Meloni e angurie tra clima e inflazione

I risultati dell’anno in Gdo nelle diverse aree e le prospettive future

Meloni e angurie tra clima e inflazione

Effetto climatico da una parte, spinta inflattiva dall’altra. Le vendite di angurie e meloni nella distribuzione moderna hanno registrato una contrazione nei volumi commercializzati, ma a valore c’è stata un’impennata. Lo si desume dati Iri elaborati dal Monitor Ortofrutta di Agroter: da gennaio a ottobre di quest'anno per le angurie c'è stata una perdita a volume del 6,4% rispetto allo scorso anno, mentre a valore il dato è schizzato al 27,4% anche per effetto dell’inflazione. Per quanto riguarda i meloni la situazione delle vendite è la stessa: a volume sono scese tra gennaio e ottobre del 4%, mentre a valore sono cresciute del 15,9%.
 

Le performance delle angurie


Analizzando nel dettaglio la performance delle angurie per singole aree Nielsen, i volumi di vendita sono aumentati solo nel Nord Ovest, dove c'è stata una crescita del 5%. Ha perso il 5,1% invece il Nord Est e scendendo lungo lo Stivale la situazione è peggiorata ancora: -11,1% al Centro e -16,3% al Sud. A valore l'andamento è decisamente diverso: nel Nord-Ovest le vendite di cocomero sono state del 42,3% più alte dello scorso anno; del 27,4% nel Nord Est, del 21,2% al Centro e del 13,2% nel Sud.

Per capire meglio il trend degli ultimi anni, confrontiamo i dati con il 2019, l’ultimo anno pre pandemia. Se nel 2020 gli effetti del Covid si erano fatti sentire sulle vendite del frutto (un calo del 22% a valore), nel 2021 di è recuperato terreno con un -7% sul 2019, mentre quest’anno si è balzati a un +18%. A volume si traduce in -18% nel 2020, -2% nel 2021 e meno 9% nel 2022.
 

I trend dei meloni

Andando a confrontare le diverse aree di acquisto, il Nord Ovest è l'unica che ha fatto da traino per i meloni. I volumi venduti nella distribuzione moderna sono infatti cresciuti del 2,2%, mentre nel Nord Est sono scesi dell'11,8%. A seguire il Sud con -6,9% e il Centro con -2,6%. A livello di euro invece le vendite sono aumentate del 21,8% nel Nord Ovest, dell'11,1% nel Nord Est, del 15,5% nel Centro e dell'11,4% nel Sud.

Confrontando le vendite con quelle del 2019 vediamo che a volume il trend in questi tre anni è stato altalenante. Nel 2020 c'è stato un calo del 7%, nel 2021 un aumento del 5% mentre nel 2022 di nuovo un aumento, ma solo dell'1%. Lo stesso andamento è stato registrato anche dal resto delle aree di vendita, con un calo nel 2022 dell'1% nel Nord Ovest e del 7% nel Nord Est. Numeri positivi invece nel Centro e nel Sud, dove quest'anno rispetto a tre anni fa si registra un aumento del 7% nel Centro e del 5% nel Sud.
 

Le opportunità per la categoria

Ai primi trapianti della nuova campagna manca ancora qualche mese e proprio questo è il momento più opportuno per fermarsi a riflettere e ragionare sulla campagna 2023 alla luce dell’andamento degli ultimi anni, focalizzando le strategie di crescita per la categoria.

Riportare le vendite a volume di angurie e meloni in territorio positivo non è certo impossibile, ma la filiera – dalla produzione alla distribuzione – deve lavorare unita avendo ben presente ciò che cerca il consumatore. Come emerso dall’ultima ricerca del Monitor Ortofrutta presentata a ThinkFresh, gli acquisti di meloni e angurie sono guidati da un driver d’acquisto: il gusto. Tra le referenze del reparto ortofrutta, questi frutti vedono il sapore come primo fattore di scelta più degli altri.
 

È quindi fondamentale puntare su varietà che si caratterizzino per le elevate qualità organolettiche: grado Brix, consistenza della pasta, profilo aromatico… Per una proposta che sia segmentata anche per queste caratteristiche. Tutti elementi che non mancano alle varietà offerte da Basf, la ditta sementiera che opera con il marchio Nunhems e che rimarca la propria leadership in angurie e meloni. Per la casa sementiera il melone è infatti una delle colture più importanti e da oltre 35 anni gli sforzi della ricerca si concentrano sul migliorarne le qualità rivoluzionando spesso i paradigmi del mercato. Anche sul fronte angurie in Nunhems si lavora da sempre a stretto contatto con l’intera filiera per comprenderne ogni esigenza e anticipare le richieste dei mercati, rafforzando così la propria produzione di leadership e offrire più specializzazione, innovazione e varietà.

Tra le strategie da adottare, sicuramente per non inquinare il mercato e disorientare il consumatore sarebbe utile tenere fuori dalla distribuzione i frutti che non rispettano gli standard di base. Fidelizzare la clientela sulla costanza della qualità e la profondità dell’assortimento è infatti la leva per incrementare le vendite in modo strutturale. La selezione dei frutti e la loro shelf-life sono altri due fattori da tenere attentamente sotto osservazione. Su quest’ultimo elemento Nunhems punta particolarmente per garantire ai produttori frutti dall’elevata conservazione, componente indispensabile per affrontare la logistica e la vendita, anche in chiave export.

Questo articolo è stato lanciato in anteprima sul servizio di aggiornamento settimanale su WhatsApp di Nunhems dedicato a melone e anguria (clicca qui per sapere come effettuare l'iscrizione).