Attualità
Agrumi esteri, individuati carichi con organismi nocivi
La denuncia parte dalla Spagna. Messo in dubbio il trattamento a freddo

Il settore ha sempre mostrato la sua preoccupazione riguardo all’efficacia del trattamento a freddo sugli agrumi, e ora i dubbi si fanno ancora più insistenti. La Unió Llauradora in Spagna denuncia infatti 35 spedizioni provenienti in larga parte da Sudafrica e Argentina contenenti organismi nocivi. I carichi diretti in Europa sono stati rifiutati e la Unió chiede un aumento dei requisiti e dei controlli all’origine soprattutto per i prodotti provenienti dal Sudafrica, che attualmente ha sospeso le esportazioni di arance con parassiti come la Macchia nera. I rilevamenti di questo fungo sono infatti alle stelle.
Nonostante la sospensione di questi carichi, il Sudafrica accumula 4 rifiuti a settembre e 14 a ottobre. Delle 35 spedizioni prese in esame, 30 provengono da Sudafrica e Argentina, 2 dal Brasile e 3 da Zimbabwe, Honduras e Vietnam.

La Unió richiede la sospensione automatica delle importazioni da quei paesi terzi che non possono garantire la sicurezza fitosanitaria delle loro spedizioni perché sono sempre gli stessi paesi in cima alla lista delle intercettazioni. Allo stesso modo, l'organizzazione richiede l'attuazione di un trattamento a freddo unificato per tutte le importazioni e i Paesi e che le autorità comunitarie abbiano un unico criterio standardizzato per tutti.

Carles Peris, segretario generale di La Unió, sottolinea che "tutto ciò che è accordi senza reciprocità negli standard di produzione o nell'uso di sostanze attive, senza garanzie fitosanitarie complete in termini di parassiti e senza gestione in termini di periodi di importazione in modo che non si sovrappongano alle produzioni europee che non sono deficitarie, è commettere gli stessi errori di sempre che causano un enorme impatto negativo sul settore europeo".
Peris sottolinea inoltre che "con l'esorbitante aumento dei costi di produzione, tutte le questioni relative alla protezione della salute delle piante europee devono essere prese più sul serio, perché l'introduzione di un nuovo parassita o malattia aumenterebbe ulteriormente i costi di questi trattamenti e svaluterebbe anche il ruolo degli agrumi come fornitori di un frutto orientato al mercato fresco".
