Mele, i produttori francesi contro Carrefour

Dopo il taglio delle piante ora arriva la protesta per i frutti polacchi sugli scaffali

Mele, i produttori francesi contro Carrefour

Dopo che qualche settimana fa avevamo documentato la capacità dei melicoltori francesi di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sul mancato riconoscimento da parte dei clienti di 20 centesimi al kg, come maggiori costi di produzione per la campagna in corso, grazie al teatrale abbattimento di un ettaro di mele al giorno (clicca qui per leggere la notizia), di recente è andato in scena il secondo episodio della saga. Adesso è il gigante Carrefour a essere preso di mira dall’associazione dei produttori francesi di mele (ANPP), reo di vendere mele polacche Golden o Gala a ben 2,99 per il sacchetto da 2 kg, “più alto rispetto al prezzo delle stesse varietà ma di origine francese vendute negli altri principali negozi, anche se Carrefour compra le mele polacche a circa metà del prezzo rispetto a quelle francesi. Un buon modo per Carrefour per aumentare il suo margine prendendo consumatori e produttori per sciocchi”, sottolinea sarcasticamente nella nota Linkedin ANPP. 
 

Certo fa specie che in un paese così legato al terroir come la Francia, Carrefour presti il fianco ad una critica che avrà forte impatto sull’opinione pubblica visto che il tema è così caldo. Dall’altra parte, però, fa emergere ancora una volta le capacità di comunicazione dei produttori transalpini che sanno toccare le corde giuste dell’opinione pubblica per portarla dalla propria parte. Mi sovviene un parallelo in proposito. Ricordate lo scorso anno quando parlammo di “giungla delle pere” (clicca qui per leggere la notizia) per denunciare prodotti confezionati senza origine, con imballi di recupero, denominazioni fantasma e tanto altro che facevano concorrenza sleale alla falcidiata produzione nazionale? L’articolo fece tanti click e, per fortuna, da quanto mi dissero anche qualche effetto sul mercato, ma non mi sono accorto che qualcuno abbia dato seguito all’assist. Forse è stata una mia disattenzione o, più probabile, manca al nostro sistema un approccio più risoluto alla comunicazione che possa dare maggior spinta alle nostre produzioni. Ogni tanto studiare e imparare non guasta.

Ha collaborato Alberto Biffi