquirenti (41,3%) ancora inferiore rispetto a molte altre categorie orticole. Questo risultato è in parte legato alla forte stagionalità, concentrata in pochi mesi dell’anno, come abbiamo osservato in altre categorie. Anche la frequenza di acquisto è in crescita (+4%), sebbene in misura decisamente più contenuta rispetto all’andamento complessivo della verdura, che segna un aumento del 12%.

Nonostante l’aumento delle famiglie acquirenti, la spesa e il quantitativo medio di zucche acquistato diminuiscono del 5%, una flessione comunque più contenuta rispetto a quella registrata per la verdura nel complesso (-6% la spesa e -9% i volumi). I valori assoluti restano tuttavia rilevanti: ogni atto di acquisto vale mediamente circa 2 euro per oltre un chilo di prodotto. Questo dato è legato alla modalità di vendita prevalente, ovvero zucche sfuse di prima gamma.
Le rilevazioni in-store mostrano però una fase di cambiamento: sempre più retailer puntano su referenze con un maggiore livello di servizio, maggiormente apprezzate dai clienti (clicca qui per approfondire). Il progressivo spostamento delle abitudini di acquisto dai frutti interi a prodotti lavorati e pronti all’uso – che escono dalla classificazione “zucche” per rientrare in categorie come la IV e V gamma – rappresenta quindi un ulteriore fattore che contribuisce alla riduzione dei quantitativi medi acquistati di zucche di prima gamma, a favore di altre categorie, ma che rientrano comunque nella sfera di consumo di zucca agli occhi dei consumatori.

Evoluzione canali: più Gdo e meno tradizionali, spiccano libero servizio e mercato per la frequenza di acquisto
Come avviene per molte categorie, la penetrazione degli acquisti si sposta verso i format della Gdo di medio-grandi dimensioni. Parallelamente, i negozi a libero servizio di vicinato e i canali tradizionali – come fruttivendoli e mercati – registrano una riduzione delle famiglie acquirenti.
Sul fronte della frequenza di acquisto, invece, sono proprio il libero servizio, in particolare, e il mercato a evidenziare gli incrementi più marcati. In questo caso, la prossimità ai centri urbani gioca un ruolo chiave: per prodotti pesanti come le zucche, la comodità del canale di vicinato continua infatti a fidelizzare una parte della clientela.

Fasce di età: i più giovani prediligono le zucche nella verdura
Un’ulteriore chiave di lettura emerge dall’analisi per fasce di età dei responsabili degli acquisti familiari, che evidenzia una maggiore propensione verso le zucche da parte dei consumatori più giovani. Confrontando i quantitativi medi acquistati per famiglia di verdura nel complesso e di zucche, si osserva infatti un differenziale significativo a favore di queste ultime soprattutto tra gli under 34 e, in misura rilevante, anche nella fascia 35–44 anni. Questo dato conferma come tali generazioni mostrino un interesse particolarmente marcato per il prodotto, nonostante non sia facile da preparare soprattutto per chi – come i più giovani – non è troppo avvezzo alla cucina.
Si tratta inoltre delle fasce di popolazione più attente alle caratteristiche degli alimenti acquistati, soprattutto agli aspetti nutrizionali. In questo contesto, la zucca si distingue come un ortaggio a bassissimo contenuto calorico (clicca qui per approfondire), un elemento ampiamente valorizzato anche dalla comunicazione e dai contenuti diffusi sui social media. (lg)




















