Dalla distribuzione
La spesa su quattro ruote, Lidl accorcia le distanze
In Ungheria un mini-market raggiunge 48 località rurali: prodotti essenziali e riduzione dell'isolamento dei residenti

Raggiungere i consumatori che vivono nelle aree rurali, lontani dai punti vendita della Gdo? Lo ha fatto Lidl. Dal 17 ottobre al 6 novembre, la catena ha infatti lanciato in Ungheria il progetto “Lidl 4 keréken” (“Lidl su quattro ruote”), un format mobile composto da un minibus attrezzato come un vero e proprio supermercato. Il mezzo ha toccato 48 località rurali, servendo circa 27.000 abitanti e proponendo un assortimento essenziale di oltre 80 articoli, mantenendo gli stessi prezzi dei punti vendita tradizionali.
L’iniziativa, ideata da Zita Szlavikovics, CEO di Lidl Ungheria, nasce come risposta concreta alle difficoltà logistiche e normative che ancora oggi limitano l’accesso ai beni di consumo in molte zone isolate del Paese. Il progetto è pensato come test: in caso di esito positivo, Lidl ha già annunciato che il tour proseguirà nel 2026, ampliando il numero delle tappe.
Accessibilità e prossimità restano valori chiave nella strategia del retailer, come ribadito dalla filiale ungherese nel proprio comunicato stampa: “È fondamentale per noi che tutti i consumatori ungheresi abbiano accesso a prodotti alimentari di qualità, indipendentemente dal luogo in cui vivono”. In questo senso, l’operazione non rappresenta solo un servizio, ma anche un gesto simbolico: se i consumatori non possono raggiungere il supermercato, è il supermercato a raggiungere loro.
Oltre alla componente funzionale, il progetto assume anche una valenza di marketing esperienziale: Lidl costruisce una relazione più diretta con le comunità locali, mostrando non soltanto ciò che vende, ma ciò che rappresenta come brand. Il valore generato è duplice: da un lato, l’azienda ottiene visibilità grazie a un’iniziativa insolita; dall’altro, rafforza la propria presenza nel mercato ungherese e consolida la brand equity puntando su vicinanza e affidabilità.
L’operazione, inoltre, solleva implicitamente un tema sociale. Come riportato dal quotidiano ungherese 24.hu, in molte piccole comunità del Paese “fare la spesa richiede ancora oggi un’organizzazione accurata: i negozi locali hanno chiuso o offrono un assortimento molto ridotto, e chi non dispone di un’auto – anziani, famiglie, persone vulnerabili – vive una condizione di reale difficoltà”.

Perché conta per il mercato italiano
Il formato del supermercato itinerante, come quello sperimentato da Lidl in Ungheria, non è mai stato applicato in Italia. Si tratta di un’opportunità ancora inesplorata, che, se implementata correttamente, potrebbe innovare profondamente il modo in cui i mercati locali vengono fruiti e percepiti, diventando al contempo una risorsa significativa per il Paese.
Le aree rurali italiane con problemi di sviluppo, secondo dati del CREA, rappresentano circa il 46% della superficie nazionale. Sono zone caratterizzate da una scarsa diversificazione economica, da una dipendenza predominante dall’agricoltura (e dal turismo) e da limitati processi di sviluppo locale. Molte di queste coincidenti con le cosiddette “aree interne”, comuni montani e periferici che negli ultimi decenni hanno subito spopolamento e abbandono della superficie agricola. Queste aree, pur essendo a rischio demografico, restano ricche di risorse naturali e ambientali, dove l’agricoltura continua a svolgere un ruolo di presidio fondamentale.
Le aziende agricole presenti in questi territori spesso mostrano fragilità economica e incontrano difficoltà nella costruzione di reti di supporto. In questo contesto, iniziative come quella di Lidl in Ungheria potrebbero fare la differenza: anche un piccolo intervento, come portare la spesa direttamente agli abitanti, non solo riduce l’isolamento dei residenti, ma rappresenta un passo concreto per mantenere vive le comunità locali e preservare mercati tradizionali. (lg)
Foto di apertura: sito web www.lidl.hu



















