Ortofrutta, nove mesi da brivido

Solo IV Gamma e pesche e nettarine sorridono

Ortofrutta, nove mesi da brivido

Con la chiusura del terzo trimestre è il momento di fare un punto sull’andamento del reparto ortofrutta della Gdo da inizio anno a settembre. Il dato complessivo di reparto è lo specchio della situazione anomala e contingente, con una perdita dei consumi (-4%) legata anche ai forti effetti inflattivi (+3,7% a valore e una crescita del mix prezzi di quasi 8 punti). L’aumento dei prezzi è più evidente nella verdura (+10 punti nel mix prezzi) ed è legato ad una serie di concause, tra cui il meteo anomalo e l’aumento dei costi di produzione, che ha portato a “buchi” produttivi negli ortaggi, soprattutto al Sud. Tale situazione, tra fine ottobre e inizio novembre, è andata poi ridimensionandosi, con le quotazioni di certe referenze – come le zucchine, ad esempio - che sono balzate dai livelli di “oreficeria” degli ultimi mesi a prezzi di acquisto da discount in un batter d’occhio. Nella frutta si notano trend simili alla verdura, ma più attenuati, sia a volume (-3,5%) sia a valore (+2,7%). I prodotti di IV-V Gamma sono quelli che meno di tutti hanno subito l’aumento dei prezzi alla vendita (meno di 1 punto), ma in modo trasversale a tutte le macrocategorie - anche se non omogeneo - l’aumento dei costi energetici ha avuto effetti sui costi di produzione e sui prezzi di acquisto e, anche se non in maniera proporzionale, sui prezzi di vendita al consumo.

Lungo lo Stivale i trend dei consumi flettenti sono abbastanza costanti, se si considera il Nord Est (-5,9%), il Centro (-4,2%) e il Sud (-5%). Mentre la situazione al Nord Ovest è leggermente migliorativa, anche se sempre negativa (-1,8%).

A livello di trend a valore è il Sud a sfoggiare la performance migliore (+5,3%), mentre il Nord est la peggiore (+2,4%).

Vediamo adesso le principali categorie vendute nei primi nove mesi dell’anno e le performance di queste. Ai primi due posti troviamo un prodotto orticolo, i pomodori, e uno frutticolo, le banane, con andamenti opposti a livello di vendite a volume: i pomodori perdono 2,3 punti, le banane ne guadagnano 1,1. In entrambi i casi i trend a valore sono positivi e in doppia cifra per i pomodori (+12,6%), con una crescita importante del mix prezzi e pari a quasi 15 punti, e di tutto rispetto per le banane (+6,4%), ma con una crescita limitata del mix prezzi (+6 punti).
Al terzo e quarto posto troviamo due frutti, mele e pesche-nettarine. Anche in questo caso i trend a volume hanno segno opposto, -1% nelle mele e +2,4% nelle pesche e nettarine. È curioso notare come la flessione dei prezzi per le mele, anche se limitata (-4 punti), non abbia avuto effetti sui consumi, mentre nelle pesche e nettarine l’aumento dei prezzi medi (+5 punti) non abbia inficiato i consumi. Tuttavia, non sempre c’è corrispondenza diretta tra variazione dei prezzi e variazione dei consumi, soprattutto in una categoria come le mele per cui il dato dei primi nove mesi è a metà fra due campagne, anche se in modo molto parziale per l’ultima considerata. Nelle pesche e nettarine, come già rilevato, ha contribuito alla buona performance una campagna produttiva discreta, con qualità a prezzi abbordabili, soprattutto nella parte finale.
Scendendo nella classifica, a volume, solo segni meno e – tendenzialmente – segni più a valore, a parte le fragole. Quindi, in generale, tutte le principali categorie di ortofrutta hanno avuto un aumento del mix prezzi, che raggiunge il picco nelle zucchine (+20 punti), tanto che si è parlato del ritorno della “zucchina d’oro”.

Chiude l’analisi, come sempre, l’aggregato dei prodotti servizio. La crescita c’è, sia a volume (+2,3%) sia a valore (+3,1%), con una netta ripresa rispetto ai due anni di pandemia. Tuttavia, le performance sono molto eterogenee tra le diverse famiglie di prodotto. Concentriamoci sui volumi: nelle insalate in busta crescono soprattutto le mix (+4%), meno le mono (+1,2%). Le insalate arricchite vanno in doppia cifra (+11%), mentre perdono in modo lieve le crudite (-0,5%) e in modo più consistente le verdure da cuocere (-5,9%). Bene, invece, la frutta tagliata (+9,4%) e le verdure cotte (+7,6%).