SAF porta l’ortofrutta “Un Mondo Sopra”: imprese e idee per una nuova cultura di filiera

In Val di Non il secondo Simposio di Spettacoli alla Frutta diventa un rito collettivo di confronto, visione e identità condivisa

SAF porta l’ortofrutta “Un Mondo Sopra”: imprese e idee per una nuova cultura di filiera

Mettersi a nudo, confrontarsi senza filtri, guardarsi dentro per capire la strada da intraprendere. È questo lo spirito che ha animato il secondo Simposio di SAF – Spettacoli alla Frutta, svoltosi l’11 e il 12 novembre in Val di Non, la terra delle mele Melinda.
Un appuntamento che ha riunito le 25 aziende leader della filiera ortofrutticola italiana per due giornate di confronto, ispirazione e progettazione, confermando SAF come un format unico nel panorama nazionale: un laboratorio di idee, un luogo di relazione e un pensatoio collettivo dedicato alla cultura dell’ortofrutta.

Dopo l’esordio a Mantova con il primo appuntamento “Be a Brand”, SAF ha portato in scena un nuovo capitolo dal titolo evocativo: “Un Mondo Sopra”. Un titolo che riassume una visione: c’è un mondo “sopra” l’ortofrutta, fatto di cultura, emozione e linguaggio, che il settore deve imparare a conquistare e valorizzare.

Nella foto Bruno Da Re, general manager di Trentino Volley

Un rito collettivo per far crescere la cultura di filiera
Nel cuore della Val di Non, tra Segno, Taio e Predaia, i protagonisti del comparto si sono messi a nudo in un confronto franco e costruttivo, condividendo esperienze, sfide e prospettive. Un rito collettivo che ha coinvolto anche la stampa di settore, con l’obiettivo di mettere a valore le competenze dei professionisti e delle imprese che animano il progetto. SAF, nato per spettacolarizzare l’ortofrutta in chiave innovativa, sta evolvendo in un think tank di imprese che condivide l’ambizione di creare un movimento culturale fondato su conoscenza, collaborazione e coraggio.

Un laboratorio di pensiero e di azione
Il Simposio ha confermato la natura dinamica di SAF: non più solo un format di comunicazione, ma un laboratorio di pensiero e di azione in cui manager, imprenditori e comunicatori lavorano insieme per individuare nuove traiettorie di crescita. L’obiettivo è rendere l’ortofrutta più contemporanea, desiderabile e vicina ai linguaggi del consumatore, soprattutto delle nuove generazioni. Al tempo stesso, il progetto lancia un invito alla Gdo, chiamata a raccogliere la sfida di valorizzare il prodotto fresco attraverso esperienze autentiche e narrative coerenti con la promessa di benessere e qualità.

SAF si propone così come un punto d’incontro fra imprese, territori e comunicazione, dove la collaborazione supera la competizione e le idee diventano patrimonio comune. Un luogo in cui si cresce insieme, si condividono strumenti e si costruisce una visione collettiva del futuro del comparto.

Il cuore del Simposio: la forza del gruppo
Tema centrale della due giorni è stato il valore del gruppo: la capacità di mantenere coesione, fiducia e senso di appartenenza pur nella diversità delle aziende coinvolte. A introdurre questa riflessione è stato Bruno Da Re, general manager di Trentino Volley, con l’inspiration speech “Cosa rende un gruppo una squadra”.
Attraverso la sua esperienza, Da Re ha raccontato come la vittoria non si misuri solo con i risultati, ma con la cultura condivisa che un team costruisce nel tempo. Il suo intervento, dialogato e partecipativo, ha stimolato il confronto fra mondo sportivo e imprenditoriale, offrendo spunti concreti su come “fare squadra” nella filiera ortofrutticola.

Dalla visione all’azione: obiettivi 2026
Durante la seconda giornata, i partecipanti hanno preso parte a un workshop partecipativo coordinato da Valentina Gagliardo di Niederdorf Italia, dedicato proprio al tema del teamwork e della pianificazione strategica. Attraverso il lavoro in sottogruppi, sono state definite strategie, parole chiave e linee guida per il percorso 2026 di SAF, con la prospettiva di estendere alcuni progetti anche al 2027. L’esito? Un piano operativo condiviso, centrato su comunicazione, formazione e sviluppo della cultura di filiera.

Da sinistra, Andrea Fedrizzi responsabile marketing del consorzio Melinda e il direttore del consorzio Bestack Claudio Dall'Agata

Esperienze tra radici e futuro
Come da tradizione, anche questa edizione ha offerto momenti di immersione nel territorio. La sera dell’11 novembre, i partecipanti hanno vissuto una cena di networking al Castel Valèr, immerso nei meleti della Val di Non, mentre la giornata successiva è stata dedicata alla visita delle celle ipogee e della Funivia delle Mele di Melinda: simboli perfetti del legame tra radici e innovazione, tra ciò che sta “sotto” e ciò che guarda “sopra”, verso il futuro.

Harvesting Happiness: un viaggio che lascia il segno
Il Simposio è arrivato a poche settimane dalla chiusura della campagna “Harvesting Happiness”, un percorso esperienziale che – con le tappe “Luce Nova” (Torino), “Aqua Viva” (Venezia) e “Terra Prima” (Napoli) – ha raccontato l’ortofrutta come simbolo di benessere, cultura e lifestyle.
Un viaggio che ha seminato consapevolezza e mostrato come frutta e verdura possano diventare strumenti di comunicazione valoriale, capaci di ispirare il consumatore e rafforzare il legame con la filiera.

SAF è tutto questo: un pensiero in movimento, un progetto collettivo, una comunità che guarda avanti con una visione chiara – rendere l’ortofrutta italiana un linguaggio di cultura, emozione e futuro.