Andamento debole al MOF di Fondi: novembre conferma il calo dei prezzi

Ritmi di vendita lenti. Mele e agrumi soffrono ma la qualità è alta

Andamento debole al MOF di Fondi: novembre conferma il calo dei prezzi

Il Borsino di IFN, realizzato ogni settimana in collaborazione con Italmercati, ha fatto tappa questa volta al MOF di Fondi. Abbiamo analizzato, durante il nostro consueto sopralluogo nei mercati all’ingrosso italiani, l’andamento del Mercato Ortofrutticolo di Fondi in un autunno che continua a presentare dinamiche stagnanti per il comparto. Le temperature ancora miti, l’accavallamento delle produzioni e i consumi tipicamente più contenuti della stagione stanno incidendo significativamente sull’equilibrio tra domanda e offerta. Novembre, da sempre mese complesso per il settore, quest’anno mostra un quadro ancora più delicato: buona qualità del prodotto ma disponibilità elevata, ritmi di vendita lenti e listini che faticano a trovare una propria stabilità.

Elio Paparello, presidente Assogrossisti

La voce degli operatori: domanda debole e prezzi sotto pressione
A fotografare la situazione è Elio Paparello, presidente degli operatori ortofrutticoli del MOF, che spiega come «negli ultimi giorni abbiamo registrato un andamento del mercato che merita un’attenta riflessione. A partire dall’ultima decade di ottobre e nella prima di novembre, infatti, si è evidenziato un calo generalizzato dei prezzi e della domanda su quasi tutti i prodotti ortofrutticoli».
Secondo Paparello, il fenomeno è riconducibile a un mix di fattori: «da un lato alla qualità e alla disponibilità dei prodotti, dall’altro al comportamento della domanda, influenzata da un sovrapporsi delle produzioni tra diverse regioni italiane».

Le temperature ancora elevate hanno inciso sui cicli produttivi: «alcune aree avrebbero dovuto concludere la raccolta già da qualche settimana, ma il caldo ha prolungato le produzioni, determinando un vero e proprio accavallamento». Il risultato è un mercato «lento e poco dinamico», dove la domanda non riesce ad assorbire le quantità disponibili. «Molti prodotti, pur essendo di buona qualità, non riescono a raggiungere direttamente il consumatore finale, ma vengono dirottati verso canali intermedi o restano invenduti per mancanza di sbocchi immediati».
Paparello ricorda inoltre come novembre sia storicamente un mese complesso: consumi ridotti, impegni fiscali per operatori e famiglie, priorità economiche diverse. A questo si aggiungono le anomalie climatiche, che «da un lato hanno favorito la produzione, ma dall’altro ne hanno alterato i tempi, determinando un eccesso di offerta concentrato nello stesso periodo».
La sintesi? «Il mercato di novembre si conferma debole: prezzi bassi, domanda contenuta e sovrapposizione delle produzioni continuano a incidere negativamente sulla stabilità del comparto».
Uno spiraglio, però, rimane: «Confidiamo che, con l’arrivo di temperature più consone alla stagione e una ripresa graduale dei consumi, la situazione possa riequilibrarsi, restituendo dinamismo e margini di redditività a un settore che ancora una volta dimostra resilienza e capacità di adattamento».

Bernardino Quattrociocci, Presidente Mof

Il punto del MOF: innovazione, filiere e strategia
A commentare il ruolo del mercato è Bernardino Quattrociocchi, presidente del MOF, che sottolinea come la struttura «si confermi uno degli hub più importanti a livello italiano e internazionale, oltre a essere un motore di crescita per il sistema dei mercati e delle infrastrutture italiane».
L’obiettivo, ribadisce, è essere un punto di riferimento non solo commerciale ma anche strategico: «vogliamo sviluppare strategie condivise tra produttori, consumatori, operatori e istituzioni».
Fondamentale resta il dialogo con le filiere e la capacità di connettere tradizione e modernità: «la tradizione agricola italiana è un valore identitario e culturale irrinunciabile, ma è grazie all’innovazione, alla sostenibilità e alla digitalizzazione che possiamo costruire un futuro competitivo».
Quattrociocchi punta in particolare sulle tecnologie avanzate per la tracciabilità e la sicurezza alimentare, con un’attenzione crescente «al controllo delle filiere e al rispetto della normativa sull’occupazione». Uno dei fronti più promettenti è quello dell’intelligenza artificiale: «il suo utilizzo servirà a rendere sempre più trasparente l’evoluzione dei prezzi, a beneficio sia degli operatori sia dei consumatori». Il MOF, conclude, «è oggi una realtà solida e dinamica, capace di connettere produttori, distributori e mercati internazionali».

Foto e quotazioni delle referenze

Pomodoro piccadilly - Italia - 1,00 euro al chilogrammo
Pomodoro ciliegino - Italia - 1,20 euro al chilogrammo
Zucchine - Lazio - 1,80/2,00 euro al chilogrammo
Finocchi - Italia - 0,80/1,00 euro al chilogrammo
Broccolo romanesco - Italia - 1,00 euro al chilogrammo
Radicchio tondo - Italia - 1,50/1,70 euro al chilogrammo
Radicchio lungo - Italia - 1,80/2,00 euro al chilogrammo
Arance Navel - Sicilia - 1,20/1,30 euro al chilogrammo
Clementine Cal.2/3 - Calabria - 1/1,50 euro al chilogrammo
Mele Royal - Italia - 0,80/1,00 euro al chilogrammo
Limoni - Calabria - 1,20 euro al chilogrammo