Il meglio di IFN
Nocciolo: come superare l’estate senza stress da caldo
La strategia di Biolchim punta su Bio-Help Plus e Microfol Combi

In Estate, le colture di stagione fanno distogliere l’attenzione da produzioni fondamentali per la filiera italiana come la nocciola. Ma per questa coltura la stagione calda è molto delicata dato che è la fase di pieno sviluppo dei frutti. Garantire l’adeguato funzionamento del metabolismo della pianta e il flusso di nutrienti verso i frutti è indispensabile. Ma le alte temperature possono creare stress e compromettere la produttività della pianta. Le ultime stagioni calde hanno fatto registrare temperature record molto rischiose: la pianta di nocciolo con temperature superiori ai 34-35 °C perde parte delle proprie capacità fotosintetiche e non riesce a condurre una buona attività stomatica, con il manifestarsi di clorosi, accartocciamenti e disseccamenti fogliari.

Già attorno i 30-32 °C, il nocciolo comincia ad accusare le prime difficoltà metaboliche, con conseguente riduzione della resa allo sgusciamento, l’incremento della cascola e l’intensificazione dei fenomeni di alternanza produttiva.
Biolchim ha sviluppato una strategia adeguata affinché le colture non subiscano battute d’arresto dovute agli stress. Ne parliamo a IFN con Alessio Stano, tecnico commerciale Biolchim Piemonte e Valle d’Aosta: “Per sostenere adeguatamente le piante di nocciolo nei mesi tardo-primaverili ed estivi, consigliamo l’impiego in miscela di BIO-HELP PLUS e MICROFOL COMBI con cui sono stati raggiunti brillanti risultati produttivi, molto apprezzati sia dai tecnici che dagli agricoltori”.

BIO-HELP PLUS (clicca qui per la brochure) è un biostimolante della resistenza allo stress ambientale a base di glicinbetaina, trealosio ed estratti vegetali ad alto contenuto di zeatina – spiega il tecnico.
Lavorano in modo sinergico per evitare stress ambientali: la glicinbetaina agisce da osmo-regolatore e consente alla pianta di mantenere le proprie funzionalità metaboliche anche in presenza di condizioni ambientali avverse, mentre il trealosio protegge i tessuti dalla disidratazione promuovendo la gelificazione dei liquidi cellulari; l’azione della zeatina, citochinina naturale, favorisce la moltiplicazione cellulare, migliora l’allegagione e regola lo sviluppo della pianta.
“L’applicazione avviene per via fogliare o per fertirrigazione. Si eseguono dai 2 ai 3 trattamenti nell’ arco di un ciclo colturale con un dosaggio di 1kg ad ettaro. L’aspetto fondamentale risiede nell’applicazione preventiva 24 o 48 ore prima l’evento critico”.

“MICROFOL COMBI (clicca qui per la brochure) è invece una miscela di microelementi chelati EDTA. Grazie alla sua formulazione, previene tutte le principali microcarenze, migliorando lo sviluppo vegetativo della pianta, sostenendo la crescita del frutto e favorendone una corretta formazione. Il prodotto è studiato per essere assorbito rapidamente dai tessuti fogliari, offrendo elevata disponibilità di micronutrienti nelle fasi più importanti del ciclo colturale”, spiega Stano.
Entrambi i formulati sono ammessi in agricoltura biologica.

