Cold treatment, il settore agrumicolo insorge

Intercitrus: «La Commissione europea ci ha traditi per la lobby sudafricana»

Cold treatment, il settore agrumicolo insorge
E’ stata un’attesa vana quella degli agrumicoltori europei: la Commissione europea ha infatti ritirato la sua proposta di applicazione del trattamento a freddo (cold treatment) per gli agrumi provenienti dai Paesi africani come Sudafrica e Zimbabwe, Paesi in cui è diffusa la presenza di 'Falsa Cydia’.

L’organizzazione interprofessionale denuncia come la proposta sia stata ritirata dallo stesso esecutivo comunitario senza nemmeno metterla ai voti, nonostante il blocco sostenuto dei Paesi mediterranei, il buon lavoro tecnico e politico degli ultimi mesi del Ministero dell'Agricoltura spagnolo e della Generalitat Valenciana fianco a fianco con il settore produttivo.




Secondo il parere di tutti i membri di Intercitrus, "la Commissione non solo ha tradito la propria parola ma anche quella del settore agrumicolo europeo nel suo insieme, dimostrando ancora una volta che gli interessi del Sudafrica e dei Paesi importatori sono molto al di sopra della difesa della salute delle piante nell'agricoltura continentale”.

I membri di Intercitrus si erano incontrati d'urgenza lo scorso giovedì, per valutare una proposta comunitaria dell'ultimo minuto per un trattamento a freddo meno impegnativo di quello proposto precedentemente. 
“Senza alcun supporto scientifico – riporta la nota stampa dell’organizzazione - e lontano dagli standard internazionali di trattamento del freddo per il parassita e dalla posizione espressa della stessa Efsa al riguardo, il dirigente della comunità ha proposto questa settimana una possibile modifica del regolamento che implica un allentamento del trattamento del freddo proposto in febbraio, che passava da -1 a 0 ºC per 16 giorni a -1 a +2 ºC per 20 giorni. Nonostante ciò, nemmeno quest'ultimo approccio è stato difeso dalla Commissione”.


Intercitrus, riunione sul trattamento a freddo (foto d'archivio)

“Dobbiamo conoscere le ragioni di questa mancanza di trasparenza – è intervenuta Inmaculada Sanfeliu, presidente di Intercitrus – e capire perché il Sudafrica rivesta maggiore forza nelle decisioni dell'esecutivo comunitario rispetto alla necessaria mitigazione dell'enorme rischio fitosanitario a cui è soggetta l'agricoltura europea. Serve una risposta a una semplice domanda: in che modo gli agricoltori europei raggiungeranno gli obiettivi ambientali della strategia comunitaria "From farm to fork", che implica una riduzione del 50% dei prodotti fitosanitari entro il 2030, se l'UE non li protegge da parassiti stranieri come la 'Falsa Cydia?".

Nonostante la grande delusione per l'accaduto, Intercitrus confida che il dibattito riprenda immediatamente con una proposta della Commissione di votare con l'unico provvedimento efficace per uccidere la 'Falsa Cydia ovvero il trattamento a freddo.

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